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RAFFAELE COLAPIETRA ieri ed oggi: rivisitazione e novità

8 Settembre 2017

Sono stati ristampati i sette fascicoli di “Art e Città” di Raffaele Colapietra, rilegati in un volume unico della rivista “Art e trA” dal titolo “Forma urbana dell’Aquila dal Medioevo al ‘700”. I fascicoli erano richiestissimi e riguardano conferenze tenute dal prof. Colapietra nel 1986 presso la sede dell’Associazione Culturale “Quarto Di Santa Giusta” in Via Crispomonti 49 all’Aquila.

L’Aquila 1 settembre 2017

Comunicato stampa

Il giorno venerdì 8 settembre 2017, alle ore 18,00 presso il MU.SP.A.C. Museo Sperimentale d’Arte Contemporanea dell’Aquila, in piazza d’Arti via P. Ficara, con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio della Provincia dell’Aquila, si terrà una manifestazione dal titolo RAFFAELE COLAPIETRA ieri ed oggi: rivisitazione e novità.

Saranno presentate due opere del prof. Raffaele Colapietra. La prima, richiestissima, riguarda la ristampa e la rivisitazione dei ben noti fascicoli di ARTE CITTA’ sulla “Forma urbana dell’Aquila dal Medioevo al ‘700”, risultato delle conversazioni seguitissime e affollatissime, che ebbero un grande successo fra il pubblico aquilano, e che si svolsero dal 10 dicembre 1986 al 2 aprile 1987, nella sede dell’Associazione Culturale “Quarto di Santa Giusta” , in via Crispomonti, 49 all’Aquila. La seconda opera è invece una novità dal titolo: “AQUILA 1860 – 1918  Liceo ginnasio e istituto tecnico: un percorso parallelo”, edizioni Kirke, 2017, e raccoglie, col sussidio di nutritissime appendici, studi già in precedenza variamente editi e miranti ad illustrare, per il primo cinquantennio dopo l’unità, le vicende dei due principali istituti scolastici cittadini, la “carriera” così dei docenti come degli allievi, le famiglie di provenienza di questi ultimi e la loro collocazione professionistica e sociale dopo il tirocinio scolastico, l’origine regionale e universitaria degli insegnanti e la loro svariata partecipazione alla vita pubblica aquilana.

I relatori sono stati:

  • Ilio Leonio, già preside del Liceo Classico “Alessandro Torlonia” di Avezzano.
  • Roberto Ricci del Liceo Classico “Melchiorre Delfico” di Teramo e membro del direttivo della Deputazione di Storia Patria d’Abruzzo.
  • Maurizio D’Antonio, deputato di Storia Patria
  • Pierluigi Properzi dell’Istituto Nazionale di Urbanistica – Abruzzo e Molise.

Inaugurazione della mostra

IL “TERRAE MOTUS” DELL’ARTE nella “MAGNIFICA CITADE” Mostra d'arte contemporanea

23 Agosto - 3 Settembre 2017

In occasione del Festival dei Cantieri dell’Immaginario presso il Palazzetto dei Nobili sarà inaugurata la mostra d’arte contemporanea il “TERRAE MOTUS” DELL’ARTE nella “MAGNIFICA CITADE” con opere di artisti di rilievo internazionale come Joseph Beuys, Jannis Kounellis, Michelangelo Pistoletto, Giulio Paolini, Vettor Pisani, Mario Schifano, Giosetta Fioroni, Mario Ceroli, Carmelo Bene, Sylvano Bussotti e molti altri artisti della collezione permanente del MUSPAC che hanno lavorato con il Museo e avuto comunque rapporti artistici con la città dell’Aquila.

Veranno esposte anche opere e video di artisti di Sarajevo donate recentemente al MU.SP.AC. ed anche quelle delle nuove e nuovissime generazioni. Per tutta la durata dell’esposizione saranno proiettati materiali video, documenti e filmati riguardanti l’attività svolta dal MUSPAC nella “magnifica citade” nel corso dei 33 anni di attività, dalla sede di via Crispomonti a quella dell’ex Accademia di Belle Arti (già monastero di S.Maria dei Raccomandati), all’attuale di Piazza d’Arti.

