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NUVOLAVERDE Museo della scienza

14 - 20 Novembre 2013

Knowledge è un’iniziativa di Nuvolaverde con il Museo della Scienza di Milano dedicata agli studenti e docenti delle scuole superiori per avvicinarli ai protagonisti dei “modi e mondi nuovi” che cambieranno la vita delle persone, del territorio, dell’impresa, della conoscenza. Ricercatori, docenti, manager, giornalisti, artisti racconteranno dei nuovi stili di pensiero, di vita e di consumo. Knowledge è una passeggiata nel futuro. Il 14, 15, 16 novembre 2013, nelle sale del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia di Milano, studenti ed insegnanti condivideranno le relazioni fra digitalizzazione delle società, sviluppo sostenibile e opportunità di lavoro e impresa. Giovedì giornata dedicata al LAVORO; venerdì alla SOCIETA’; sabato giornata dedicata al SAPERE.

 

 

Gli aquilani digitali Martina Sconci del MU.SP.A.C. e Giulio Votta di Artisti Aquilani Onlus in questa occasione hanno illustrato la storia della creazione di Piazza d’Arti.

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ARS Arte che realizza occupazione sociale

28 Ottobre 2013
Il 28 Ottobre 2013 la Fondazione Italiana Accenture ha presentato l’evento di premiazione del concorso “Ars. Arte che realizza occupazione sociale” con il quale ha messo in palio 1 milione di euro per progetti volti alla tutela del patrimonio artistico culturale. La call ha ricercato la migliore idea per creare nuovi posti di lavoro giovanile, valorizzando gli enormi giacimenti artistici che tutto il mondo ci invidia.

Architettura, pittura e scultura gli ambiti coinvolti per ideare proposte senza fini di lucro in grado di generare nuovi post di lavoro sociali e sostenibili per contribuire alla crescita culturale della collettività.

Il MU.SP.A.C. ha partecipato alla call con il progetto dal titolo “MU.SP.A.C. per la rinascita dell’Aquila” riguardante il riuso e la valorizzazione della monumentale scalinata di San Bernardino arrivando settimo tra 514 idee progettuali selezionate da una commissione scientifica di esperti del settore.


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"Essere" Opera di Stefania Trivelli

DECORAZIONE mostra della scuola di Decorazione dell’Accademia di Belle Arti dell’Aquila

19 Ottobre 2013

E’ stata  inaugurata presso la sede del MU.SP.A.C. la mostra della scuola di Decorazione dell’Accademia di Belle Arti dell’Aquila, curata dal Prof. Marco Brandizzi e dalla Prof.ssa Maria D’Alesio.

 

 

Partendo dalla principale considerazione che la Scuola come il Museo sono elementi propulsori della crescita culturale e morale della società, l’esposizione intende presentare le opere che gli allievi della scuola di Decorazione hanno realizzato nel corso di un anno, con lo scopo di evidenziare la molteplicità dei linguaggi usati per esprimere la loro sensibilità e conoscenza.

 

 

Come si legge nel testo in catalogo del Prof. Marco Brandizzi: “il termine decorazione, storicamente, definisce il legame tra l’opera e la sua installazione in un luogo dato: l’affresco, il mosaico, tutti i vari esempi di basso e alto rilievo, sculture come “l’Estasi di santa Teresa” e la “beata Ludovica Albertoni”, l’androne di palazzo Spada con la finta prospettiva (finta prospettiva citata da un’opera in mostra) ne sono i variegati esempi. L’eclettismo del termine consente alla decorazione di collocarsi perfettamente nelle arti contemporanee dove l’uso delle installazioni, delle performance, delle video installazioni e in generale di tutte le varie sperimentazioni ne sono la versione contemporanea poiché implicano il dialogo tra opera e luogo. Che cosa sarebbe l’orinatoio di Duchamp se non fosse collocato in un museo o in una galleria?”.

