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CYBERNAVIGANDO LE NUOVE FRONTIERE DELLA COMUNICAZIONE VISIVA Installazione multimediale di Roberto Soldati

13 dicembre 2007 - 21 febbraio 2008

 

Museo e scuola – laboratori didattici al Muspac

 

CYBERNAVIGANDO

Le nuove frontiere della comunicazione visiva

 

(13 dicembre 2007 – 21 febbraio 2008)

 

 

Negli spazi del MUSPAC saranno installati due osservatori stereoscopici, attraverso i quali sarà possibile visionare l´intensa attività che la compagnia IAFvisualresearch Wisconsin, con sede anche a Roma, ha svolto nell´arco di una quindicina di anni, iniziando proprio dal MUSPAC con la mostra “CYBERNAUTILUS” e relativo sciame di eventi in Italia e all´estero.

Cinque anni fa il ricercatore visivo IAF Roberto Soldati di “Roma1 La Sapienza” insieme al Prof. Antonio Di Clemente, dell´Istituto d´Arte F. Muzi dell’Aquila, ha intrapreso una interessante collaborazione con l’Istituto di Fisica Nucleare di Frascati, quello del Gran Sasso e con l´INFN di Trieste. All’interno di tale progetto, ideato e diretto dal prof. Franco Fabbri, dal titolo “INFN COMUNICARE FISICA”, la rappresentazione 3D si rivela da subito un potente strumento comunicativo tra lo scienziato ed il pubblico; lo sottolineano anche un primo, un secondo premio ed un Silver Award assegnati al progetto CYBERNAUTYLUS dalle giurie dell´INFN.

 

Per sua natura la visione stereoscopica impone la visualizzazione individuale delle immagini e si adatta perfettamente ad un percorso di tipo museale. Per questo motivo gli apparati verranno lasciati al MUSPAC in modo da consentire a chiunque di seguire comodamente il programma didattico sulle tecniche 3D. Un´attenzione particolare verrà riservata alle scuole e ai giovani i quali ormai credono che il 3D sia solo quello dei videogame o delle moderne animazioni.

 

I visori installati al MUSPAC danno comunque un’idea abbastanza precisa di cosa sia il vero “3D” applicato alla realtà virtuale. “Il riconoscimento maggiore alla nostra attività di ricerca”, prosegue Soldati, “ce la offrono, non tanto i mistici cultori del 3D, ma i “cyber-atei” quando ci chiedono: “mi spieghi dove sta la novità di questa roba? Se io guardo qui dentro o guardo fuori è uguale, non è come guardare una foto…”.  Ecco! Risponde Soldati, “questa è la vera differenza tra realtà reale e realtà virtuale. Nel primo caso il nostro apparato visivo registra gli eventi del luogo, nel secondo il luogo può essere condiviso via satellite in ogni parte del globo e all´occorrenza vissuto, manipolato o stravolto in un gioco senza fine.”

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LOCANDINA OLANDA

LIDIA PALUMBI – PAUL VAN DIJK Mostra d’arte contemporanea

17 Novembre - 8 Dicembre 2007

In collaborazione con l’Accademia di Belle Arti dell’Aquila, nel Museo Sperimentale d’Arte Contemporanea,è stata inaugurata una mostra internazionale con due artisti residenti nei Paesi Bassi, iniziativa espositiva nata nell’ambito di uno scambio culturale europeo.
Gli artisti sono l’olandese Paul van Dijk e Lidia Palumbi, italiana residente in Olanda.
La Palumbi si è formata come scultrice all’Accademia di Belle Arti di Groningen. Lavora e risiede in ‘s-Hertogenbosch da parecchi anni.
In questa occasione  l’artista espone le sue recenti opere in bronzo.
Centrale nella sua poetica è il tema della memoria.
La materia del bronzo si anima e registra le tensioni emotive legate sia alla memoria del passato in Italia che al rapporto con le sue radici.
Sono opere di grande intensità emotiva e di virtuosismo tecnico.

