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LA CICALA. SOGNO DI UNA NOTTE DI PIENO INVERNO Presentazione del libro di Franco Cagnoli

12 Aprile 2014

Presso la sede del MU.SP.A.C. è stato presentato il libro di Franco Cagnoli dal titolo “La Cicala (Sogno d’una notte di pieno inverno) “.

La presentazione è stata affidata al giornalista Roberto Ciuffini e ci sono stati interventi della Prof.ssa Liliana Biondi e dell’imprenditore Daniele Kihlgren, i quali si sono interrogati sui temi trattati dallo scrittore nella sua profonda novella.

Lo stesso Cagnoli afferma: “Cosa vuol dire essere una Formica o una Cicala? Quali differenze passano tra il loro modo di affrontare la vita e le stagioni? Un Ragazzo deve pur comprendere ciò, soprattutto dal momento che il Nonno, leggendogli fin dall’infanzia delle storie, gli ha raccomandato di sviluppare crescendo una propria “visione”. E così il Ragazzo, in un viaggio onirico tra una natura incontaminata e cangiante, incontrerà e parlerà sia con la Formica che con la Cicala, avvicinandosi a quei piccoli segreti della vita, che solo tramite l’esperienza individuale si possono cogliere…”

Franco Cagnoli è nato nel 1982 a L’Aquila. Dopo il terremoto del 2009, che ha seriamente danneggiato la sua casa, ha deciso di trasferirsi a Calascio (AQ). Nel 1999 ha partecipato a diversi concorsi di poesia ricevendo la menzione d’onore a “I Malavoglia” (Patti Montagnareale, ME), e risultando finalista al premio letterario “Marguerite Yourcenar” con la poesia Jim, inserita poi nella relativa antologia. Da musicista (chitarrista, fonico e compositore) ha finora pubblicato due album solisti: Wastelands (2003) e Came Back To Win (2012), entrambi autoprodotti, e l’album Meglio In Duo (2011), progetto jazzistico ideato insieme al bassista aquilano Stefano Francazio.

locandina Libro La Cicala
LOCANDINA LAQUILA

L’AQUILA SILENZIOSA mostra fotografica di Marco Equizi

05 -12 Aprile 2014

L’Aquila Silenziosa è un progetto che nasce in agosto, per caso. Vuole documentare il “letargo” della città, interdetta alla normale vita dei suoi residenti, isolata da una barriera più forte delle sue possenti mura.
Dopo ogni disastroso evento sismico, come è accaduto anche nel 1703, il capoluogo d’Abruzzo ha vissuto lunghe pause, in attesa della ricostruzione. In ogni epoca, vie e piazze sono rimaste deserte, senza che anima viva passasse tra di esse: “Quando, dopo anni, furono riparati i danni riparabili, ricostruito il ricostruibile, sostituito il distrutto, L’Aquila fu un’altra città: fiorì il barocco e i resti medievali e rinascimentali affiorarono solo qua e là”(*).
L’obiettivo grandangolare riprende quiete e desolazione in diversi punti della città, fingendosi tanti occhi aperti in un’unica, lunga, notte d’estate; sottolinea l’assenza di persone, così come di autovetture e motocicli. I fontanili proiettano le loro ombre sui palazzi danneggiati e messi in sicurezza da tiranti e puntelli, l’acqua però non scorre nelle vasche e, nei campanili delle chiese, non si scorgono le campane. C’è solo un avvolgente silenzio e qualche lieve e isolato scricchiolio: è come il fotogramma di un home video, bloccato in pausa fino a quando lo spettatore non si deciderà a premere di nuovo il tasto “play”. Alcune immagini mostrano linee di entrata e punti di fuga, altre nascondono indizi di geometria; alberi e lampioni spezzano la continuità spaziale di opere architettoniche di diversi stili ed epoche. Tutte, però, vogliono mostrare l’anima di L’Aquila, città immota dove, quattro anni fa, morivano sogni ed esistenze; nei suoi angusti vicoli e nelle sue piazze non si percepisce alcun segno di vita, ma cresce uno stato d’animo: la spasmodica, ansiosa attesa di un nuovo inizio.

 

LOCANDINA SILENT LAQUILA
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SALONE DELLA RICOSTRUZIONE restauro innovazione green economy

02 - 05 Aprile 2014

Dal 2 al 5 aprile 2014 si è svolto all’Aquila, presso l’ex Agriformula (Nucleo Industriale di Bazzano), la quarta edizione del Salone della Ricostruzione che l’ANCE Abruzzo, insieme ad ANCE L’Aquila, ANCE Chieti, ANCE Pescara e ANCE Teramo, e Carsa hanno realizzato con l’intento di imprimere una forte spinta alla ri- costruzione secondo criteri di qualità e soste- nibilità.

