"Essere" Opera di Stefania Trivelli

DECORAZIONE mostra della scuola di Decorazione dell’Accademia di Belle Arti dell’Aquila

19 Ottobre 2013

E’ stata  inaugurata presso la sede del MU.SP.A.C. la mostra della scuola di Decorazione dell’Accademia di Belle Arti dell’Aquila, curata dal Prof. Marco Brandizzi e dalla Prof.ssa Maria D’Alesio.

 

 

Partendo dalla principale considerazione che la Scuola come il Museo sono elementi propulsori della crescita culturale e morale della società, l’esposizione intende presentare le opere che gli allievi della scuola di Decorazione hanno realizzato nel corso di un anno, con lo scopo di evidenziare la molteplicità dei linguaggi usati per esprimere la loro sensibilità e conoscenza.

 

 

Come si legge nel testo in catalogo del Prof. Marco Brandizzi: “il termine decorazione, storicamente, definisce il legame tra l’opera e la sua installazione in un luogo dato: l’affresco, il mosaico, tutti i vari esempi di basso e alto rilievo, sculture come “l’Estasi di santa Teresa” e la “beata Ludovica Albertoni”, l’androne di palazzo Spada con la finta prospettiva (finta prospettiva citata da un’opera in mostra) ne sono i variegati esempi. L’eclettismo del termine consente alla decorazione di collocarsi perfettamente nelle arti contemporanee dove l’uso delle installazioni, delle performance, delle video installazioni e in generale di tutte le varie sperimentazioni ne sono la versione contemporanea poiché implicano il dialogo tra opera e luogo. Che cosa sarebbe l’orinatoio di Duchamp se non fosse collocato in un museo o in una galleria?”.

 

Mettere in connessione museo, scuola e collettività è dunque un processo altamente formativo in quanto si possono condividere spazi diversi da quelli dell’aula, si possono capire i meccanismi di fruizione, inquadrare funzioni e contesti spaziali, tener conto degli apparati espositivi e multimediali, stabilire un tessuto di relazioni con il pubblico e in generale con il sistema dell’arte. Tutto ciò contribuisce allo sviluppo di un sapere unitario che non è mai lineare ma reciproco, rappresenta una capacità superiore dell’intelligenza collettiva per l’innovazione e il progresso sociale.
Come scrive la Prof.ssa Maria D’Alesio: “ogni opera esprime la sua definitiva e compiuta trasformazione dall’idea iniziale alla sua collocazione nello spazio e in un contesto pubblico, dove finalmente si apre al giudizio sociale, primo e fondamentale gradino di un approccio professionale perché per arrivare alla Biennale di Venezia si parte dall’Accademia”.

locandina mostra decorazione 19 ott 2013
locandina Arte Contemporanea

ARTE POVERA, ARTE CONCETTUALE Nona Giornata del Contemporaneo

03 - 10 Ottobre 2013

In occasione della Nona Giornata del Contemporaneo promossa da AMACI, il MU.SP.A.C. presenta la mostra d’arte contemporanea dal titolo “ARTE POVERA – ARTE CONCETTUALE”. In esposizione opere di Joseph Beuys, Jannis Kounellis, Mario Merz, Michelangelo Pistoletto, Gilberto Zorio, Pier Paolo Calzolari, Fabio Mauri, Giulio Paolini, Luca Maria Patella, Vettor Pisani, Gino De Dominicis, Giuseppe Chiari.

 

 

Joseph Beuys “utilizza la storia come conduttore e amplificatore dell’attività creatrice, la sola che possa sottrarre l’individuo alla parzialità in cui vive per riportarlo in una dimensione di totalità, in cui si ritrovano le istanze antropologiche dell’uomo” (A. Bonito Oliva).

