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MATTONI di Francesco Arena

25 Giugno 2011

A L’Aquila Francesco Arena ha realizzato l’intervento dal titolo “Mattoni” (secondo appuntamento del progetto “L’Aquila l’identità del contesto” a cura di Francesca Referza e Maria Rosa Sossai). Con Mattoni Francesco Arena stabilisce un legame invisibile ma potente tra il passato e il presente di Dresda e il presente e il futuro dell’Aquila.
Dresda è un centro d’arte di importanza internazionale e di eccezionale bellezza, tanto da essere stata definita la Firenze sull’Elba. La città tedesca è stata scelta da Francesco Arena perché, durante la seconda guerra mondiale, ha subito un terribile bombardamento con migliaia di vittime.

Per realizzare l’intervento, Arena si è fatto spedire da Dresda venti chili di terra tratta da diversi punti della città e con questa ha realizzato dei mattoni che, dopo essere stati cotti, sono stati portati all’Aquila e utilizzati per costruire. Questi mattoni entreranno nel DNA della ricostruzione dell’Aquila, nel tessuto murario di alcune case della città che bisogna tirare su, nella speranza che, a partire da un mattone, si possa ricostruire l’intera città, come è accaduto per Dresda.
Dopo aver individuato alcuni edifici (tra cui la vecchia e la nuova sede del MUSPAC) in cui porre qualche mattone, in collaborazione con l’amministrazione della città, è stata collocata in municipio una “lapidella” di piccole dimensioni (cm 30 x 20) che racconta l’occasione e la motivazione dell’intervento. I Mattoni spariranno alla vista, saranno quindi volutamente antimonumentali, nella pratica, ma contribuiranno emotivamente, nelle intenzioni dell’artista, a rigenerare quell’identità della città che il terremoto e il tempo che passa, stanno provando a cancellare per sempre.
L’invisibilità è la parte fondante dell’opera, un monumento che c’è, ma che non si vede, in antitesi con la retorica di tanti altri monumenti, un monumento dislocato in vari luoghi, come reazione all’idea del monumento da piazza.

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Francesco Arena nasce a Torre Santa Susanna (Brindisi) nel 1978. Vive e lavora a Cassano delle Murge, Bari. Ha esposto in diversi spazi pubblici e privati in tutta Italia. Tra le mostre personali più recenti: Francesco Arena/Nina Beier, doppia personale, Galleria Monitor, Roma, 2010-2009; Pallet sospeso su 7 raggi, Brown Project Space, Milano, 2008; 3,24 mq, Nomas Foundation, Roma, 2008; Arena, De Marco, Schirinzi, G.A.M. Galleria d’arte Moderna Bologna (con De Marco e Schirinzi), Bologna, 2005. Tra le mostre collettive nel 2009: Qui è altrove!, a cura di Francesco Poli e Francesca Referza, Palazzo De Sanctis, Castelbasso; Senza Rete, a cura di Lorenzo Benedetti e Caroline Corbetta, Santo Spirito in Sassia, Roma; Cose mai Viste, a cura di Achille Bonito Oliva, Palazzo Barberini, Roma; Usine des rêves, a cura di Cecilia Casorati e Sabrina Vedovotto, 26cc – space for contemporary art, Roma. È uno dei 5 vincitori di una residenza di 3 mesi a Villa Arson, a Nizza, per il Premio LUM per l’arte contemporanea, 1° Edizione, LUM, Libera Università Mediterranea, Bari, 2009. Nel 2008 ha vinto: Premio Torino-Milano incontrano l’arte, 6° Edizione, Camera di Commercio di Torino, Torino; Premio Terna per l’arte contemporanea, 1° Edizione, Terna, Roma.

www.francescoarena.com