Scultura sonora di Simone Pappalardo

ACCENTI scultura sonora di ALBERTO TIMOSSI e SIMONE PAPPALARDO

10 - 25 Novembre 2012

mostra a cura di Martina Sconci

 

Il 10 novembre 2012 alle ore 19,00 presso la sede del MU.SP.A.C. in Piazza d’Arti (via P. Ficara), all’interno di “sPiazza la Piazza” – giornata di musica, teatro, arte e poesia che, a partire dalle 9,30, coinvolgerà tutte le associazioni presenti in Piazza d’Arti – l’artista Alberto Timossi presenterà, insieme al musicista-compositore Simone Pappalardo, la scultura sonora dal titolo “ACCENTI”.

 

 

L’opera, dal forte impatto visivo, dialoga con l’ambiente circostante creando un corto circuito fra lo spazio interno ed esterno del museo. Composta di due parti tubolari – una a terra e una sospesa – collegate fra loro da cavi armonici tesi, l’opera modifica la percezione del luogo.
La sua tensione espressiva è data da un uso dei materiali e del colore che vogliono essere azione, gesto, rapporto evidente e tangibile con lo spazio.
Riprendendo alcuni concetti fondamentali del Minimalismo e della Land Art e instaurando un dialogo serrato tra arte e architettura, l’artista pone l’accento sull’importanza del rapporto con lo spazio e con lo spettatore. Quest’ultimo rappresenta infatti un punto cardinale nell’intervento artistico: l’opera diventa tale e si completa solo nel momento in cui lo spettatore interagisce e si confronta con essa, modificandone il suono. Egli, rendendosi conto dell’esperienza che sta compiendo di fronte all’oggetto, crea uno slittamento dei significati e dei ruoli ed è il contesto stesso a diventare opera d’arte. Come sosteneva Robert Morris nel suo “Notes on Sculpture”, la scala dell’opera deve essere tale da confrontarsi con la dimensione del corpo umano: né troppo grande – rischierebbe di diventare architettura – né troppo piccola – rischierebbe di diventare oggetto – ma qualcosa che possa essere abbracciato in un solo sguardo.
Alberto Timossi, accompagnato dalle sperimentazioni sonore di Simone Pappalardo che attraversano i tubi e si diffondono sulla piazza, vuole recuperare la purezza degli elementi primari, l’essenza originaria dell’arte. Una scultura poderosa che tuttavia rifugge dalla monumentalità, creando un “accento” per un percorso esperienziale che, nella relazione tra percezione visiva e uditiva, ci conduce verso il disvelamento di nuovi mondi.

Martina Sconci

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Inaugurazione della mostra "MUSEO VIVO DELLA CITTA’ E DEL TERRITORIO Arte - Ambiente - Architettura"

MUSEO VIVO DELLA CITTA’ E DEL TERRITORIO Arte - Ambiente - Architettura

06 - 13 Ottobre 2012


L’Associazione Culturale “Quarto di Santa Giusta” e il MU.SP.A.C. Museo Sperimentale d’Arte Contemporanea, per dare un contributo concreto alla ricostruzione e alla rinascita della città dell’Aquila e del suo territorio, daranno avvio, a partire da sabato 6 ottobre 2012 alle ore 18.00 – in occasione di AMACI Ottava giornata del Contemporaneo – alla prima mostra del Museo Vivo della città e del territorio, riguardante la memoria storica e visiva del Centro Storico dell’Aquila e del suo territorio.
Il progetto, reso possibile grazie al contributo della Fondazione Carispaq e del Comune dell’Aquila, riguarda la raccolta e archiviazione di materiale cartografico e fotografico accompagnato da rilievi grafici nonché da studi, materiale video, documentari, pubblicazioni, riviste e libri raccolti nella multimediateca del Museo.
In questa prima mostra saranno esposte una parte delle pubblicazioni realizzate dalla nostra associazione, comprese le riviste ART E TRA e i fascicoli di ART E CITTA’ riguardanti il ciclo di conferenze tenute nel 1986 dal prof. Raffaele Colapietra su Storia della Città, dal titolo “Forma urbana dell’Aquila dal Medioevo al ‘700”.
Per esporre tutto il materiale archiviato nel corso degli anni (che continuerà ad essere
raccolto), saranno organizzate altre mostre in fasi alterne, accompagnate da cicli di incontri con storici, architetti, antropologi, artisti e studiosi del nostro territorio.