Il titolo della mostra intende fare riferimento all’opera del grande artista tedesco Joseph Beuys, alla sua teoria plastica sulla “scultura sociale”, ma vuole anche essere un omaggio ad altri grandi artisti di rilievo mondiale come Jannis Kounellis, recentemente scomparso.

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PIXEL mostra di Pierpaolo Mancinelli

22 agosto 2017

L’artista presenta in questa mostra una serie di lavori il cui tema ricorrente può essere quello del labirinto, simbolo che percorre tutta la storia dell’umanità ma che è anche metafora dell’arte e della vita dell’uomo d’oggi, che “naviga” nella rete web alla ricerca di un altrove. La stessa città contemporanea, così come viene rappresentata in diverse opere, vista dell’alto o a volo “dell’Aquila”, è un labirinto, una moltitudine di “non luoghi”, sinonimo d’infinite vie, di tracciati inestricabili, senza un centro, senza piazze, senza luoghi collettivi che rappresentano l’identità della città storica. Qui l’uomo non riesce più ad orientarsi, è solo nella moltitudine, immerso nel caos.

Come si legge nel testo critico di Taricco: “L’indagine che compie l’artista aquilano consiste essenzialmente nel percorrere in termini cerebrali il flusso quantistico delle emozioni, convertendo i surrogati della realtà remota in matrici direzionali atte a svelarne l’immanenza latente. Estrapola dal mondo ordinario i suoi codici archetipici e li converte in grammatiche programmate”. L’opera di Pierpaolo Mancinelli si dischiude verso derive aperte, in un coagulo di direzioni da dove partono traiettorie e slittamenti. Un puro errare della fantasia, un continuo movimento fuori dalla logica dell’approdo, dove “i sentieri si biforcano” (Borges) e i “destini si incrociano” (Calvino).

I diversi percorsi digitali sono intrappolati nella “rete”, come nelle opere dei maestri dell’arte astratta o dell’action painting di Pollock, nessuna porta sembra aprirsi in fondo al percorso, perché l’arte possiede una dinamica che risponde anche a un’economia interna fondata sulla coscienza metalinguistica del proprio operare. Il linguaggio dell’arte non offre certezze rassicuranti, spinge la vita verso mete non prefissate, attraversa soglie e confini dell’inerzia del quotidiano, sempre rinchiuso nei propri confini interni.

Il fluire continuo di segni, che comprendono anche il caso, l’immaterialità, l’indeterminazione, la discontinuità, sono elementi fondamentali sviluppati dalle avanguardie artistiche. Già la psicanalisi aveva messo in crisi la possibilità di controllo da parte dell’uomo di tutta la realtà. Non a caso frantumazione e discontinuità, instabilità e incertezza vengono rilette anche con i mezzi elettronici. Il camminamento, la ricerca, il viaggio dentro il labirinto ci porta alla scoperta dell’altro da sé: ci sono sempre porte da attraversare e infiniti mondi da scoprire.

 

Arch. Enrico Sconci

Presidente Museo Sperimentale d’Arte Contemporanea

 

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L’AQUILA “MAGNIFICA CITADE” Spettacolo itinerante

30 - 31 Luglio 2017

Spettacolo presentato in occasione del Festival ” I Cantieri Dell’Immaginario”, organizzato dal Comune dell’Aquila.

