rabdomantica

PEDAGOGIA E ASCOLTO Festival culturale "Rabdomantica"

11 Dicembre 2016

A cura dall’associazione Culturale “I Guastafeste”

 

PROGRAMMA

Mattina
ore 10.30 LABORATORIO di CANTO SU TAMBURO tenuto da
NANDO CITARELLA e GABRIELLA AIELLO
ore 13.30 PRANZO CONTADINO
Pomeriggio
ore 14:30 LABORATORIO di CANTO SU TAMBURO tenuto da NANDO CITARELLA e GABRIELLA AIELLO
ore 17.00 CONCERTO di NANDO CITARELLA
e GABRIELLA AIELLO con i partecipanti al laboratorio
ore 19.30 SALTARELLA AMATRICIANA con LUIGI QUINTILIANI
e FRANCO MORICONI
ore 20.30 CENA CONTADINA
ore 22.30 CONCERTO NOSENZO
ore 00.00 BALLO DELLA PUPAZZA a cura della Libera
Pupazzeria di Roio.

rabdomantica 2016
artEcinema 2

ARTeCINEMA rassegna cinematografica

8-22 dicembre 2016

Continuano anche nel mese di dicembre gli incontri di ART e CINEMA al MU.SP.A.C., rassegna portata avanti da diversi anni e che intende porre l’attenzione sulle continue connessioni tra le arti visive e il mondo del cinema.

Giovedì 8 dicembre, in occasione dell’apertura della mostra “La Camera chiara”, sarà possibile vedere “FUR. Un ritratto immaginario di Diane Arbus”, film del 2006 diretto da Steven Shainberg, e ispirato al romanzo di Patricia Bosworth Diane Arbus: Una biografia. Il film è un ritratto immaginario di Diane Arbus, fotografa americana del XX secolo, famosa soprattutto per i ritratti in bianco e nero di persone emarginate (nani, transessuali, nudisti, malati mentali e artisti del circo), che incontrava e fotografava per le strade di New York, nei parchi pubblici e nei locali.

Il secondo appuntamento sarà giovedì 15 dicembre alle 18,30 con “PEGGY GUGGENHEIM. Art Addict”, documentario sulla vita dell’icona dell’arte Peggy Guggenheim, figura centrale per il mondo dell’arte contemporanea. Collezionista di opere, ma anche di artisti, ha vissuto appuntamenti segreti, relazioni e matrimoni, e amicizie con personaggi come Samuel Beckett, Max Ernst, Jackson Pollock, Marcel Duchamp. Il film è anche un compendio delle correnti artistiche del ventesimo secolo, mescolate alla vita selvaggia e iconoclasta di una delle donne più potenti della storia dell’arte.

Infine giovedì 22 dicembre alle 18,30 con il docufilm “PIERO MANZONI ARTISTA”, Andrea Bettinetti ci restituisce l’atmosfera e la frizzante scena intellettuale di una Milano frenetica, affamata di vita dopo il lungo digiuno di emozioni patito durante la guerra. Attraverso interviste ai grandi protagonisti della contemporaneità, passano in rassegna le opere più celebri di Piero Manzoni, raccontate con uno sguardo al contesto in cui sono nate e un altro alla loro capacità di essere capolavori universali.

la camera chiara

LA CAMERA CHIARA mostra

08 Dicembre 2017

Presso il MU.SP.A.C. Museo Sperimentale d’Arte Contemporanea sarà possibile visitare la mostra dal titolo “La Camera Chiara”.
Prendendo come spunto il titolo del libro che il critico francese Roland Barthes scrisse nel 1980, l’obiettivo è di riflettere sulle diverse modalità con cui gli artisti si servono della fotografia come strumento per veicolare le proprie riflessioni sulla contemporaneità.
L’esposizione indaga varie metodologie operative del linguaggio fotografico: possiamo trovare immagini come espressione “dell’attimo fuggente della vita”, immagini legate alla dimensione puramente documentaria degli anni Sessanta e Settanta, in cui fotografia e video sono stati impiegati per tenere memoria di happening e performance live; foto dai rimandi metafisici, critico-concettuali e di reportage. Tuttavia, come evidenzia Barthes, la fotografia, come “morte piatta” o come “verità folle”, che divide la storia del mondo, si sottrae alla semplice classificazione. Si può pensare ad essa anche come a una sorta di percorso proustiano, un sentire per affetti e sentimenti, o anche a un discorso che è interrogazione, è dialogo, oppure confessione o ancora una vera e propria premonizione: da qui nasce per Barthes la fotografia come “studium”, o applicazione, e come “punctum”, che ferisce e ghermisce, ma anche come riflessione dell’effimero e della catastrofe contemporanea.