Jannis Kounellis ha sempre praticato “l’Arte come urto e come urlo che cerca nei fatti il punto di frattura e di confine, dove la furia del singolo trapassa nella storia e nel sociale, come opposizione e critica al mostruoso universo del conformismo” (G. Celant). Tutte le sue installazioni e performances tendono a sottolineare l’impiego diverso della sensibilità tesa ad una visione del mondo in cui la cultura si ricongiunge alla natura.

Mario Merz ha operato con riferimento costante alla progressiva crescita della forma e dell’energia fisica e mentale in base alla serie numerica di Fibonacci.

Michelangelo Pistoletto, con le sue superfici specchianti, testimonia una dualità tra immaginario e reale, tra rappresentazione e riflessione di sé. Il rapporto non è più unidirezionale ma dialettico. Riguarda la possibilità di interazione tra originale e copia, tra mimesi e realtà, tra istantanea ed istante, tra fissare e scorrere.

Gilberto Zorio è interessato, fin dagli esordi, alle caratteristiche volubili della materia e si concentra sul portare alla luce elementi magici, alchemici, intrinseci ai materiali, nell’attesa di far comparire le variabili che designano mutazioni formali.

Il lavoro di Pier Paolo Calzolari è denso di riferimenti poetici e letterari. Silenziose apparizioni, pulsazione della materia e un senso di malinconia attraversano la sua opera, che assume spesso anche caratteri metafisici ed esistenziali.

Fabio Mauri, attraverso la sperimentazione di diversi linguaggi artistici, ha lavorato attorno al tema dell’ideologia nell’arte, ha indagato sulle tematiche della guerra, del Fascismo, della memoria storica e sui risvolti sociologici di alcuni modelli comportamentali e di comunicazione.

La riflessione di Giulio Paolini si estende al problema dell’arte come rispecchiamento, ribaltamento, autorappresentazione. La pittura è per lui qualcosa di compiuto e definitivo: un contenitore di tutte le opere passate e future, una totalità che implica tutto il dipingibile.

Luca Maria Patella utilizza, per le sue ricerche, numerosi media espressivi sperimentali, indagando le complesse relazioni semantiche e tecniche tra arte e scienza.

Il lavoro di Vettor Pisani, ricco di riferimenti alla tradizione della storia dell’arte e della cultura, è caratterizzato da richiami all’esoterismo, alla simbologia dei Rosacroce e della Massoneria, mantenendo sempre una forma di teatro comico-didattico.

I lavori di Gino De Dominicis riflettono con ironia su temi senza tempo come la gravità, l’immortalità, l’invisibilità, il mistero della creazione, le tradizioni occulte, il significato della materia, il senso ultimo delle cose.

Giuseppe Chiari, sostenitore dell’interazione tra musica, linguaggio, gesto e immagine, ha elaborato azioni che si ricollegano alle esperienze neodadaiste e concettuali: brevi brani confluiscono, di volta in volta e senza un ordine prestabilito, in complesse pièces musicali, tese a esaltare la libertà espressiva e il concetto di indeterminazione del fare artistico.

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MANUALMENTE Contaminazione tra arte, moda, musica e cucina

27 Settembre 2013

Presso gli spazi del MU.SP.A.C. è stato organizzato “Manualmente”, evento culturale che ha visto il coinvolgimento di diverse espressioni artistiche come la musica, l’arte, la moda e la cucina. Le varie arti hanno interagito tra loro e lo scambio ha attirato un pubblico eterogeneo e curioso.
Nella prima parte della giornata la stilista Michela Di Crescenzo e l’artigiana Emanuela Foglietti, rispettivamente con i loro marchi MANI e MANUFATTO, hanno presentato le loro creazioni artistiche interagendo con un particolare allestimento.
Nella visione creativa dell’universo femminile, Michela Di Crescenzo “mescola sapientemente culture, visioni ed influenze tra loro assolutamente distanti. Il risultato è come una corolla di petali dalle mille sfumature, dal profumo ogni volta diverso, che nasce da radici profonde come quelle della tradizione abruzzese per poi fondersi con il fascino delle influenze dell’Africa Nera, i rituali del Giappone, il ritmo e i movimenti della danza, il vissuto e la coscienza del corpo”.
Emanuela Foglietti, con lo scopo di nobilitare materiali poveri e fargli vivere una vita differente, si dedica alla sua passione per il riutilizzo, che non significa solo riciclo; piuttosto un interesse verso le potenzialità di un materiale, verso un utilizzo lontano da quello stabilito dalle comuni abitudini.