 

Mettere in connessione museo, scuola e collettività è dunque un processo altamente formativo in quanto si possono condividere spazi diversi da quelli dell’aula, si possono capire i meccanismi di fruizione, inquadrare funzioni e contesti spaziali, tener conto degli apparati espositivi e multimediali, stabilire un tessuto di relazioni con il pubblico e in generale con il sistema dell’arte. Tutto ciò contribuisce allo sviluppo di un sapere unitario che non è mai lineare ma reciproco, rappresenta una capacità superiore dell’intelligenza collettiva per l’innovazione e il progresso sociale.
Come scrive la Prof.ssa Maria D’Alesio: “ogni opera esprime la sua definitiva e compiuta trasformazione dall’idea iniziale alla sua collocazione nello spazio e in un contesto pubblico, dove finalmente si apre al giudizio sociale, primo e fondamentale gradino di un approccio professionale perché per arrivare alla Biennale di Venezia si parte dall’Accademia”.

locandina mostra decorazione 19 ott 2013
locandina Arte Contemporanea

ARTE POVERA, ARTE CONCETTUALE Nona Giornata del Contemporaneo

03 - 10 Ottobre 2013

In occasione della Nona Giornata del Contemporaneo promossa da AMACI, il MU.SP.A.C. presenta la mostra d’arte contemporanea dal titolo “ARTE POVERA – ARTE CONCETTUALE”. In esposizione opere di Joseph Beuys, Jannis Kounellis, Mario Merz, Michelangelo Pistoletto, Gilberto Zorio, Pier Paolo Calzolari, Fabio Mauri, Giulio Paolini, Luca Maria Patella, Vettor Pisani, Gino De Dominicis, Giuseppe Chiari.

 

 

Joseph Beuys “utilizza la storia come conduttore e amplificatore dell’attività creatrice, la sola che possa sottrarre l’individuo alla parzialità in cui vive per riportarlo in una dimensione di totalità, in cui si ritrovano le istanze antropologiche dell’uomo” (A. Bonito Oliva).

Jannis Kounellis ha sempre praticato “l’Arte come urto e come urlo che cerca nei fatti il punto di frattura e di confine, dove la furia del singolo trapassa nella storia e nel sociale, come opposizione e critica al mostruoso universo del conformismo” (G. Celant). Tutte le sue installazioni e performances tendono a sottolineare l’impiego diverso della sensibilità tesa ad una visione del mondo in cui la cultura si ricongiunge alla natura.

Mario Merz ha operato con riferimento costante alla progressiva crescita della forma e dell’energia fisica e mentale in base alla serie numerica di Fibonacci.

Michelangelo Pistoletto, con le sue superfici specchianti, testimonia una dualità tra immaginario e reale, tra rappresentazione e riflessione di sé. Il rapporto non è più unidirezionale ma dialettico. Riguarda la possibilità di interazione tra originale e copia, tra mimesi e realtà, tra istantanea ed istante, tra fissare e scorrere.

Gilberto Zorio è interessato, fin dagli esordi, alle caratteristiche volubili della materia e si concentra sul portare alla luce elementi magici, alchemici, intrinseci ai materiali, nell’attesa di far comparire le variabili che designano mutazioni formali.

Il lavoro di Pier Paolo Calzolari è denso di riferimenti poetici e letterari. Silenziose apparizioni, pulsazione della materia e un senso di malinconia attraversano la sua opera, che assume spesso anche caratteri metafisici ed esistenziali.

Fabio Mauri, attraverso la sperimentazione di diversi linguaggi artistici, ha lavorato attorno al tema dell’ideologia nell’arte, ha indagato sulle tematiche della guerra, del Fascismo, della memoria storica e sui risvolti sociologici di alcuni modelli comportamentali e di comunicazione.

La riflessione di Giulio Paolini si estende al problema dell’arte come rispecchiamento, ribaltamento, autorappresentazione. La pittura è per lui qualcosa di compiuto e definitivo: un contenitore di tutte le opere passate e future, una totalità che implica tutto il dipingibile.

Luca Maria Patella utilizza, per le sue ricerche, numerosi media espressivi sperimentali, indagando le complesse relazioni semantiche e tecniche tra arte e scienza.

Il lavoro di Vettor Pisani, ricco di riferimenti alla tradizione della storia dell’arte e della cultura, è caratterizzato da richiami all’esoterismo, alla simbologia dei Rosacroce e della Massoneria, mantenendo sempre una forma di teatro comico-didattico.

I lavori di Gino De Dominicis riflettono con ironia su temi senza tempo come la gravità, l’immortalità, l’invisibilità, il mistero della creazione, le tradizioni occulte, il significato della materia, il senso ultimo delle cose.