Questa edizione – in cui il MUSPAC è stato in- vitato ad allestire uno spazio espositivo che ha documentato l’attività trentennale del museo – ha segnato un cambiamento ri- spetto alle precedenti, offrendo la concre- tezza di attività che vanno ben oltre il semplice evento espositivo, per diventare un progetto per una ricostruzione di qualità del territorio. Con il progetto dal titolo “Officina L’Aquila”, si è voluto coinvolgere anche tutte le istituzioni culturali presenti nel territorio, che hanno offerto il loro contributo di rico- struzione culturale.All’interno del salone sono stati inoltre organizzati una serie di incontri e seminari con vari rappresentati del settore, a cura di “AGICA Appuntamenti giornalieri cul- tura Abruzzo”. Nella giornata inaugurale, il 2 aprile, presso la Sala Le Corbusier si è tenuto un dibattito dal titolo “Impresa cultura. La ri- costruzione sociale”, dove il Muspac ha par- tecipato con l’intervento di Enrico Sconci “Nuove scosse dell’arte per riabitare e gua- rire”.

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LABORATORI DIDATTICI sulla mostra "Ritratti di donna"

08 - 22 Marzo 2014

In occasione della giornata internazionale della donna il Mu.Sp.A.C. ha reso omaggio al mondo femminile proponendo un’esposizione che, attra- verso la fotografia e l’arte contemporanea, ha potuto sollecitare un dibattito sulla figura e sul ruolo della donna nella moderna società. Sog- getto ispiratore per il linguaggio dell’arte, corpo e spirito, passione e sentimento, amor sacro e amor profano, madre e amante, la donna è stata rappresentata in tutte le sue sfaccetta- ture. Volti, sguardi, espressioni esprimono l’uni- verso femminile attraverso opere d’intensa suggestione che esaltano i canoni estetici, i sogni, le aspirazioni, la dimensione psicologica, inconscia ed onirica della donna. La figura femminile di- viene, così, simbolo del sogno, della speranza e del desiderio. L’analisi delle opere evidenzia i ca- ratteri d’irrazionalità, creatività, emotività, sen- sualità ed al contempo mostra la condizione socio-culturale femminile, caratterizzata spesso da assenza, esclusione, oppressione. La mostra parte da “Ninna Nanna” di Claudio Asquini, che esprime il desiderio di maternità e di nuova vita; procede con l’opera di Daniela Perego, dove la conquista della dimensione dell’abitare rappre- senta per la donna una condizione di felicità; per concludersi con “Veroniche” di Francesca De Ru- beis in cui la donna, essere forte e delicato, di- viene archetipo per eccellenza, figura portatrice di molteplici significati nelle sfere del sacro e del profano. In questa occasione il museo, inteso come luogo d’interattività e mediatore di signifi- cati, vuole insegnare a guardare e ad interrogarsi

partendo dall’immagine, per rispondere ai quesiti che le opere pongono, invitando gli osservatori ad uno sguardo attivo/produttivo.
I laboratori ludico-creativi, organizzati in questa occasione, sono stati divisi in giornate e prope- deutici al percorso didattico tenuto dagli operatori museali.

Nel primo incontro, dopo aver ascoltato una breve presentazione dell’opera di Lucia Piccioni, ispirata a “Esercizi di stile” di Quineau, i bambini hanno trascritto, nel libretto messo a disposi- zione, i propri esercizi di stile, sperimentando diversi codici di lettura della realtà. In un secondo momento, a partire dall’immagine/cartolina della nicchia di S. Bernardino ispirata all’opera di Natalia Faragalli, i bambini, disegnando all’interno la propria opera, hanno potuto sperimentare gli strumenti d’analisi percettiva (linea, colore, volume, composizione, costruzione, ecc.) e giocare con la realtà, costruendo il senso, la funzione e la forma degli oggetti che ci circondano quotidianamente. L’idea è nata dal progetto di riqualificazione delle edicole architettoniche promosso dal MU.SP.A.C. con l’obiettivo di valorizzare e promuovere il bene culturale in questione. Il laboratorio successivo, ispirato all’opera di Ale Senso, è stato dedicato alla tecnica del collage e ha consentito ai bambini di sperimentare nuove forme espressive e materiali non ordinari tramite la stesura di un autoritratto ispirato alla street art ed al mondo del fumetto.

