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ZEBRA CANE SEDIA mostra di Eliano Serafini e Gianluca Ragni

09 Giugno 2015

“Zebra, Cane, Sedia”  è il titolo  della mostra di Eliano Serafini e Gianluca Ragni, inaugurata al MU.SP.A.C. inaugura martedì 9 giugno alle 17.

L’esposizione è stata aperta al pubblico fino a martedì 16 giugno per conoscere e approfondire l’arte dei due giovani interpreti, il pescarese Eliano Serafini, nato nel 1991 e il molisano Gianluca Ragni, nato invece nel 1993, entrambi studenti dell’Accademia di Belle Arti di L’Aquila.

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INCODEC ricerche regionali di video arte

22 Maggio 2015

mostra a cura di Ivan D’Alberto, Giovanni Paolo Maria De Cerchio, Martina Lolli, Martina Sconci.

Presso la sede del MU.SP.A.C., si inaugurerà la mostra “INCODEC. Ricerche regionali di video arte”, terza iniziativa della manifestazione “LA CHIAVE DELL’ARTE”, comprendente una serie di eventi che proseguiranno per tutto il mese di maggio e che fanno parte del progetto RI-GENERAZIONI del Comune dell’Aquila, Settore Politiche Sociali.

Nella consapevolezza che le nuove tecnologie abbiano determinato la nascita di moderne espressioni artistiche come video arte, video installazione, video danza, video teatro e video poesia, “INCODEC” nasce dalla volontà dei fondatori dello Spazio INANGOLO di creare un evento dedicato alla video arte abruzzese, attraverso le opere degli artisti Angelo Bucciacchio, Mandra Cerrone, Di Bernardo Rietti Toppeta, Franco Fiorillo, Piotr Hanzelewicz, How to Cure our Soul, Bruno Imbastaro, Minus.log, Andrea Panarelli, Scacchioli – Core, Enzo Testa, Michela Tobiolo. Con una riflessione sull’essenza immateriale della video arte e sull’aspetto di codifica/decodifica, che sta alla base di tale linguaggio, i curatori Ivan D’Alberto, Giovanni Paolo Maria De Cerchio, Martina Lolli, Martina Sconci e Alessandra Arnò hanno costruito un percorso espositivo con l’idea di mettere in luce i punti forza delle opere video, intese come “visioni” multimediali.

Codec è il programma che permette di codificare e/o decodificare un segnale digitale audio-video perché possa essere compresso e salvato su un supporto di memoria, per poi essere letto attraverso la sua decompressione. L’obiettivo del progetto consiste nell’esplorazione artistica delle quattro provincie abruzzesi, per esaminare e valorizzare i documenti video realizzati nella nostra contemporaneità regionale. L’iniziativa mira al coinvolgimento di tutte le espressività autoctone per la realizzazione di un excursus relazionale su opere video originali e innovative. La ricerca capillare di nuove sperimentazioni creative, senza tralasciare nessun percorso e contesto, vuole indagare e valutare le peculiarità tecnico-espressive applicate dai video-maker e comprendere i significati in relazione al contesto culturale nel quale esse si sono sviluppate e articolate. INCODEC è uno studio che mira all’analisi e alla comprensione dei video e dei loro messaggi concettuali e territoriali.

La mostra sarà accompagnata da un’altra esposizione dal titolo “Alternative alle Alternative”, con alcune opere di artisti di rilievo nazionale e internazionale, della collezione permanente del MU.SP.A.C. : Beuys, Kounellis, Paolini, Mauri, Pistoletto, Merz, Zorio, Calzolari, De Dominicis, Patella, Pisani, Christo, Schifano, Ceroli, Bene, Bussotti, Chiari, Spalletti, Gallo, Rainaldi, Pietrosanti, Stampone, Arena, Di Donato, Timossi, Sasso, Ravà, Fabrizi, Breccia.