Giuseppe Chiari, sostenitore dell’interazione tra musica, linguaggio, gesto e immagine, ha elaborato azioni che si ricollegano alle esperienze neodadaiste e concettuali: brevi brani confluiscono, di volta in volta e senza un ordine prestabilito, in complesse pièces musicali, tese a esaltare la libertà espressiva e il concetto di indeterminazione del fare artistico.

locandina
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MANUALMENTE Contaminazione tra arte, moda, musica e cucina

27 Settembre 2013

Presso gli spazi del MU.SP.A.C. è stato organizzato “Manualmente”, evento culturale che ha visto il coinvolgimento di diverse espressioni artistiche come la musica, l’arte, la moda e la cucina. Le varie arti hanno interagito tra loro e lo scambio ha attirato un pubblico eterogeneo e curioso.
Nella prima parte della giornata la stilista Michela Di Crescenzo e l’artigiana Emanuela Foglietti, rispettivamente con i loro marchi MANI e MANUFATTO, hanno presentato le loro creazioni artistiche interagendo con un particolare allestimento.
Nella visione creativa dell’universo femminile, Michela Di Crescenzo “mescola sapientemente culture, visioni ed influenze tra loro assolutamente distanti. Il risultato è come una corolla di petali dalle mille sfumature, dal profumo ogni volta diverso, che nasce da radici profonde come quelle della tradizione abruzzese per poi fondersi con il fascino delle influenze dell’Africa Nera, i rituali del Giappone, il ritmo e i movimenti della danza, il vissuto e la coscienza del corpo”.
Emanuela Foglietti, con lo scopo di nobilitare materiali poveri e fargli vivere una vita differente, si dedica alla sua passione per il riutilizzo, che non significa solo riciclo; piuttosto un interesse verso le potenzialità di un materiale, verso un utilizzo lontano da quello stabilito dalle comuni abitudini.

 

 

Contaminazioni tra arte, moda, musica, cucina

MANI di Michela Di Crescenzo
Energia vitale e seduzione disarmante sono le parole d’ordine di un marchio che si divide tra l’amore per la tradizione e l’irresistibile garbo di chi sa osare. Le collezioni di Michela Di Crescenzo cercano di cogliere i desideri e le aspettative dell’animo delle donne attraverso una ricerca incessante e una sperimentazione fortissima. Nella visione creativa dell’universo femminile, questa stilista mescola sapientemente culture, visioni ed influenze tra loro assolutamente distanti. Il risultato è come una corolla di petali dalle mille sfumature, dal profumo ogni volta diverso, che nasce da radici profonde come quelle della tradizione abruzzese per poi fondersi con il fascino delle influenze dell’Africa Nera, i rituali del Giappone, il ritmo e i movimenti della danza, il vissuto e la coscienza del corpo.
Con coraggio e passione Mani 100% Hand Made è riuscito a conciliare tutti questi aspetti in una nuova personalissima sensibilità estetica.
www.mani-hm.it

MANUFATTO di Emanuela Foglietti
manufatto…fatto a mano…fatto da Manu; c’è tutto questo nel mio artigianato insolito.
Missione
nobilitare materiali poveri e fargli vivere una vita differente, qualcosa che non avrebbero mai immaginato…
Descrizione
nasce tutto dalla passione per il riutilizzo, che non significa solo riciclo; è piuttosto un interesse verso le potenzialità di un materiale, verso un utilizzo lontano da quello stabilito dalle comuni abitudini.
https://www.facebook.com/pages/Manufatto/122773774456807?fref=ts

ME and YOU di Lucilla Maragni
“Me and You”, “Double” e “Riflesso” fanno parte di un viaggio tra figure che si fronteggiano, si affiancano, si impilano, stanno in scena senza una visibile ragione, come manichini inermi di un palcoscenico in disuso. Avvengono impossibili incontri ostacolati da vetri, ombre, riflessi. L’altro viene istituito solo parzialmente, come doppio di sè e in un gioco di duplicazioni molteplici, le mani in primo piano sono il più concreto tentativo di intercettarlo, a volte seduttivamente, altre burlescamente.
http://lucillamaragni.wordpress.com

 

 

Dopo un aperitivo a cura di MUSPAKITCHEN, la serata è proseguita con una Jam session che ha visto l’interazione della chitarra di Gianni Cilia con il djemb e il kamalengon“ del musicista malesiano Kalifa Kone.
Ad accompagnare il tutto, alcuni dipinti dell’artista Luccilla Maragni.

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