Patella Luca

Patella Luca

Luca Patella

E’ uno dei più reputati artisti di ricerca, noto in campo nazionale ed internazionale. In base alla sua formazione, sia artistica (vedi il padre – Luigi – cosmologo-umanista, e “artista”) che scientifica (Chimica Elettronica Strutturale; e Psicoanalisi, con Ernst Bernhard): da prima della metà degli anni ’60, ha promosso un suo originale Concettualismo-Complesso, sostanziato di cultura e di arte, e profondamente multidisciplinare. I rigorosi e approfonditi sconfinamenti – che ha praticato in un unicum di “arte & scienza” – vanno: dalla macchina fotografica (che ha anche costruito e didattizzato; così come ha ideato inediti sistemi di proiezione) alla cinepresa (l’ha assunta – professionalmente – per primo, e in senso preconcettuale); dalla performance all’ambiente multimediale ed interattivo, al suono, la luce, il video, la parola, all’installazione di grandi “oggetti-test proiettivi”, alla pittura, la grafica, la calcografia, la scrittura e il libro, sino alla costruzione digitale simulata e alla rete. Opera anche intensamente, in ambito letterario (poesia, romanzo; ha ottenuto Premi inerenti) e critico, ed ha pubblicato circa 70 libri, intesi come “lavori” (dall’arte visuale alla letteratura, dalla teoria alla documentazione creativa). Ha tenuto un gran numero di Personali ed Antologiche nel mondo, e, se ha esposto ripetutamente presso l’ “Attico” di Roma, e l’ “Apollinaire” di Milano, ultimamente ha realizzato tre Personali presso la “Fondazione Morra” di Napoli, e tre presso la galleria “De Crescenzo & Viesti” di Roma. Ha partecipato a innumerevoli Rassegne Internazionali, fra cui sei edizioni della “Biennale delle Arti, di Venezia” (nonché a: Roma, Milano, Torino, Bologna, Firenze, Napoli, New York, Philadelphia, Chicago, Montréal, Tokyo, Kyoto, Parigi, Lione, Marsiglia, Reims, Londra, Liverpool, Köln, München, Dortmund, Mannheim, Humlebaeck, l’Aja, Amsterdam, Stoccolma, Bruxelles, Antwerpen, Gand, Ginevra, Berna, Vienna, Atene, Madrid, Lublijana, Varsavia, Mosca, Vilnius, São Paulo, Buenos Aires, Budapest, Sidney, Brisbane, Bagdad, Il Cairo, Tel Aviv, New Delhy, Seoul, Pechino, Shanghai).

 

 

 

Sito Web: http://www.lucapatella.altervista.org/ 


Patella Luca

Vas Caelestinus V

mosaico + cartiglio

2000

testo Luca Maria Patella
Opere casa 011

Senza titolo

opera grafica

Luca Maria Patella_hi

Senza Titolo

opera grafica

Paolini Giulio

Paolini Giulio

GIULIO PAOLINI  L'Ora X Man Museo Archeologico Nazionale - Napoli.

Giulio Paolini è nato il 5 novembre 1940 a Genova e risiede a Torino.
Dalla sua prima partecipazione a un’esposizione collettiva nel 1961 e dalla sua prima personale nel 1964 ha tenuto innumerevoli mostre in gallerie e musei di tutto il mondo.
Tra le maggiori antologiche si ricordano quelle al Palazzo della Pilotta a Parma (1976), allo Stedelijk Museum di Amsterdam (1980), al Nouveau Musée di Villeurbanne (1984), alla Staatsgalerie di Stoccarda (1986), alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma (1988), alla Neue Galerie am Landesmuseum Joanneum di Graz (1998), alla Fondazione Prada a Milano (2003) e al Kunstmuseum di Winterthur (2005). 
Ha partecipato a diverse mostre di Arte povera ed è stato invitato più volte alla Documenta di Kassel (1972, 1977, 1982, 1992) e alla Biennale di Venezia (1970, 1976, 1978, 1980, 1984, 1986, 1993, 1995, 1997). 
Il suo lavoro è rappresentato in numerose collezioni pubbliche internazionali.
Grafico di formazione, ha sempre nutrito un particolare interesse per il campo editoriale e la pagina scritta. Fin dall’inizio ha accompagnato la sua ricerca artistica con riflessioni raccolte in libri curati in prima persona: da “Idem”, pubblicato nel 1975 da Einaudi con un’introduzione di Italo Calvino, ai recenti “Quattro passi”. “Nel museo senza muse”, uscito nel 2006 presso lo stesso editore, e “Dall’Atlante al Vuoto in ordine alfabetico”, pubblicato da Electa nel 2010.
Dal 1969 ha realizzato anche scene e costumi per rappresentazioni teatrali, tra cui si distinguono i progetti ideati con Carlo Quartucci negli anni Ottanta e le recenti scenografie per due opere di Richard Wagner per la regia di Federico Tiezz.