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MUSEO VIVO DELLA CITTA' 13 maggio 2019

MUSEO VIVO DELLA CITTA’ TERRITORIO terza mostra

13 - 19 Maggio 2015

Presso la sede del MU.SP.A.C. si inaugurerà la mostra “Museo vivo della città territorio”, prima iniziativa della manifestazione “LA CHIAVE DELL’ARTE”, comprendente una serie di eventi che si alterneranno per tutto il mese di maggio e che rientrano all’interno del progetto RI-GENERAZIONI, promosso dal Comune dell’Aquila, Settore Politiche Sociali.

Simbolo della manifestazione è stata la chiave rossa del logo del MU.SP.A.C., oggetto emblematico in grado di aprire porte alle porte di accesso alle cose più preziose di questo mondo. Questa chiave della creatività, che appartiene a tutti gli uomini, è strumento indispensabile per la ricerca e la sperimentazione, rappresenta il cuore del cambiamento, in quanto legata a principi morali e spirituali. Ci permette di aprire le porte di tutte le nostre iniziative, stabilendo senza nostalgie regressive, una continuità con le famose manifestazioni d’arte che hanno animato la città negli anni Sessanta e Settanta.

L’esposizione “Museo vivo della città territorio” ha avuto come obiettivo principale quello di raccogliere e analizzare i diversi materiali documentari (cartografie, foto, rilievi, libri, riviste, cataloghi e video della biblioteca e videoteca del MU.SP.A.C.) che, legati alla storia dei beni culturali e artistici della città, sono custoditi nel museo. Questo grande archivio rappresenta – insieme alle molte opere già esistenti e alle altre che si stanno scoprendo sotto le macerie, che prima erano in ombra, isolate, separate dalla nostra coscienza collettiva – una base conoscitiva necessaria per la ricostruzione della città.

E’ stato esposto il materiale d’archivio e le pubblicazioni realizzate dalla nostra Associazione, compresi i cataloghi, le interviste ART E TRA e i fascicoli di ARTE CITTA’ riguardanti il ciclo di conferenze tenute nel 1986 del prof. Raffaele Colapietra su Storia della Città, dal titolo “Forma urbana dell’Aquila dal Medioevo al ‘700”.

Tale lavoro di conoscenza, studio e analisi, di tutela, conservazione, valorizzazione e riuso degli spazi monumentali della città e del territorio è finalizzato anche all’organizzazione e costruzione di un sistema di saperi unitario, strettamente collegato al mondo scolastico, accademico e universitario, per l’elaborazione di proposte progettuali e di un piano strategico di ricostruzione partecipata, di rinascita e di sviluppo della città dell’Aquila.

Crediamo cioè che le modalità stesse della ricostruzione, del centro come periferia urbana, possano rappresentare un valore solo se si sapranno leggere ed analizzare quegli stessi valori di qualità urbana espressa dall’architettura del nostro Centro storico.

Senza un reale progetto di tutela della nostra identità culturale e artistica, senza un’attenzione della memoria storica, senza investire nella formazione e nelle capacità professionali, si rischia di ricostruire un nuovo territorio senza un futuro storico e di conseguenza, senza sviluppo culturale e artistico, turistico ed economico.

Con la “chiave dell’arte” è possibile rientrare metaforicamente nei palazzi monumentali, nelle piazze, nelle chiese del centro storico, da intendere come “una grande casa”, da poter “riabitare” nel senso pieno della parola, stando in pace in un luogo protetto, come fosse “una grande opera d’arte” che deve essere naturalmente tutelata e valorizzata. Per questo crediamo che in una città storica, ricca di tanti tesori d’arte e con radici culturali profonde, per ricostruire la memoria collettiva, non possa mancare questa specifica sezione di un Museo della città, su cui da diversi anni stiamo lavorando. Insieme al Comune e alle principali istituzioni culturali, pubbliche e private, vorremmo anche noi contribuire a mettere abilmente quell’ultima pietra, una chiave di volta che possa assicurare e rappresentare la dignità di un’opera finita, come quella dell’intera città, che dovrà rinascere non solo fisicamente, ma soprattutto dal punto di vista civile, sociale e artistico. Tutto ciò sarà possibile solo se si sapranno mettere in gioco, con sapiente equilibrio, le forze materiali e spirituali, per collegare passato e presente, antichità e modernità, tradizione e sviluppo.