Nell’ambito del Festival “I Cantieri dell’Immaginario 2017”, il MU.SP.A.C. Museo Sperimentale d’Arte Contemporanea, presenta il 30 e il 31 luglio alle 21,30, nella scenografica Scalinata di San Bernardino, lo spettacolo dal titolo L’Aquila “magnifica citade”: visioni e cantori di nicchia, con gli attori Roberta Aiolfi, Andrea Carpiceci, Stefano De Santis, Marica Pace, Andrea Palladino, Giuseppe Pedone, a cura di Massimo Sconci. Ripercorrendo la storia della scalinata – progettata e completata con il contributo delle nobili famiglie aquilane nel 1826 per mettere in risalto la Basilica di San Bernardino da Siena – lo spettacolo prende spunto dai versi di Buccio di Ranallo che nella famosa “Cronica”, riferendosi alla sua vocazione civica, così si esprimeva: “ Lo cunto serrà d’Aquila, magnifica citade, et de quilli che la ficero con grande sagacitade. Per non esser vassali cercaro la libertade et non volere signore set non la magestade ” ed ancora riferendosi alla fondazione dell’Aquila: “ Gridaro tucti insieme la città facciamo bella, che nulla nello regame possa confrontarsi ad essa”. Sei cantori di nicchia contemporanei, provenienti da varie parti d’Italia, porteranno in scena una serie di monologhi d’impegno sociale e civile, scritti e inscenati personalmente, per portare avanti una tradizione che in alcun modo può essere dimenticata. San Bernardino predicava, con stile vivace e commovente, la necessità di penitenza e la scelta di povertà, denunciando il gioco d’azzardo, il lusso, l’usura, le stregonerie, la superstizione e le faziosità. Rappresentava quindi, con la liturgia della parola, anche l’esempio di un impegno civile che ancora oggi è necessario e strettamente attuale. Nella convinzione che fare teatro significhi non limitarsi all’intrattenimento, ma far riflettere per lo sviluppo di un’etica e una coscienza collettiva che ai giorni nostri sembra stia sempre di più scomparendo, il pubblico, accompagnato dai cantori di nicchia, percorrerà la “Via Crucis” dei nostri giorni, per scoprire l’illusione e tornare al Teatro.

Di seguito i monologhi dei cantori di nicchia:


BICCHIERI DI CRISTALLO di Roberta Aiolfi
VERGOGNIAMOCI di Andrea Carpiceci
IL DOPPIATTORE di Stefano De Santis
LO SCIUSCIA’ di Marica Pace
IO SONO NAPOLETANO di Andrea Palladino
INFERNO D’ACCIAIO di Giuseppe Pedone

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MUSEO VIVO DELLA CITTA’ TERRITORIO Manifestazione

6 - 9 Luglio 2017

Con tale manifestazione vengono ripresi, presentati ed esposti i materiali riguardanti la sezione del Museo legata alla conoscenza, tutela e valorizzazione della città dell’Aquila e del su territorio.L’esposizione ha come obiettivo principale quello di raccogliere e analizzare i diversi materiali documentari (cartografie, foto, rilievi, libri, riviste, cataloghi e video della biblioteca e videoteca del MU.SP.A.C.) che, legati alla storia dei Beni Culturali e Artistici della città, sono custoditi nel nostro museo. Questo grande archivio rappresenta – insieme alle molte opere già esistenti e alle altre che si stanno scoprendo sotto le macerie, che prima erano in ombra, isolate, separate dalla nostra coscienza collettiva – una base conoscitiva necessaria per la ricostruzione della città. In tal modo è possibile rientrare metaforicamente nei palazzi monumentali, nelle piazze, nelle chiese del Centro Storico, da intendere come “una grande casa”, da poter “riabitare” nel senso pieno della parola, stando in pace in un luogo protetto, come fosse “una grande opera d’Arte” che deve essere naturalmente tutelata e valorizzata. Per questo crediamo che in una città storica, ricca di tanti tesori d’arte e con radici culturali profonde, per ricostruire la memoria collettiva, non possa mancare questa specifica sezione di un Museo della città, su cui da diversi anni stiamo lavorando. Insieme al Comune e alle principali istituzioni culturali, pubbliche e private, vorremmo anche noi contribuire a mettere abilmente quell’ultima pietra, una “chiave di volta” che possa assicurare e rappresentare la dignità di un’opera finita, come quella dell’intera città, che dovrà rinascere non solo fisicamente, ma soprattutto dal punto di vista civile, sociale e artistico. Tutto ciò sarà possibile solo se si sapranno mettere in gioco, con sapiente equilibrio, le forze materiali e spirituali, per collegare passato e presente, antichità e modernità, tradizione e sviluppo.