 

 

Contaminazioni tra arte, moda, musica, cucina

MANI di Michela Di Crescenzo
Energia vitale e seduzione disarmante sono le parole d’ordine di un marchio che si divide tra l’amore per la tradizione e l’irresistibile garbo di chi sa osare. Le collezioni di Michela Di Crescenzo cercano di cogliere i desideri e le aspettative dell’animo delle donne attraverso una ricerca incessante e una sperimentazione fortissima. Nella visione creativa dell’universo femminile, questa stilista mescola sapientemente culture, visioni ed influenze tra loro assolutamente distanti. Il risultato è come una corolla di petali dalle mille sfumature, dal profumo ogni volta diverso, che nasce da radici profonde come quelle della tradizione abruzzese per poi fondersi con il fascino delle influenze dell’Africa Nera, i rituali del Giappone, il ritmo e i movimenti della danza, il vissuto e la coscienza del corpo.
Con coraggio e passione Mani 100% Hand Made è riuscito a conciliare tutti questi aspetti in una nuova personalissima sensibilità estetica.
www.mani-hm.it

MANUFATTO di Emanuela Foglietti
manufatto…fatto a mano…fatto da Manu; c’è tutto questo nel mio artigianato insolito.
Missione
nobilitare materiali poveri e fargli vivere una vita differente, qualcosa che non avrebbero mai immaginato…
Descrizione
nasce tutto dalla passione per il riutilizzo, che non significa solo riciclo; è piuttosto un interesse verso le potenzialità di un materiale, verso un utilizzo lontano da quello stabilito dalle comuni abitudini.
https://www.facebook.com/pages/Manufatto/122773774456807?fref=ts

ME and YOU di Lucilla Maragni
“Me and You”, “Double” e “Riflesso” fanno parte di un viaggio tra figure che si fronteggiano, si affiancano, si impilano, stanno in scena senza una visibile ragione, come manichini inermi di un palcoscenico in disuso. Avvengono impossibili incontri ostacolati da vetri, ombre, riflessi. L’altro viene istituito solo parzialmente, come doppio di sè e in un gioco di duplicazioni molteplici, le mani in primo piano sono il più concreto tentativo di intercettarlo, a volte seduttivamente, altre burlescamente.
http://lucillamaragni.wordpress.com

 

 

Dopo un aperitivo a cura di MUSPAKITCHEN, la serata è proseguita con una Jam session che ha visto l’interazione della chitarra di Gianni Cilia con il djemb e il kamalengon“ del musicista malesiano Kalifa Kone.
Ad accompagnare il tutto, alcuni dipinti dell’artista Luccilla Maragni.

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CON-FOTOGRAFIA i fotografi visitano la nuova sede del museo

20 - 26 Settembre 2013

Circa cinquanta fotografi, diversi per età e con approcci narrativi differenti, si sono recati all’Aquila per capire come è cambiato il territorio nei quattro anni successivi il sisma del 2009, proponendo la sperimentazione di un metodo di indagine basato sullo scambio di conoscenze tra fotografi e cittadini.

 

 

Per sei giorni i fotografi hanno lavorato a stretto contatto con i cittadini aquilani, con le associazioni, con i comitati, con gli studenti. Hanno parlato di fotografia e di territorio, fotografando insieme quello che L’Aquila è diventata, per capire come si può rappresentare quanto è successo.

 

 

Il MU.SP.A.C ha partecipato all’iniziativa invitando i fotografi a visitare la nuova sede del museo, la biblioteca e la collezione permanente e raccontando la sua esperienza di ricostruzione, nella speranza che tale progetto possa avere un riscontro reale e utile per la città.