Sarà esposto inoltre il preziosissimo materiale di studio e ricerche di tipo etno antropologico e sulla cultura materiale svolto dall’antropologo arch. Tito Spini, a partire dagli anni Ottanta nel nostro territorio, quando ricopriva il ruolo di direttore e docente di Storia delle Tradizioni Popolari presso l’Accademia di Belle Arti.
Il materiale è stato donato gentilmente dal prof. Tito Spini e da Giovanna Antongini al nostro Museo ed è nostra intenzione farlo conoscere a tutti i cittadini aquilani e alla comunità artistica e scientifica.
Tale lavoro di conoscenza, studio e analisi, di conservazione e valorizzazione del nostro territorio è finalizzato anche all’organizzazione e costruzione di un SISTEMA DI SAPERI unitario, strettamente collegato al mondo scolastico, accademico ed universitario, per l’elaborazione di proposte progettuali e di un piano strategico di ricostruzione partecipata, di rinascita e di sviluppo.
Crediamo cioè che le modalità stesse della ricostruzione, del centro come della periferia urbana, possa rappresentare un valore solo se si sapranno leggere ed analizzare quegli stessi valori di qualità urbana espressa dall’architettura del nostro Centro storico.

Senza un reale progetto di tutela della nostra identità culturale ed artistica, senza questa attenzione alla memoria storica, senza investire nella formazione e nelle capacità professionali, si rischia di ricostruire un nuovo territorio senza un futuro storico e, di conseguenza, senza sviluppo culturale ed artistico, turistico ed economico.

 

 

locandina mostra museo della città 6 ott 2012
Festival Internazionale Della Chitarra. A cura della Società Aquilana dei Concerti “B. Barattelli”

FESTIVAL INTERNAZIONALE DELLA CHITARRA Società Aquilana dei Concerti “B. Barattelli”

01 - 09 Settembre 2012

Nell’ambito della XIX edizione del Festival Internazionale della Chitarra (dall’1 al 9 settembre), organizzata dalla Società Aquilana dei Concerti “B. Barattelli” in collaborazione con Associazione Festival Internazionale della Chitarra, Associazione Chitarristica Aquilana e Conservatorio di Musica “A. Casella” dell’Aquila, presso la Sede del Mu.Sp.A.C. ha avuto luogo sabato 1 settembre il primo incontro che ha visto la partecipazione della chitarrista salisburghese Christina Schorn ed il compositore e percussionista Ivan Mancinelli con il quintetto d’archi dell’Orchestra Benedetto Marcello.

Un concerto molto particolare il cui titolo generale è stato trovato in “Re-Play – nuove musiche” e comprende opere di autori contemporanei di varie generazioni. In programma infatti l’opera di Luca Lombardi, Ein Walzer für Hans, dedicato all’ 85° compleanno di Hanz Werner Henze, per chitarra e marimba (2011), il brano Azurit, per chitarra sola (2011) di Gabriele Proy dedicato alla chitarrista Christina Schorn e composto in memoria dell’ ambasciatrice austriaca DR. Claudia Rochel-Laurich (prima esecuzione assoluta), il Concerto per chitarra, marimba ed archi (2011) di Stefano Taglietti, la Ballade, per chitarra sola di Balz Trümpy e l’opera “RiChiamo”, concerto per marimba ed archi della compositrice spagnola Sonia Megías Lopez, commissionata dalla Società Aquilana dei Concerti.
In chiusura, l’esecuzione di Cloud Appreciation, per chitarra, marimba/vibrafono e orchestra d’archi (2011) di Helmut Jasbar. Direttore del concerto è Pasquale Veleno.

Gli altri appuntamenti del Festival Internazionale della Chitarra si sono svolti rispettivamente: il 4 settembre presso la Chiesa di Giuseppe Artigiano (via Sassa) con l’Ensemble 05 che comprende fra gli altri il chitarrista aquilano Massimo Felici; il 6 settembre alla Chiesa di San Panfilo in Villagrande di Tornimparte con il recital chitarristico di Adalisa Castellaneta; l’8 settembre di nuovo presso la Sede Mu.Sp.A.C. con il chitarrista performer Pablo Montagne e il 9 settembre (ore 19) presso il Conservatorio di Musica “A. Casella” per un recital del chitarrista Carlo Marchione.

Lo stesso Marchione dal 6 settembre ha tenuto una Master Class all’interno del Conservatorio aquilano.