SITO WEB

 

testo Giulio Paolini Immacolata Concezione

Immacolata Concezione. Senza titolo/Senza autore

versione grafica

Danilo Montanari editore, Ravenna

25/100

62 x 50 cm

2008

 

Suite n. 4

Danilo Montanari, editore

collage 37/90

65 x 65 cm

2006

 

Les aventures de la dialectique

24/100

    20 x 30 cm

 1975

 

Passatempo

Danilo Montanari, editore

opera grafica 27/100

47 x 47 cm

1998

 

Il modello del tempio, il tempio del modello

litografia tirata su carta Arches

27/100

50 x 103 cm

1986

 

Theatre de l’Odeon

litografia, foto, collage 24 x 30 cm

tirata su carta Arches nel formato di 50 x 66cm, 10/30

50 x 66 cm

1987

 

Meridiana

53/90

variabili

1986

 

Palmieri Laura

Palmieri Laura

laura palmieri

Nasce a Napoli nel 1967. Diploma di maturità in Arti Applicate. Diploma di Accademia di Belle Arti di Roma. Vive a Roma. Mostre personali 1994 Lo spazio virtuale di L. Palmieri, galleria L’Idioma, Ascoli Piceno, a cura di Francesca Pietracci. 1995 SS 16 – Autoinstallazione/Rimozione, galleria Marconi, Cupramarittima, a cura di Luciano Marucci. 1996 Variazioni minime, Museo Sperimentale d’Arte Contemporanea, L’Aquila, catalogo e mostra a cura di Cecilia Casorati. 1997Variazioni minime di vuoti, galleria Altri Lavori in Corso, Roma, catalogo a cura di Simonetta Lux. 2000“Apelle figlio di Apollo…”, studio Lipoli, Roma, a cura di Simonetta Lux. 2001 “Mind the gap”, Museo Laboratorio di Arte Contemporanea “La Sapienza”, Roma a cura di Patrizia Mania e Simonetta Lux. 2002 Porti, De-porti, vuoti, Galleria New Zone, Ortona, a cura di Adriana Martino. 2003 Global Harbour, Galleria Modì, Bari, a cura di Adriana Martino 2004 Quarantanove: 2, Studio Lipoli&Lopez, Roma a cura di Simona Crespi (doppia personale con Margarita Gluzberg). Mostre collettive  1993 Giovani artisti, galleria Roma&Arte, Roma, a cura di Paolo Balmas. 1994 What’s your petrol, galleria Autori-Messa, Roma, a cura di Matteo Boetti, scritti critici di Marco Colapietro e Guido Rebecchini. 9 giorni di primavera, galleria Autori-Messa, Roma, a cura di Matteo Boetti e Marco Colapietro. Cavalli, Palazzo dei Priori, Fermo, a cura di Francesca Pietracci.  Artisti per Opening (V edizione), Accademia Britannica, Roma.  Sul perturbante, galleria Jartrakor, Roma, a cura di Sergio Lombardo.  In punta di piedi, Palazzo Caravajal-Simoncelli, Orvieto, a cura di Antonio Arévalo.  Passaggio a Ripetta, galleria Roma&Arte, Roma, a cura di Paolo Balmas.  Faxart, Palazzo delle Esposizioni, Roma, catalogo a cura di Ludovico Pratesi.  XXI Biennale Internazionale d’Arte Grafica di Ljubljana, galleria Tivoli, Castello Tivoli, Lubiana, Slovenia, a cura di Pierre Restany, sezione italiana a cura di Federica Di Castro.  1996 A regola d’arte, Università degli Studi della “Tuscia”, Viterbo, manifestazione e libro a cura di Simonetta Lux. Centomila miliardi di poesie (A regola d’arte), Biblioteca dei Ragazzi, Roma. Le piace Internet? – Trieste Contemporanea, Teatro Miela, Trieste, catalogo web e mostra su internet a cura di Lorenzo Michelli.  She sells sea-shells (At the seashorel), ViaDegliArtisti, Torino, a cura di Violetta Galaverna.  Natura naturans, Museo di Storia Naturale, Trieste, catalogo e mostra a cura di Maria Campitelli.  Maschilefemminile&Co, galleria Il Manifesto, Roma, catalogo a cura di Elena Scoti, testi in catalogo di Antonella Anedda e Niccolò Ammaniti .  Tuscania Festival ’96 (A regola d’arte), Tuscania, a cura di Simonetta Lux e Lorenzo Mango. 1997 Artisti per Opening (VII edizione), Accademia Americana, Roma.  Nuova consonanza, Accademia Americana, Roma, a cura di Simonetta Lux.  