 

http://www.confotografia.net/

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IL TERREMOTO SIAMO NOI Incontro su DANILO DOLCI con Miriam Dolci Lippolis e Amico Dolci

07 Settembre 2013

L’incontro attraverserà territori e memorie, seguendo quel filo invisibile che – dopo il sisma del 6 aprile – riconduce ognuno di noi all’impegno svolto da Danilo Dolci nel post terremoto del Belice, figura che ha inspirato lo “sciopero alla rovescia” della rivolta delle carriole all’Aquila.
Tanti i temi in campo che animeranno il dibattito: la ricostruzione sociale e culturale, lo sviluppo economico inteso nel rispetto del territorio e della storia della comunità, l’inclusione sociale e i percorsi di partecipazione dal basso.
Miriam Dolci Lippolis, sorella di Danilo, scrittrice, ci racconterà attraverso la voce di Tiziana Irti (associazione culturale Arti e Spettacoli) dei suoi 7 anni vissuti nella nostra città. Torna a L’Aquila per “rivedere la città dopo il terremoto: il suo viaggio della memoria, non è più un fatto privato”. Parlerà con Lina Calandra (Ricercatore di Geografia – Università dell’Aquila) anche della comune esperienza vissuta in Africa.
Amico Dolci, figlio di Danilo, è il presidente del Centro per lo sviluppo creativo “Danilo Dolci” (ente capofila del progetto in partnership con Libera Palermo), luogo di scambi e incontri internazionali. Porta avanti attività di ricerca e formazione sui temi dell’eguaglianza, dell’antirazzismo e della non violenza, sul contrasto alle mafie e al sottosviluppo e per i diritti, il lavoro e la dignità. Insieme ad Angelo Venti (Libera Abruzzo), terranno vivo un confronto sul ruolo dei singoli cittadini e delle associazioni nei territori colpiti dalle “catastrofi” e insidiati dalle mafie.
Esperienze a confronto per un solo obiettivo: trasformare l’utopia in progetto, praticando la partecipazione attiva dal basso e la corresponsabilità. “Un cambiamento non avviene senza forze nuove. Ma queste non nascono e non crescono se la gen6te non si sveglia a riconoscere i propri interessi e i propri bisogni. – D. Dolci”.

Danilo Dolci (Sesana, 28 giugno 1924 – Trappeto, 30 dicembre 1997) – Sociologo, poeta, educatore e attivista della nonviolenza, impegnato nella difesa e ricostruzione del Belìce. Oltre alla candidatura per il Premio Nobel per la Pace, Danilo Dolci ha ricevuto la Medaglia d’oro per aver tenuto alti gli ideali della Resistenza (1956); il Premio Viareggio per Inchiesta a Palermo (1958); il Premio Lenin per la Pace (1958); La laurea honoris causa in Pedagogia dall’Università di Berna (1968); il Premio Socrate di Stoccolma per “l’attività svolta in favore della pace, per i contributi di portata mondiale dati nel settore dell’educazione” (1970); il Premio Prato per la Resistenza per la poesia di “1l limone lunare” (1970); il Premio sonning dell’Università di Copenhagen per “il suo contributo alla civilizzazione europea” (1970); la laurea honoris causa presso l’Università di Bologna nel 1996.

Evento organizzato da:
LIBERA Abruzzo – Associazione Culturale TERRITORI – Centro per lo Sviluppo Creativo “DANILO DOLCI”
In collaborazione con: 
Associazione BIBLIOBUS – Circolo QUERENCIA e ARCI Servizio Civile L’Aquila – Associazione Culturale ARTI E SPETTACOLO – MUSPAC (Museo Sperimentale d’Arte Contemporanea)

 

a seguire: dibattito – Cena/aperitivo – Proiezione “MEMORIA E UTOPIA” di Alberto Castiglione (2004).

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