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Proiezione del film "Sogni di Akira Kurosawa", sugli alberi della scalinata

MUSEO ALL’APERTO Installazione di opere d’arte nelle Edicole della Scalinata di S.Bernardino

24 - 29 Agosto 2012

In occasione della 718° Perdonanza Celestiniana, il MU.SP.A.C ha presentato una serie di installazioni artistiche per i nicchioni della Scalinata di San Bernardino all’Aquila. E’ questo un progetto che il MU.SP.A.C. porta avanti da diversi anni, soprattutto in ambito didattico.
Con questi interventi si è voluto dare inizio ad un più ampio programma riguardante la possibilità di mettere in rapporto l’arte di oggi con quella del passato, in linea con quanto ormai da tempo avviene in importanti città italiane. Si è trattato dunque di far intervenire, con le loro opere, vari artisti nelle edicole laterali della scalinata dato che, in seguito a ricerche d’archivio e analisi storiche, si è appreso che le edicole, fin dalla loro realizzazione, avvenuta agli inizi dell’Ottocento, con il contributo delle nobili famiglie aquilane, sono rimaste sempre vuote. Probabilmente, in un periodo in cui il culto della devozione veniva trasportato all’esterno, furono costruite per contenere proprio delle statue dei personaggi illustri delle stesse famiglie o comunque opere in omaggio a San Bernardino, che non vi furono però mai collocate.
Pensiamo pertanto che con diversi interventi artistici, si possa creare una costante attenzione verso questo importante monumento, per poterlo usare come una sorta di museo all’aperto.
Intendiamo per questo continuare a promuovere un dibattito aperto per scambi di idee, teso a sviluppare una maggiore sensibilità e consapevolezza critica dei cittadini verso i propri Beni Culturali, troppo spesso abbandonati a se stessi.
Attraverso i diversi ma complementari linguaggi dell’arte si può riuscire a far dialogare e mettere a confronto, per lo sviluppo di un sapere unitario, passato e presente, antichità e modernità. Senza snaturare il loro senso originario, nel rispetto della loro integrità architettonica, abbiamo potuto sperimentare che è possibile stabilire con i monumenti del passato una continuità storica.
Solo sottraendoli all’abbandono e a un ruolo puramente archeologico, potranno essere maggiormente apprezzati e valorizzati, reinseriti in progetti di attiva funzione.

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NUVOLE… CHITARRE E NOTE Festival Danilo Ciolli

10 - 11 Agosto 2012

“Nuvole…chitarre e note” è un festival musicale nato per Danilo, per sottrarre il suo nome ad una sterile data: 06.04.2009.
Quando si dice “Danilo”, si deve pensare: Musica, gioia di vivere, volontá  di vivere; ecco le linee guida della manifestazione, che è un mezzo diretto per raccontare la parte più vera di Danilo: il suo amore incondizionato per la musica.
Ogni tassello nell’architettura di “Nuvole…chitarre e note” è stato pensato per essere altamente significativo e per esprimere Danilo, a cominciare dal titolo formato dall’unione di tre elementi: il primo, “Nuvole” fa riferimento alla poesia-canzone di Fabrizio De André “Le nuvole” e simboleggia il legame tra Danilo e la sua famiglia nei momenti difficili; il secondo, “chitarre” rappresenta lo strumento suonato da Danilo (che è stato anche chitarrista di un gruppo locale, i Lizard); il terzo, “note” indica in generale la musica, il linguaggio scelto per parlare di Danilo.
La line up delle passate edizioni del festival, come quella di quest’anno, è il risultato del miglior compromesso fattibile tra quella che è l’ecletticità di Danilo in campo musicale, i suoi artisti e generi musicali preferiti, e ciò che della scena musicale italiana è accessibile agli organizzatori dell’evento, i ragazzi dell’ “Associazione Musica e Cultura Danilo Ciolli” (ossia gli amici di Danilo).
E così, sul palco del “Nuvole…chitarre e note, nell’edizione 2010 e 2011, sono passati, solo per citarne alcuni, artisti del calibro di Daniele Silvestri, Andrea Rivera, Marta Sui Tubi, Roberto Angelini, Riserva Moac (vedi archivio artisti per altre informazioni).
Un significato tutto particolare riveste la scelta della piazza di Carovilli come ambientazione del festival: è stata fortemente voluta dagli amici di Danilo perchè l’inizio di ogni estate è sempre stato segnato dalle serate in piazza intorno a Danilo e alla sua chitarra a cantare ma soprattutto a ridere e a stare insieme.
Il messaggio di cui “Nuvole…chitarre e note” vuol farsi portatore è proprio questo: ricreare l’atmosfera di quelle serate, coinvolgendo tutti i partecipanti, per sentire ancora Danilo e non fare di lui una statica immagine costretta in un ricordo.

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