spettacolo teatrale con Sara Greco Valerio

MORIRE DI PACE spettacolo teatrale con Sara Greco Valerio

08 Giugno 2013

Gli appuntamenti con il teatro di narrazione continuano al Muspac, dove è stato messo in scena da Sara Greco Valerio, per la regia di Giancarlo Fares, “Morire di pace”, spettacolo tratto dalla storia vera di Stefano Melone, militare d’Italia. “Un militare è al servizio del cittadino, questo è quello che noi giuriamo”. Queste le parole di un ufficiale dell’esercito italiano, di qualcuno che ha scelto di indossare la divisa per dare un senso alla propria vita. L’altro lato della medaglia è la storia di una donna innamorata e sposa d’un militare tradito dai propri ideali, lasciato morire per un’assenza di verità. Ci sono battaglie che non finiscono, che continuano ad uccidere anche dopo l’ultimo colpo sparato.

 

 

Un militare è al servizio del cittadino, questo è quello che noi giuriamo”. Sono le parole di un ufficiale dell’esercito italiano, di qualcuno che ha scelto di indossare la divisa per dare un senso alla propria vita. Molti si arruolano non per fare la guerra, ma per evitare che essa compaia ancora. Con impegno, ogni giorno, dovunque. Fanno onore a se stessi e alla nazione che rappresentano. “Giuro di essere fedele alla patria…” sperando che la patria mi sia fedele. Ma quando non è così? Indossando una divisa quando qualcuno tradisce, mente, non dice tutta la verità, si rischia la vita.
La storia di una donna innamorata e sposa d’un militare. D’un militare tradito dai propri ideali, lasciato morire per un’assenza di verità. Ci sono battaglie che non finiscono, che continuano ad uccidere anche dopo l’ultimo colpo sparato. Ci sono guerre generatrici di un nemico invisibile che uccide vinti e vincitori, un nemico della vita, qualsiasi forma di vita. Ci sono silenzi che vanno uccisi con la verità. Ci sono vite che vanno ricordate ad alta voce.

 

 

Sara Greco Valerio inizia il percorso di studi teatrali nel 2002 a Roma e si perfeziona sotto la guida del Maestro Mario Scaccia. Arricchisce la sua formazione seguendo seminari con Torgeir Wethal, Roberta Carreri, Giancarlo Sepe, Giuliano Vasilicò, Emma Dante, Giancarlo Fares, Giuseppe Manfridi, Isabella del Bianco. Come attrice ha lavorato in teatro sotto la direzione di Patrick Rossi Gastaldi, Giancarlo Fares, Beppe Arena, Mario Scaccia, Mario Moretti, Francesco Silvestri. Dal 2007 al 2010 collabora con l’Associazione Culturale Molise Spettacoli diretta da Edoardo Siravo e con l’Associazione Culturale Moliere diretta da Mario Scaccia, lavorando con Lorenzo Salveti, Paola Quattrini, Ray Lovelock, Mariano Rigillo. Sempre in teatro collabora con Flavio Bucci, Riccardo Barbera, Riccardo Cavallo. Nel 2005 entra a far parte dell’Associazione Culturale cinqueanelli, diretta da Giancarlo Fares, con la quale organizza laboratori e seminari teatrali in tutta Italia. Partecipa a diverse serie televisive e nel 2004 idealizza e conduce un programma radiofonico di racconti e letture.

 

 

 

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Giancarlo Fares

SERAFINO GUBBIO OPERATORE spettacolo teatrale con con Giancarlo Fares

25 Maggio 2013

Dopo l’entusiasmo e il grande successo di “L’Eccezione e la Regola”, Giancarlo Fares é tornato all’Aquila con lo spettacolo dal titolo “Serafino Gubbio Operatore” e ha riadattato con le tecniche del teatro di narrazione, uno dei romanzi più inquieti del Novecento: “I Quaderni di Serafino Gubbio Operatore” di Luigi Pirandello, il tutto accompagnato dalla chitarra di Daniele Romeo. Gli adattamenti sono stati curati da Giorgio Cardinali, Giancarlo Fares e Sara Greco Valerio.
La storia è quella di un uomo capace ancora di osservare, di guardarsi attorno. La sua storia è un pretesto per raccontare quella di tanti altri uomini, personaggi ironici e amari, tra Pirandello e l’oggi.
Serafino registra con lo sguardo meccanico di una cinepresa, sottolineando la dimensione nascosta alla macchina: l’oltre. Un oltre che sfugge all’impassibilità della manovella che gira, ma non sfugge all’occhio umano che dietro quella nera macchina si nasconde.
Tutto questo in un nuovo, straordinario spettacolo alla riscoperta del mondo del cinema.

 

Spettacolo teatrale con Giancarlo Fares

regia di Giancarlo Fares e Sara Greco Valerio

Chitarra: Daniele Romeo

 

Adattamento di:
Giorgio Cardinali, Giancarlo Fares, Sara Greco Valerio

 

 

 

Guarda la pagina fb di Serafino Gubbio Operatore:

https://www.facebook.com/SerafinoGubbioOperatore?fref=ts 

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Giovanni Delfino

DINOSAURI spettacolo teatrale con Giovanni Delfino

23 Maggio 2013

Presso lo spazio teatrale del Muspac, è stato presentato da Marcello Gallucci, docente di Storia dello Spettacolo all’Accademia di Belle Arti dell’Aquila, lo spettacolo di Giovanni Delfino dal titolo “Dinosauri”, per la regia di Roger Rolin. Ispirata alle figure di Francesco D’Assisi e Vladimir Majakovskij, la performance spazia tra fatti reali, favola e poesia. Un santo, un poeta e l’attore con fisarmonica, vivono uno spazio dove l’urgenza umana trascende il canone.
Una preghiera sincera ed un denuncia del cuore.