Ad usum fabricae, Museo Sperimentale di Arte Contemporanea, L’Aquila, a cura di Enrico Sconci e Tullio Catalano. Festival di Bomarzo, Bomarzo, a cura di Simonetta Lux e Miriam Mirolla.  Space invaders (A regola d’arte), Museo Laboratorio di Arte Contemporanea dell’Università “La Sapienza”, Roma. Art for all, Complesso di San Salvatore in Lauro, Roma, catalogo e mostra a cura di Federica Di Castro, poesie di Alessandro Sermoneta.  Open studio, Roma, apertura di alcuni studi di artisti romani per il decennale della rivista Opening.  1998 Risonanza digitale, studio Change, Roma, a cura di Patrizia Mania.  Lavori in corso, Galleria Comunale di Arte Moderna e Contemporanea, Roma, a cura di Giovanna Bonasegale, testi in catalogo di Simonetta Lux e Carolyn Cristov Bakargiev.  Europafestival 98, Comune di Ferentino, Ferentino, 3^ Premio.  Punto di fuga. Favola, Polo Museale Int. d’Arte Contemporanea, Castello Colonna, Genazzano (Frosinone), catalogo e mostra a cura di Simonetta Lux e Carla Subrizi.  1999 Babele V, Accademia Tedesca, Villa Massimo, Roma, a cura di Jurgen Schilling e Tania Lelgemann.  Il giardino del castello, Castello della Monica, Teramo, a cura di Alberto Melarangelo, Dimitri Bosi e Corrado Anelli.  2000 Collettiva, studio Lipoli, Roma.  Non nulla, studio Lipoli, Roma.  Materie,OperaPaese,Roma.  Hipersuoni, S. Benedetto in Perillis, L’Aquila, a cura di Adriana Martino. Lo scandalo dello spirito, Muspac Annuale d’Arte, Castello Cinquecentesco, L’Aquila, a cura di Enrico Sconci. Deuxieme Festival femmes creatrices des deux mers: la mediterranee et la mer noire, Centro Unesco per le donne e la pace dei Paesi Balcanici, Salonicco, Grecia.  Le collezioni degli artisti, Palazzo delle Papesse, Siena, presenza di un’opera nella collezione Accardi. 2001 Visita Guidata, Calcografia Nazionale, Roma, a cura di Gianluca Lipoli e Emanuela Nobile Mino, testo del libro di Valerio Magrelli.  Album (in occasione della pubblicazione del semestrale “Album”, rivista a cura degli studenti del Liceo Artistico “Ferro di Cavallo”), Liceo Artistico “Ferro di Cavallo”, Roma, a cura di Patrizia Mania. Le muse sono donne, Teatro Argentina, Roma, mostra e testo a cura di Simonetta Lux.  2002 Short Stories, Museo della Civitella, Chieti, mostra e testo in catalogo a cura di Adriana Martino.  Nitrato d’argento, Studio Lipoli&Lopez, Roma. 2004 IncantesimiFestival Bomarzo a cura di Simonetta Lux, Bomarzo Vt  On the paper, Laura Palmieri Cloti Ricciardi, galleria AAM, Roma  Di un solo mare di tanti mari, a cura di Lia De Venere, Ospedale dei Crociati, Molfetta. Opere nelle collezioni pubbliche romane  1998 Estetica dello Sport Partenza, Galleria Comunale di Arte Moderna e Contemporanea.


Palmieri Laura

Variazioni minime

stampa digitale

21 x 29,7 cm

1996

Variazioni minime 

Mostra personale di Laura Palmieri 

25 – 30 Gennaio 1996

VEDI EVENTO
Ugo Nespolo_hi

Nespolo Ugo

Nespolo02

Nato a Mosso (Biella), si é diplomato all’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino ed è laureato in Lettere Moderne. I suoi esordi nel panorama artistico italiano risalgono agli anni Sessanta, alla Pop Art, ai futuri concettuali e poveristi (mostre alla galleria il Punto di Remo Pastori, a Torino, e Galleria Schwarz di Milano). Mai legata in maniera assoluta ad un filone, la sua produzione si caratterizza subito per un’accentuata impronta ironica, trasgressiva, per un personale senso del divertimento che rappresenterà sempre una sorta di marchio di fabbrica. Negli anni Settanta Nespolo si appropria di un secondo mezzo di espressione, il cinema: in particolare quello sperimentale, d’artista. Gli attori sono artisti amici, da Lucio Fontana a Enrico Baj, a Michelangelo Pistoletto.

