Presentazione del libro

STEFANO BARTEZZAGHI presentazione del libro "Dando buca a Godot"

03 Maggio 2013

Presso il MU.SP.A.C. è stato presentato da Valeriano Salve, Fulvio Angelini e Pietro Angelini, il libro di Stefano Bartezzaghi “Dando buca a Godot. Giochi insonni di personaggi in cerca di aurore”. Il giornalista e scrittore Angelo De Nicola ha moderato l’incontro dove l’autore ha coinvolto il numerosissimo pubblico nell’analisi del suo scritto. Quest’ultimo mostra come si evolvono, anche grazie alla tecnologia e alla rete, i tradizionali divertimenti, linguistici e non solo. Bartezzaghi ci ha introdotto nel caos delle possibilità linguistiche e ci ha fatto capire come ognuno è autore delle parole che alla maniera dei personaggi, non aspettano altro che farsi raccontare. Bastano un foglio e una penna, o, se volete, lo spazio di un social network, e il potenziale di ogni singola parola viene fuori.

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Allievi-attori dell'accademia Eutheca

L’ECCEZIONE E LA REGOLA spettacolo con gli allievi-attori dell'accademia Eutheca

20 Aprile 2013

A chiusura della mostra, il 20 aprile, in collaborazione con l’Eutheca – European Union Academy of Theatre and Cinema di Roma, si è deciso di mettere in scena al MU.SP.A.C. lo spettacolo “L’Eccezione e la Regola” con i ventisei allievi dell’Accademia, per la regia di Giancarlo Fares, maestro di tecniche teatrali e tecniche di narrazione presso l’Accademia (Direzione artistica: Federica Tatulli; disegno Luci: Luca Barbati).
Combinando stili recitativi diversi come il teatro orientale, la commedia dell’arte e la pantomima, Fares ha diretto con maestria un’opera scritta nel 1930 e ancora strettamente attuale.
Gli allievi-attori hanno catturato il pubblico, trascinandolo nel loro viaggio attraverso un deserto lontano, mettendolo di fronte alla realtà di uno sfruttatore e di due sfruttati. L’influenza del teatro orientale e della danza classica all’interno dell’opera, l’alternanza di più attori per un solo personaggio, il lavoro spettacolare sulle maschere e i costumi -elaborate e realizzate interamente dai ragazzi- hanno conferito alla performance una pluralità di voci e punti di vista che non solo ha risvegliato la coscienza critica dello spettatore ma ha invitato soprattutto alla riflessione.

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Foto dello spettacolo

FAVOLE PER GRANDI spettacolo teatrale

07 Aprile 2013

“C’è un giorno in cui diventi grande e ti dimentichi delle storie. Ma ogni giorno sei parte di una storia. Oggi qualcuno parla di te. Teatro civile per chi non dimentica.”

 

Con questa introduzione è stato presentato il 7 aprile lo spettacolo “Favole per grandi” con Simona Meola, Elisa Panfili e Massimo Sconci. L’iniziativa, realizzata nell’ambito del progetto “La Città che sPiazza” ha coinvolto varie Associazioni di Piazza d’Arti: ogni attore ha messo in scena il suo monologo in una diversa sede della Piazza, per poi concludere lo spettacolo insieme agli altri presso lo spazio del MU.SP.A.C., con un pezzo dedicato al terremoto del 6 aprile 2009.

Ogni monologo ha trattato diversi temi di teatro civile, quali l’anoressia, la corruzione politica, la droga, il lavoro.

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MEMORY OF L’AQUILA in ricordo del 6 aprile 2009

6 - 7 Aprile 2009

Programma
Ore 18,00: installazione dell’artista Francesco D’Incecco
“Generatio Aequivoca”, con presentazione di Marcello Gallucci
Formatosi all’Accademia di Belle Arti dell’Aquila, Francesco D’Incecco ha imparato ad esercitare la sua personalità artistica nel rimuovere le barriere tra le diverse culture, le diverse competenze delle varie discipline, per individuare un plausibile terreno comune di intervento, retto da contaminazioni linguistiche e metodologiche che si integrano nel dar forma a manufatti di raro fascino, divertito ed inquietante insieme.
Per l’occasione l’artista installerà i suoi manichini, risultato di un assemblaggio di materiali e oggetti di recupero già consumati dalla storia o dall’uso. Come si legge nel testo di presentazione di Marcello Gallucci, i manichini di D’Incecco “non nascondono la loro storia; c’è anzi un insistito orgoglio nel conservare traccia della paccottiglia, se non proprio del pattume, da cui derivano. Non forme, ma traslati di forme, esitano nel nostro tempo per un attimo, tanto per sbalordirci della loro capacità di essere e non essere ciò che vediamo”.
Marcello Gallucci, docente di Storia dello Spettacolo dell’Accademia di Belle Arti dell’Aquila, interverrà all’inaugurazione.