Coproduzione internazionale
Teatri del Vento (Italia)
Institutet for Scenkonst (Svezia)
Festival di Lunatica 2011 (Italia)

Testi di Vladimir Majakovskij e Giovanni Delfino
Musiche originali di Giovanni Delfino e Roger Rolin

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L’AIK – L’Aquila International Knowledge un progetto che nasce dalla Solidarietà

22 Maggio 2013
 


La nascita della Rete “L’Aquila International Knowledge” è stata resa possibile, oltre che dall’intraprendenza delle imprese,  grazie al Fondo Post Sisma, nato dalle donazioni dei lavoratori e delle imprese di tutta Italia a sostegno delle popolazioni colpite dal sisma del 6 Aprile 2009. Tale Fondo, costituito e gestito dal Comitato Abruzzo (CONFINDUSTRIA – CGIL – CISL – UIL, ha l’obiettivo di creare conoscenza e sbocchi professionali per i giovani nei settori industriali e della PMI.

Grazie al riconoscimento di un co-finanziamento al 50%, le imprese della Rete L’AIK hanno ideato il progetto New Markets New Competences. Il progetto ha inteso ed intende tuttora coniugare la necessità di maggiore competitività delle imprese attive nei servizi innovativi in area cratere, con il bisogno di occupazione di giovani laureati residenti nei comuni rientranti nella medesima area. Un progetto che nasce dalla Solidarietà.

Guarda il sito di L’AIK

http://laik.eu/

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Opera di Curtey Smith "Igloo", 2008

MURI CROLLATI MURI DENTRO mostra a cura di Martina Sconci

11 - 25 Maggio 2013

opere di
Claudio Asquini, Danilo Balducci, Marco Brandizzi, Salvatore Falci e Simona Barzaghi, Franco Fiorillo, Courtney Smith

 

 

Che cos’è un muro? Un segno architettonico per eccellenza, qualcosa che divide, che separa uno spazio dall’altro e che non ci permette di vedere oltre. Allo stesso tempo il muro è qualcosa che ci protegge da tutto ciò che accade fuori, circonda i nostri spazi, quelli domestici ad esempio, ma anche quelli di una città. E’ lo specchio delle incomprensioni umane. E’ un simbolo religioso, un luogo in cui andare a pregare. E’ una tela bianca per i Writers, un posto su cui esprimere e imprimere la loro creatività.
Ognuno di noi ha una diversa concezione del muro. Oltre ai muri fisici ci sono anche quelli invisibili, i muri interiori, quelli che ci costruiamo dentro, che chiudono la nostra mente e che rappresentano spesso limiti invalicabili. In questo contesto l’essenza che il muro porta con sé non è solo sinonimo di segregazione e sopraffazione ma anche di sospensione di contatto con il mondo. Il muro è un confine, una linea mobile ed incerta legata alla nostra visione della realtà. I muri sono anche le nostre certezze, quelle che mettiamo assieme ogni giorno dentro di noi e su cui fondiamo il nostro vivere, quelle di cui abbiamo bisogno per sentire il limite tra noi e le insicurezze del mondo esterno. Spesso alcuni muri crollano, come sono crollati quelli dell’Aquila e così crollano anche le nostre fermezze.
Molti gli artisti che hanno trattato questo tema, a partire da Fabio Mauri che con il suo Muro Occidentale o del Pianto, presentato alla Biennale di Venezia del 1993, ha mostrato l’emblema della divisione del mondo. O Luca Maria Patella che con I Muri Parlanti ha giocato sull’aspetto ironico dell’arte.
In questa mostra (evento inaugurale di una serie di incontri dal titolo “Oltre i Muri”, che si svilupperanno nel mese di maggio) sette artisti contemporanei si mettono in gioco, ognuno con il proprio linguaggio, nella loro interpretazione del muro.
Per Claudio Asquini il muro è qualcosa che sta dentro di noi, l’incomprensione quotidiana che non riusciamo a risolvere e per cui a volte la fuga è l’unica via di scampo. Iglù è il titolo del muro di cassetti assemblati di Courtney Smith che rimanda a una dimensione domestica della separazione e all’unione tra uomo e architettura. L’iglù, rifugio a forma di cupola costruito con blocchi di neve, è “srotolato” dall’artista e aperto a varie possibilità. Possiamo nascondere i nostri pensieri nei suoi cassetti come gli Ebrei infilano le loro preghiere negli interstizi del Muro del Pianto. Una presa usb è il buco della serratura attraverso il quale possiamo guardare ciò che è accaduto a Salvatore Falci e Simona Barzaghi, rimasti chiusi per una settimana dietro le mura blindate della Fondazione Mudima di Milano. Un rimando ad Étant donnés di Duchamp, opera enigmatica in cui mondo esteriore e mondo interiore si fondono completamente. Marco Brandizzi, nella sua idea di muro, inteso come “area” e come “perimetro”, vuole rendere omaggio al poeta mistico-rivoluzionario Alexander Block. Danilo Balducci, fotografo del mondo, con la sua silenziosa e allo stesso tempo rumorosa immagine, ci fa riflettere sui molteplici significati che il muro può avere. Può essere un riparo dalle intemperie quotidiane, una divisione fisica e mentale tra noi e l’altro, una superficie su cui esprimere al mondo i propri diritti e i propri pensieri. Il Tempio del Paradiso è il titolo del lavoro con cui Franco Fiorillo affronta con cinismo il tema del muro, ironizzando sulle casualità e sulle coincidenze della vita e su come alcune distanze territoriali, solitamente divise da confini, siano completamente azzerate dalla globalizzazione.

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