Ad accompagnare la mostra, un’anteprima dell’esposizione fotografica di Marco Equizi dal titolo “L’Aquila Risorge. Segnali di una ricostruzione”, che intende testimoniare gli sviluppi di una città in ricostruzione: “Solo piccoli acuti nelle strade ora di nuovo rumorose grazie ai martelli pneumatici, ai trapani, ai demolitori; un processo che continuerà nel tempo, fino a donarci un posto totalmente rimesso a nuovo dove vivere, dove coltivare nuovi sogni per noi e per le generazioni future” (M. Equizi).

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ERRI DE LUCA NewsTown

11 Aprile 2015

Il MU.SP.A.C. nell’ambito della campagna di autofinanziamento “Sostieni la tua voce”, “NewsTown” ha organizzato un incontro con lo scrittore Erri de Luca. Si è discusso de “La parola contraria”, il pamphlet che trae origine da un’intervista del settembre 2013 nella quale lo scrittore sosteneva che “la Tav andava sabotata” e che i danneggiamenti ai cantieri “erano necessari”. A causa di queste parole, De Luca è stato incriminato dalla procura di Torino per istigare a delinquere dopo la denuncia della Ltf, la società italiana e francese incaricata di costruire il tratto ferroviario Torino-Lione.

“Non è in discussione la libertà di parola”, ha spiegato De Luca. “Quella ossequiosa è sempre libera e gradita. Sarà in discussione la libertà di parola contraria, incriminata per questo. Per questo diritto sto nell’angolo degli imputati. Ho detto le mie convinzioni a un organo di stampa e i pubblici ministeri le hanno fatte rimbalzare su tutti gli altri. Se quelle frasi istigavano, la pubblica accusa le ha divulgate molto di più, ingigantendole e offrendo loro un ascolto di gran lunga maggiore. Quelle parole dette a voce al telefono sono state messe tra virgolette e dichiarate capo d’imputazione. Quelle virgolette attorno alle mie parole sono delle manette. Non posso liberarle da lì, ma quelle manette non hanno il potere di ammutolirle. Posso continuare a ripeterle e da quel mese di settembre 2013 lo sto facendo su carta, all’aria aperta e ovunque. Se la mia opinione è un reato, continuerò a commetterlo”.

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DISGRAZIATI, CIALTRONI E BUFFONI SENZA CORTE spettacolo di e con Daniele Parisi e Luca Avagliano

19 Marzo 2015

“Disgraziati cialtroni e buffoni senza corte” è uno spettacolo non spettacolo: un avanspettacolo. E’ un mettersi alla prova, un concerto di canzoni, scene a canovaccio, improvvisazioni con il pubblico, personaggi variegati e d esperimenti di narrazione dadà. Un Varietà senza lustrini e paillettes, ma popolare e di tradizioni, perché nulla si crea e molto si distrugge: quindi recuperiamo e ricostruiamo. Due attori, Daniele Parisi e Luca Avagliano, una chitarra, un ukulele, un pupazzo, qualche parrucca, vestiti e assurdi oggetti di scena.

I due registi / attori dopo essersi diplomati all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio d’Amico sono entrati a far parte della compagnia teatrale The Kitchen Company diretta da Massimo Chiesa. Dopo varie tourneè e spettacoli teatrali nel 2011 l’incontro con Paolo Rossi ha cementificato la collaborazione artistica dei due attori. Partendo dal recupero della tradizione italiana di teatro popolare Parisi e Avagliano hanno costruito lo spettacolo partendo da un canovaccio, secondo la più nobile tradizione della commedia dell’arte, per andare poi a strutturare drammaturgicamente l’azione scenica. Quello proposto è un chiaro tentativo di scrittura di scena, che parte da necessità sceniche concrete. L’ironia e la comicità sono stati elementi essenziali della pièce teatrale che è stata proposta, talvolta coinvolgono l’uditorio presente in sala rendendo unica e irripetibile (nel senso di non replicabile) la singola recita.

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