Cent'anni Mazzone

CENT’ANNI concerto dell’artista Giampiero Mazzone

07 Giugno 2014

Presso il MU.SP.A.C. è stato presentato il concerto dell’artista Giampiero Mazzone.

Un’occasione per conoscere il suo nuovo disco “Cent’anni”.

A distanza di sette anni da “L’avvicinamento”, il cantautore siciliano propone il nuovo lavoro che comprende dieci brani scritti nell’arco di molti anni ma che ben disegnano il suo percorso artistico, umano e culturale, la sua evoluzione stilistica, la ricerca di sonorità diverse rispetto alle esperienze precedenti.
Il concerto si muove tra momenti di impegno civile, con brani in cui viene più volte toccato l’argomento della mafia – è il caso di “Gramigna”, dedicato a Graziella Campagna o “Il mare soltanto” (canzone con la quale ha vinto il Premio Città di Recanati nel 1998), scritta all’indomani delle stragi di Capaci e Via D’Amelio, ad altri più aperti verso il futuro (è il caso di “Cent’anni”, il brano che da il titolo a tutto il disco), ad altri ancora di riflessioni personali sulla vita, il trascorrere del tempo (“Quando scende la sera”), la solitudine di chi è considerato in qualche modo diverso dal comune sentire e che in “Pazzo”, invece, assume lui il ruolo di giudice di noi “normali” e canzoni d’amore come “Che domani sia migliore” e “Luminaria”. Proporrà anche suoi vecchi “cavalli di battaglia” come “Dormi e vola” o “Gira gira”.

 

I musicisti che accompagneranno Giampiero Mazzone (voce, chitarra, tamburello) sono Gianni Cilia alle chitarre, Leonardo Mattiello al basso e Giulio Porega alle percussioni.

Cent'anni locandina Giampiero Mazzone
"Love Devotion Surrender" Opera di Daniele Breccia

DANIELE BRECCIA mostra personale

17 - 24 Maggio 2014

Presso la sede del MU.SP.A.C. di Piazza d’Arti è stata inaugurata la mostra personale di Daniele Breccia, a cura di Martina Sconci.

 

Per l’occasione l’artista presenta una selezione di sette lavori inediti, eseguiti tra il 2012 e il 2014, frutto delle sue ultime ricerche artistiche.
Come si legge nel testo critico che accompagna la mostra: “Daniele Breccia sperimenta diversi tipi di linguaggio. Servendosi di vari mezzi quali la pittura, la scultura e l’installazione, destabilizza i vari generi artistici, creando delle opere che divertono, sorprendono, ma allo stesso tempo invitano a riflettere. Dialogando in maniera sottile con alcuni capisaldi della storia dell’arte, egli li interpreta, li sbeffeggia e li celebra allo stesso tempo. Il suo intento non è quello di turbare, bensì di andare oltre le convenzioni figurative e rappresentative, creando dei cortocircuiti formali, per scardinare le nostre abitudini visive più radicate”.
In opere dal forte impatto visivo come “A love supreme” e “Love Devotion Surrender”, Breccia affronta con ironia e sarcasmo alcune tematiche esistenziali quali la morte e la spiritualità. In altri lavori come “Double Elvis” e “Lullaby” dà una sua chiave di lettura di alcuni movimenti artistici americani sviluppatesi negli anni settanta come il Minimalismo e l’Iperrealismo. In “Romance” primi piani di modelle ritagliati da riviste e giornali, restituiscono attraverso la tecnica del “trasfer” (molto usata da artisti come Rauschenberg) un effetto sbiadito e invecchiato, come a sottolineare l’aspetto effimero della bellezza. Con un certo umorismo in “Self-portrait like Prada’s advertising” l’artista gioca ancora con il mondo della moda e della pubblicità, sostituendo la sua immagine dipinta a quella di un modello di Prada.

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locandina mostra collezione

COLLEZIONE PERMANENTE Mostra

07 - 14 Maggio 2014

Presso la sede del MU.SP.A.C. è stato possibile visitare alcune opere della collezione permanente che raccontano momenti della lunga storia espositiva del museo. Nel corso degli anni il MU.SP.A.C. ha sempre posto attenzione alle opere della collezione – perno intorno al quale ruota tutta l’attività – organizzando delle esposizioni tematiche, per riscoprire e valorizzare ciclicamente alcuni lavori che hanno fatto la storia del museo. La collezione documenta i momenti cruciali dello sviluppo dell’arte contemporanea in Italia e all’estero, dalla metà degli anni Sessanta fino alle più recenti tendenze internazionali. L’intenzione è sempre stata quella di seguire una precisa linea di ricerca, scegliendo opere che avessero un’aderenza con l’idea di arte totale portata avanti dal museo. Molti gli artisti contemporanei che hanno lasciato un segno della loro presenza, da Fabio Mauri, con il quale sono state organizzate numerose esposizioni, agli artisti della Scuola di via degli Ausoni, fino alle giovani generazioni. Tra le più recenti donazioni, “Sedimenti” di Roberto Pietrosanti; una tempera su carta di Marco Tirelli che rivela l’atmosfera rarefatta e metafisica di una forma geometrica, una teca apribile di Bruna Esposito con all’interno una composizione su tavola di gancetti, pittura e bucce di cipolla. Una carta di riso con i progetti di un’installazione è l’opera di Giuseppe Pietroniro che, attraverso un inganno visivo, racconta la storia del controverso rapporto fra opacità e trasparenza, realtà e illusione, visibile e invisibile. Un foglio A4 piegato seguendo le linee determinate dalla dimensione stessa del foglio rappresenta il work in progress “Frammenti per un cronologia#1, #2, #3, … … … …..#20” di Stanislao Di Giugno che indaga, in questo caso, il limite tra pittura e scultura, rigore e caso. “Mediterraneo II” rivela la costante presenza dell’identità mediterranea dell’artista Giulio De Mitri, in un percorso di rimandi tra storia e mito. Un’apposita sezione della mostra è dedicata invece alle opere fotografiche di Claudio Asquini, Jacopo Benci, Elisabetta Catamo, Giuseppe Stampone, Corrado Sassi.

 

 

 

COLLEZIONE PERMANENTE

Fabio Mauri, Gino De Dominicis, Gilberto Zorio, Jannis Kounellis, Oliviero Rainaldi, Marco Tirelli, Ettore Spalletti, Roberto Pietrosanti, Giuseppe Pietroniro, Stanislao Di Giugno Bruna Esposito, Matteo Montani, Giuseppe Stampone, Corrado Sassi, Elisabetta Catamo, Claudio Asquini, Jacopo Benci, Giulio De Mitri, Silvano Servillo

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