Per Paul van Dijk l`arte figurativa si muove nel singolare territorio tra scienza e metafisica. Mentre la scienza parte da fatti verificabili e la metafisica esplora il mondo incontrollabile, l’artista dà forma alla propria esistenza attraverso una manipolazione della realtà.
La sua arte è una proiezione della propria esperienza individuale tradotta in un’opera concreta.
E’ l’immagine infatti – e non la lingua di cui si serve la filosofia – il mezzo più adatto a trasmettere le considerazioni dell’artista.
Le opere di Paul van Dijk richiedono silenzio, attenzione e soprattutto disponibilità a far si che lo stupore e le immagini della realtà dell’artista entrino nel mondo individuale dello spettatore.

www.palumbi.eu
www.paulvandijk.net

LOCANDINA OLANDA
Annuale d'arte 2007_Servillo

L’AQUILA CITTÀ DELLA PACE IN NOME DI CELESTINO V Mostra Annuale d'Arte 2007

22 Settembre 2007

Sabato 22 settembre, alle ore 18,00, con il contributo dell’Assessorato alla Cultura del Comune dell’Aquila, della Regione Abruzzo e della Provincia dell’Aquila,  presso  l’Ex Monastero di S.Maria dei Raccomandati, è stata inaugurata la seconda sezione della mostra “ANNUALE D’ARTE 2007  L’Aquila città della Pace in nome di Celestino V”, organizzata dal Muspac in occasione della Perdonanza Celestiniana, che resterà aperta fino al 30 ottobre.

La mostra avrà l’ingresso principale sul C.so Vittorio Emanuele, 124 e  sarà arricchita da nuove istallazioni e da opere della collezione permanente del Muspac.

Nell’antico chiostro è stata istallata una bellissima opera dell’artista Silvano Servillo: un grande trabucco, omaggio anche al creatore della metafisica Giorgio De Chirico.

Nel percorso della mostra, che conduce fino all’ex chiesa dell’antico monastero, sono dislocate varie opere che, a partire dagli anni ’60 e ’70, arrivano fino agli artisti dell’ultima generazione, per lo più abruzzesi.

Gli artisti degli anni ’60 e ’70 sono: Joseph Beuys, Jannis Kounellis, Mario Merz, Gino De Dominicis, Christo, Giulio Paolini, Luca Maria Patella, Vettor Pisani, Giuseppe Chiari, Michelangelo Pistoletto, Mario Schifano ecc.

Gli artisti di origine abruzzese e della nuova generazione sono: Oliviero Rainaldi, Licia Galizia, Mauro Folci, Lea Contestabile, Silvano Servillo, Pasquale Liberatore, Sergio Nannicola , Franco Fiorillo, Sandro Visca, Zybbà, Gino D’Alfonso, Silvestro Cutuli, Soldati Roberto, Carlo Giancarli ecc.

Artisti dell’ultima generazione: Corrado Sassi, Gino Sabatini Odoardi, Giuseppe Stampone, Luca Di Gregorio, Lucia Leuci, Paolo Radi, Massimo Piunti, Michelangelo Consani, Giovanni Mostarda, Lucia Piccioni, Faragalli Natalia, Gabriele Sordini, Piotr Hanzelewicz, Domenico Boffa  ecc.

In un’apposita sala verranno proiettati video d’arte e  durante la durata della mostra verranno organizzate serate musicali.

 

Finalmente viene data dal Comune dell’Aquila la possibilità di riaprire lo spazio dell’ex Monastero di S.Maria dei Raccomandati a mostre ed eventi importanti che creano dinamicità e che riguardano anche l’arte di oggi.

In linea con i nuovi programmi scolastici, che riguardano la cultura del Novecento e quindi anche l’arte dei nostri giorni, il Muspac prevede di organizzare, insieme ad artisti e operatori museali, visite guidate per le scuole e laboratori didattici.

 

Scuola e Museo

 

Alcune immagini del laboratorio didattico svolto nel museo con le classi del liceo psico-pedagogico D. Cotugno dell’Aquila

Annuale d'arte 2007_Servillo
mauri

CELESTINO V – UNA STORIA MODERNA Mostra di Fabio Mauri

26 Agosto 2007

In occasione della Perdonanza Celestiniana 2007 si è tenuta presso il Muspac-Museo Sperimentale d’Arte Contemporanea la mostra Celestino V, una storia moderna di Fabio Mauri.