Considerando poi l’opera della Perego in cui la dimensione dell’abitare diviene conquista della felicità, i piccoli partecipanti hanno disegnato la propria casa dei sogni (intesa come luogo degli affetti, di protezione e serenità) aggiungendo elementi coerenti con un’immagine ideale.
Riuniti in uno spazio di socializzazione e di condivisione, gli alunni, assorti nel gioco, hanno avuto la possibilità di evocare memorie, esperienze, di esprimere emozioni, sensazioni attraverso i segni, le figure ed i colori, dando forma alla loro interiorità.

Traendo ispirazione dall’opera “Eva” di Marcello Di Donato con espliciti riferimenti al film “Blow up” di Michelangelo Antonioni,i bambini hanno acquisito una nuova capacità di lettura dell’im- magine, presentata non nel suo insieme, ma attraverso l’espediente della scomposizione. Ogni museo è una potenziale fucina di storie, ossia un luogo in cui ciascun oggetto custodisce in sé una storia da raccontare. Partendo da questo presupposto si è tentato, nell’ultima sessione, di coinvolgere i giovani come spettatori attivi: attraverso la scrittura di un testo narrativo, dando sfogo all’immaginazione, gli alunni hanno avuto la possibilità d’identificarsi con le situazioni ed i personaggi per renderli vivi.

Le emozioni e le sensazioni dei bambini, raccolte durante gli incontri e documentate anche at- traverso le immagini e le loro narrazioni, divengono importanti elementi d’analisi dell’esperienza formativa e punti di partenza per nuovi percorsi.

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"Ninna Nanna" di Claudio Asquini

RITRATTI DI DONNA mostra collettiva

08 Marzo 2014

“Ritratti di donna” è il titolo della mostra collettiva inaugurata l’8 marzo presso gli spazi del MU.SP.A.C.

La donna, simbolo della figurazione di tutti i tempi, è stata ri- tratta nel corso della storia nelle sue molteplici sfaccettature. La mostra è stata allestita creando un fil rouge tra varie opere appartenenti alla collezione permanente, nelle quali vari artisti hanno interpretato l’immaginario femminile. Tra le opere “Ideologia e Natura” di Fabio Mauri (performance ri- presentata quest’anno alla 55° Biennale d’Arte di Venezia) con fotografie di Elisabetta Catalano, ci mostra una ragazza vestita con la divisa fascista di “Piccola italiana”, che si spoglia e si riveste molte volte, inizialmente in modo naturale e or-dinato e poi non seguendo più un ordine abituale: la sua na-tura (unico dato certo) vince su ogni costume ideologico.

In “Plagio” di Vettor Pisani, Maria Pioppi (moglie di Michelan- gelo Pistoletto), in un gioco di rimandi e citazioni che partono dal “Grande vetro” di Duchamp, è legata attraverso un collare allo Scorrevole: un esplicito riferimento alla foto di Meret Op- penheim, realizzata da Man Ray nel 1933.

Ispirandosi a “Esercizi di stile” di Raymond Queneau e gio- cando con le molteplicità del proprio essere, Lucia Piccioni descrive le sue metamorfosi in una struttura complessa di rimandi, fantasie e proiezioni che suggeriscono modi parti- colari di presentazione del proprio corpo.

Libertà, speranza e felicità sono le sensazioni trasmesse dall’opera di Daniela Perego, mentre un’Ofelia contempora- nea, nelle foto di Maria Semmer, diventa il simbolo dell’amore abbandonato. In “Ninna Nanna”, Claudio Asquini interpreta l’aspetto più naturale della donna: il desiderio di maternità e quello di generare una nuova vita, mentre nel video “Come gli americani” di Alice Schivardi la protagonista è una nonna, rappresentazione della donna nella sua età più avanzata, in un esilarante racconto sulla percezione degli americani.

 

Opere di
Antonietta Antenucci, Claudio Asquini, Elisabetta Catamo, Elisabetta Celenza, Maria Cristina Crespo, Francesca De Rubeis, Marcello Di Donato, Natalia Faragalli, Rosa Foschi, Angelo Froglia, Armando Gioia, Fabio Mauri, Daniela Perego, Lucia Piccioni, Vettor Pisani, Oliviero Rainaldi, Maria Semmer, Ale Senso, Alice Schivardi.

Dalle 19,00
aperitivo cenato a cura di MUSPAKITCHEN
Proiezioni di video d’arte di Marina Abramovic, Vanessa Beecroft, Shirin Neshat

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