ore 19,00
“Mille e una di queste notti”
Prima proiezione pubblica del video dell’artista Gea Casolaro,
dedicato alla città dell’Aquila

In collegamento con l’artista da Addis Abeba.
Testimonianze di lavoro dei partecipanti al progetto: Nora Concordia, Sandro Francavilla, Roberta Vacca.
Gea Casolaro, artista di rilievo internazionale, da sempre attenta a indagare le verità che si nascondono dietro le immagini, ha realizzato opere e video in varie parti del mondo e capitali europee attraversando vari territori culturali, scavando e approfondendo con le sue riflessioni critiche, gli aspetti antropologici, sociali e politici delle diverse comunità.
Il video, presentato per la prima volta al pubblico in questa occasione, è stato dedicato dall’artista alla tragedia dell’Aquila ed è stato realizzato nella notte di capodanno del 31 dicembre 2011, esattamente mille notti e un giorno dopo la tragedia, per rendere omaggio alla città ferita.
Mentre tutti festeggiavano la fine dell’anno Gea Casolaro, con grande determinazione, in una notte gelida e ventosa, con la collaborazione di operatori e professionisti ha realizzato il suo lavoro nei vicoli deserti del centro storico “per ricordare la situazione ancora stagnante e al tempo stesso per dare sostegno e speranza agli abitanti della città”.
Si tratta di un viaggio della memoria nel cuore della città, che ci proietta oltre la consapevolezza della tragedia. E’ come rivivere la notte del 6 aprile, in un tempo sospeso tra la veglia e il sonno. Suoni ovattati e voci lontane accompagnano le immagini delle strade care agli aquilani, con le case ancora crollate, lesionate, ferite, puntellate e per troppo tempo abbandonate. Come all’interno di un tunnel siamo coinvolti emotivamente in un percorso individuale e collettivo, con la speranza di trovare una via di uscita, un approdo, una speranza di rinascita. In queste immagini ogni cittadino può ritrovare se stesso, la propria storia, la propria identità.

 

 

 

locandina programma 6 e 7 aprile 2013
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L’ECCEZIONE E LA REGOLA visioni contemporanee sull'opera di Bertolt Brecht

24 marzo - 20 aprile 2013

Mostra a cura di:
Martina Sconci e Francesca Campli

Opere di:
Collettivo Aurora Meccanica, Gea Casolaro, Francesca Checchi, Matteo Fato

 

 

Partendo dall’analisi e dalla lettura di “L’Eccezione e la Regola”, opera teatrale che Bertolt Brecht scrisse nel 1930 ma che risulta oggi quanto mai attuale, gli artisti Gea Casolaro, Francesca Checchi, Matteo Fato e il collettivo auroraMeccanica interpreteranno, ognuno con i propri media, il pensiero e l’arte del grande drammaturgo tedesco.
Già dal titolo si percepisce che siamo di fronte a qualcosa di nuovo: solitamente c’è prima una regola e poi la sua eccezione, ma qui i termini sono invertiti per introdurre una critica al mondo capitalistico e denunciare una lotta fra classi che, nel testo di Brecht, sembra non trovare possibilità di soluzione. Nel coro finale gli attori cantano “ […] ciò che è abituale, ciò che succede ogni giorno […] anche quello che ormai è consueto, trovatelo strano!”. Ciò che sembra eterno, accettato senza esitare, va comunque analizzato e messo in discussione, esorta Brecht. Molti i casi in cui le sue parole hanno assunto un valore profetico, ed è forse questo il motivo per cui oggi, nel mezzo di una crisi globale – che certo non è soltanto economica ma anche di pensiero – gli artisti devono tornare a riflettere su questi temi. Ognuno di loro offrirà una personale visione contemporanea dell’opera teatrale, tracciando un fil –rouge in cui è possibile ritrovare vari punti in comune con alcune delle innovazioni teatrali di Brecht come lo straniamento, la caduta della quarta parete, lo stile compositivo del testo e la relazione sulla scena con la musica e con elementi grafici. Ciò che si chiede allo spettatore è di riflettere e porsi delle domande: quali sono oggi le regole dalle quali siamo – spesso inconsapevolmente – soggiogati? E quali le eccezioni che sempre più finiscono per raffigurare situazioni strane, diverse, inconsuete, invece di possibili alternative o vie d’uscita? In che modo l’arte oggi può rappresentare “l’eccezione”?

leggi il testo completo dell’opera Come bere un bicchiere d’acqua

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