Artista di rilievo internazionale, Fabio Mauri è molto legato alla città dell’Aquila. Con il Muspac ha collaborato in molte occasioni presentando conferenze, mostre, azioni e performance. Nel 1989, negli spazi di Via Crispomonti, ha presentato, in prima mondiale, l’atto in mostra o concerto da tavolo “Heidegger e la questione tedesca”, con la partecipazione, in veste di performer, del filosofo Giacomo Marramao.

Nel 1995 ha partecipato alla mostra “Ad Usum Fabricae”, organizzata da Tullio Catalano e Gianni Fileccia, svoltasi presso il Muspac (ex monastero di S.Maria dei Raccomandati) e la chiesa di San Domenico.

Nel 1996, nella stessa sede, ha eseguito le “prove aperte” della notissima performance “Che cosa è il fascismo”, già presentata per la prima volta a Roma nel 1971 ed eseguita anche presso la Kunsthalle di Klagenfurt.

Nel 2000 ha partecipato alla mostra “Annuale 2000 – Lo scandalo dello Spirito”, curata da Enrico Sconci e realizzata con il patrocinio dei Beni Culturali nel Castello Cinquecentesco dell’Aquila.

Mauri è stato amico fraterno di Alberto Moravia e di Pier Paolo Pasolini fin dai tempi dell’adolescenza. Nella performance del 1975 “Intellettuale”, ha proiettato sul petto del regista il film “Il Vangelo secondo Matteo”, facendogli sperimentare sulla propria pelle gli effetti dell’opera.

Secondo una caratteristica costante delle sue opere ideologiche, l’autore ripropone spesso il tema del sacro. La sua “esperienza con Dio”, come egli stesso dice: “fu quella di un flirt (uso il termine troppo umano per rendere conto della sua natura pungentemente reale), smodato, indiscretissimo. Prescinderne era impossibile”. (da “Dio e la scena. L’esperienza dell’essere”).

Nell’opera su Celestino V un vissuto storico viene presentato in chiave essenziale, in modo che, dall’inevitabile confronto tra passato e presente, si alimenti il processo critico che egli stesso definisce “esercizio spirituale”, destinato all’individuazione e alla messa al bando delle false ideologie.

Per conoscere meglio l’attività artistica di Fabio Mauri consultare il sito www.fabiomauri.com


NOTA SU CELESTINO
Una storia moderna di Fabio Mauri

Una serie di fogli d’acquerello, i passepartout dipinti ad olio, incisi a secco, con date sconosciute ricorrenti (il 21), alcuni nomi e frasi brevi o più lunghe tratte dai Vangeli e dalla Bibbia.
Una storia a pezzi come quella di un artista, uno anonimo, dell’esistenza in generale, e di Celestino V.
Il corpo naviga in rapporto stretto con la religione.
I suoi bisogni coincidono con il dolore: ho fame, ho sete.
Al centro si disegna l’ordine interrogativo dell’esistenza.
Chi decifra le frasi fa da filo di imbastitura a una storia, vera o simbolica,
uguale alla storia drammatica del mondo.
Eternità e temporalità scorrono intangibilmente parallele; in mezzo il vuoto di una memoria disabile.
Solo la morte non viene mai dimenticata.
Solo una coscienza inesatta resta a l’uomo.
L’incertezza globale si erige in luogo di una fede costruita.
Una cattedrale terrena, un paradosso.
L’usuale e l’inesplicabile si fanno abituali. Senza fini propri.
Uno scambio tra codici diversi di linguaggio muto.
La croce spezzata, (la metto, non la metto?), è simbolo della religione irreligione moderna.
O forse è simbolo della croce.
Simula un cavalletto. Allude al papa autodisdetto. Un accurato design del dolore, incompleto, dell’esistenza.
L’enigma, per via di memoria storica, si riforma attualmente intero, reintegra l’obbligo ragionevole di una inevitabile attesa.
Una mostra che non mostra.
L’invisibile non ama apparire oltre l’apparenza. L’apparenza basta, da tempo.

Fabio Mauri

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