Gli anni Settanta rappresentano per Nespolo un passaggio fondamentale: vince il premio Bolaffi (1974), realizza il Museo (1975-’76), quadro di dieci metri di lunghezza che segna l’inizio di una vena mai esaurita di rilettura-scomposizionereinvenzione dell’arte altrui. L’opera viene esposta per la prima volta nel 1976 al Museo Progressivo d’Arte Contemporanea di Livorno.

Negli anni Settanta inizia anche la sperimentazione con tecniche (ricamo, intarsio) e materiali inconsueti (alabastro, ebano, madreperla, avorio, porcellana, argento). Nasce L’albero dei cappelli, poi prodotto in serie come elemento d’arredo.

Gli anni Ottanta rappresentano il cuore del “periodo americano”: Ugo Nespolo trascorre parte dell’anno negli States e le strade, le vetrine, i venditori di hamburger di New York diventano i protagonisti dei suoi quadri. In questi anni si accumulano anche le esperienze nel settore dell’arte applicata: Nespolo è fedele al dettato delle avanguardie storiche di “portare l’arte nella vita” ed è convinto che l’artista contemporaneo debba varcare i confini dello specifico assegnato dai luoghi comuni tardoromantici.

Nel 1991 e nel 2009 Nespolo ha realizzato il palio della Giostra della Quintana di Foligno, nel 1998 quello per l’edizione di agosto del Torneo cavalleresco della Quintana di Ascoli Piceno, nel 2000 i due sendalli per il Palio di Asti e nel il drappellone del Palio di Siena. Il passaggio di secolo ha segnato per l’artista una tappa fondamentale, con la realizzazione del “suo” atelier, realizzato in prima persona all’interno di una fabbrica abbandonata a Torino) che, come uno scrigno prezioso, avvolge e contiene le sue creazioni, i suoi “giochi tecnologici”, i suoi affetti più cari.

Nel 2003 gli organizzatori del Giro d’Italia gli affidano la creazione della maglia rosa e del poster ufficiale, e nel 2005 a Torino ha creato per GTT delle opere tematiche nelle stazioni della Metropolitana e per l’esterno del centro commerciale di via Livorno.

Nel 2007, firmò scene e costumi per l’opera Madama Butterfly che inaugurò il 20 luglio la 53ª stagione del Festival Puccini di Torre del Lago Puccini. L’anno successivo ha curato “Nespolo legge Dante”, un trittico a tiratura limitata commissionatogli dalla De Agostini di Novara per la lettura della Divina Commedia attraverso l’arte figurativa. Seguono la mostra personale realizzata a New York dalla Walter Wickiser Gallery, e la antologica al Museo del Cinema. Partecipò inoltre alla mostra “Italics: Arte Italiana tra tradizione e rivoluzione, 1968-2008” con due opere, su invito della Direzione di palazzo Grassi a Venezia.

Nel 2009 presso il Museo del Territorio Biellese venne allestita la mostra antologica Nespolo, ritorno a casa, alla quale seguono altre retrospettive: alla Galleria Canci di Lerici allestisce una mostra personale, al Museo Nazionale del Bargello di Firenze (2010), a Palazzo Trinci a Foligno (Nespolo. Ipotesi Antologica, 2010), al Museo d’Arte Contemporanea Casa del Console di Calice Ligure, alla Galleria dell’Accademia Albertina di Torino (2010), al Museo Campari di Sesto San Giovanni, e in numerose altre gallerie pubbliche e private.

Ha collaborato inoltre col marchio Brooksfield per un intervento stilistico biennale nelle collezioni e nella comunicazione (2009-2010). Nel 2010è divenuto socio onorario del movimento artistico letterario Immagine & Poesia di Torino. Nel marzo 2012 riceve la cittadinanza onoraria della città di Santhià, nella quale ha trascorso la fanciullezza e l’adolescenza e dove ha compiuto i primi esperimenti pittorici.

Numerose sono le collaborazioni per la creazione di campagne pubblicitarie: tra le tante con Campari, Piaggio e Caffarel.

Nel 2016 ha aderito al Manifesto “Corporate Art” di Luca Desiata insieme ad Alexander Ponomarev, Fernando De Filippi e altri artisti. Ugo Nespolo vive e lavora ancora oggi a Torino.