Alle 18,30, all’interno della rassegna ART e CINEMA, sarà proiettato “FUR. Un ritratto immaginario di Diane Arbus”, film del 2006 diretto da Steven Shainberg, e ispirato al romanzo di Patricia Bosworth Diane Arbus: Una biografia. Il film è un ritratto immaginario di Diane Arbus, fotografa americana del XX secolo, famosa soprattutto per i ritratti in bianco e nero di persone emarginate (nani, transessuali, nudisti, malati mentali e artisti del circo), che incontrava e fotografava per le strade di New York, nei parchi pubblici e nei locali.

la camera chiara
la mano nel cap

LA MANO NEL CAPPELLO Comunità XXVI Luglio

26 Novembre 2016
 


Con il sostegno della comunità XXIV Luglio – handicappati e non Onlus, da più di 30 anni punto di riferimento cittadino per le tematiche inerenti la disabilità, è stato girato a L’Aquila il film “La mano nel cappello”, con 30 disabili protagonisti.

All’interno di una comunità di disabili si cerca di mettere in scena il Don Chisciotte di Cervantes. A guidare l’impresa tre ragazzi arrivati, per tre diversi scherzi del destino, a svolgere servizio per l’associazione di volontariato. Volontari e disabili, qui in veste di attori, alternano le attività della comunità e la loro vita quotidiana alle prove per lo spettacolo. I provini, l’assegnazione delle parti, la lettura del copione, la preparazione delle scenografie e dei costumi, i rapporti personali: un giostra rocambolesca dove tutti vengono continuamente messi alla prova. Il Don Chisciotte pian piano prende forma, ma qualcosa rischia di mandare a monte lo spettacolo a pochi giorni dalla prima.

Il film “La mano nel cappello” nasce da un progetto laboratoriale teatrale e audio-visivo rivolto a disabili psico-fisici che ha voluto raggiungere alti obiettivi artistici e soprattutto potenziare lo sviluppo delle abilità specifiche di ognuno. L’approccio al teatro attraverso il linguaggio del corpo ha permesso di affrontare blocchi e insicurezze, l’aggiunta di laboratori cinematografici ha privilegiato un approccio spontaneo alla macchina da presa. Il risultato finale ha visto la realizzazione di un prodotto cinematografico che racconta una storia “comunitaria” nei suoi aspetti quotidiani e straordinari utilizzando un linguaggio, talvolta ironico e talvolta crudo, per affrontare tematiche ancora, forse, considerate tabù.

la mano nel cappello
caramanico

CARAMANICO AL SUO NICOLAS D’ANTINO Celebrazione del cinquantennale della morte

02-03 Novembre 2016

CARAMANICO TERME il 2 e 3 novembre ospiterà il critico d’arte Vittorio Sgarbi per celebrare i 50 anni dalla morte di Nicola D’Antino (3 novembre 1966 – 2016), celebre artista nato a Caramanico nel 1880 e che tanto ha dato, da scultore e da uomo di cultura, al patrimonio identitario del Novecento italiano. Una due giorni di eventi incentrati sulla figura dello scultore caramanichese allievo e amico di Francesco Paolo Michetti, nel cenacolo del Convento di Francavilla al Mare, dove incontrò Francesco Paolo Tosti e Basilio Cascella. Sgarbi, profondo conoscitore ed estimatore dell’opera di D’Antino, sarà all’inaugurazione della Casa natale di D’Antino (oggi di proprietà dell’ente Parco nazionale della Majella e adibita a “Casa d’Arte” dal Comune), e terrà una conferenza sull’artista e sul periodo storico in cui è vissuto, nella sala del consiglio comunale.

Direttore artistico della manifestazione è stato nominato Licio Di Biase, estimatore di D’Antino e studioso, in particolare, delle sue importanti opere sul “Ponte del Littorio” di Pescara poi trafugate dai nazisti durante l’occupazione.

Di Biase sta lavorando anche a una mostra antologica prevista a Caramanico e a Pescara nel 2017. Il Comune di Caramanico intende ricordare lo scultore con una serie di eventi che partiranno proprio in occasione del cinquantennale. Il 3 novembre saranno presenti a Caramanico anche Bruno Parruti, storico conoscitore di D’Antino, Enrico Sconci, docente dell’Accademia di Belle arti dell’Aquila e presidente del museo di arte contemporanea Muspac, Amedeo Del Giudice artista contemporaneo e pronipote di D’Antino, e Oliviero Rainaldi artista di fama internazionale originario caramanichese come D’Antino.

«Avvieremo una serie di manifestazioni tese a ricordare e a rafforzare la figura di D’Antino sia per l’immagine dell’Abruzzo che nell’identità dei caramanichesi», afferma il sindaco Simone Angelucci, «tra queste l’intitolazione di una strada a Nicola D’Antino, in località Fonticella, tra il parco di Fontegrande e il Pisciarello, la valorizzazione della sua tomba nel cimitero di Caramanico, lo spostamento della statua del monumento ai caduti dal cimitero al Monumento, vicino al Palazzo municipale, e la valorizzazione della casa natale dell’artista quale spazio per l’arte e la cultura “Casa D’Antino, Casa d’Arte”.

Ci saranno poi progetti con le scuole e iniziative culturali per portare i giovani a casa di D’Antino, «scultore», rileva ancora Angelucci, «che incarna l’identità del paese, quale autore della statua della Madonna Assunta, nostra patrona, dopo che la statua di origine medievale venne trafugata nel 1950».

 

Articolo di Walter Teti