 

 

 

Sito Web: http://www.nespolo.com/


Ugo Nespolo_hi

Senza titolo

serigrafia

Nannicola

Nannicola Sergio

Nannicola_Sergio foto

Nannicola in mosaico. Se ci si ricorda che la pittura di Sergio Nannicola, negli anni Ottanta, e’ nata immaginandone una consistenza muraria, da strappo d’affresco, da traccia quasi di sinopia, non ci si meraviglierà piu’ di tanto che sia arrivato a praticare il mosaico, la cui tecnica attualmente insegna nell’Accademia di Brera, e quanto ad evidenza pittorica in consistenza muraria manifestazione piu’ che mai essenzialmente materica. Come tale sopratutto Nannicola da qualche anno infatti lo pratica. E secondo una tradizione artigiana rispetto alla quale incalza oggi una lavorazione industriale pericolosamente omogeneizzante ma piu’ disponibile per imprese murali di riscontro architettonico. Quel che vi si perde e’ tuttavia proprio quello che Sergio invece cerca, cioe’ discorsività materica e disponibilità d’insinuarvi interpolazioni materiche altre. Fortunatamente il muro che Baj aveva progettato per Pontedera lo si realizzerà artigianalmente, come quelli progettati in dimensione -quadro- anni fa. La soluzione industriale fa prevalere l’illustratività, l’aspetto iconico o al contrario quello decorativo; non certo l’espressività del rapporto materico, del muro materia e colore. Una lunga tradizione riguarda il mosaico usato pittoricamente e plasticopittoricamente nell’arte italiana del secolo appena trascorso: da Wildt a Fontana, a Fillia, Prampolini, Depero, a Mirko, fra scultura e murali, mentre recentemente Marano lo ha, per esempio, introdotto fantasiosamente in un ambito di antidesign. Nannicola lo porta (e non certo quello -minuto-!) nel quadro, se ne fa anzi icona ovale d’una totalità materica traversata da qualche archetipo segno (frecce rette o serpentine, o altre evidenze simboliche, ricorrendo anche al colore). Il mosaico si e’ fatto oggetto, e con garbata ironia lo puo’ quindi anche imbustare in un sacchetto di plastica.

Enrico Crispolti


Nannicola 2

Senza titolo

nannicola

Sogni bruciati

1989

Mosaica(mente) I mosaici che Sergio Nannicola ha realizzato negli ultimi anni, tutti esposti in questa personale romana, pongono non poche curiosità. Anzitutto il materiale, che e’ una novità nel suo lavoro, perlopiu’ coinvolto per un ventennio nello sviluppo di una sensibilissima pittura dapprima folta e intensamente evocativa poi sempre piu’ decantata e riflessiva. Novità si’ da non farlo subito -riconoscere-, credo, agli occhi dei piu’, ma nello stesso tempo profondamente ancorata al discorso sul muro affrontato dall’artista fin dagli esordi. Da tale -attento rinnovamento-, se a questo punto mi e’ lecito definirlo cosi’, traspare una felice tensione verso un’indagine piu’ concettuale degli eventi, Nannicola concretizza una spiccata intenzionalità contenutistica in passato mai cosi’ espressa con lucidità, sottolineata esemplarmente da -Sogno globale-, dai colori accesi ad arcobaleno, consistentemente provocatorio, contenuto nella busta di plastica. È come se quel particolare incontro/scontro che l’artista ha originato mediante gli -strappi murali-, nella prima metà degli anni Ottanta, tra la dimensione collettiva e quella soggettiva, fondato pero’ allora direi oniricamente sul senso memoriale antropologico, si fosse oggi consolidato a tal punto da potersi rivolgere a pieno titolo alle problematiche sociali attuali, a volte in modo esplicito, altre implicito. Ma egli non ne parla con le recenti tecnologie, bensi’ con un mezzo impregnato di storia quale il mosaico, costruendo in prevalenza forme ellittiche di piccole dimensioni, dalle superfici sia opache che lucide, quindi di pietra o di smalti, che assorbono appunto la luce o la riflettono, dove tra le tessere sovente si insinuano con naturalezza dei sottili elementi di ferro decisamente simbolici: ora flussi orientanti o disorientanti, ora crocevia tra Oriente e Occidente, sul crinale tra astrazione e concettualità.

Antonello Rubini

IDENTITA’ E MEMORIA

Mostra d’Arte Contemporanea di Sergio Nannicola e Alain Brayer

 

02 Aprile 2016

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