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LA BIMBA COL PUGNO CHIUSO progetto in rete di scuole

24 Maggio 2019

Attraverso il docufilm prodotto dalla Todomodo “Bimba col pugno chiuso”, Giovanna Marturano, partigiana della Brigata Garibaldi che ha dedicato 101 anni alla lotta antifascista, è entrata nelle aule di scuola.
Studentesse e studenti di terza media si confrontano e racconto.

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PRAGMA Hip Hop Contest

28 Aprile 2019

Pragma è un evento culturale, sportivo e formativo dedicato alla danza e alla cultura Hip Hop. Aperto a tutti gli amatori e i professionisti di questa disciplina, che potranno sfidarsi tra loro mostrando le proprie abilità.

 

L’associazione Pragma intende unire, identificare, attrarre e sostenere il talento e la creatività. Attraverso la loro creatività freestyle, bambini e ragazzi apprendono coordinazione e abilità motorie, sviluppando forza ed energia. In particolare Pragma promuove quei valori educativi che lo sport trasmette quali l’autodisciplina, la sfida dei limiti personali, la solidarietà, la sana competizione, il rispetto dell’avversario, l’integrazione sociale, la lotta contro ogni forma di discriminazione, lo spirito di gruppo, la tolleranza e la lealtà.

 

La seconda edizione di PRAGMA si è tenuta presso il nostro Museo d’Arte Contemporanea in Piazza D’Arti.

Pragma Muspac
Locandina anni '70

ANNI SETTANTA UNA NUOVA IDEA DELL’ARTE Mostra d’arte contemporanea

21 Dicembre 2007 - 21 Febbraio 2008

La mostra d’arte contemporanea: ANNI SETTANTA: Una nuova idea dell’arte comprende opere di artisti della collezione permanente del Museo.

Fra le principali opere segnaliamo quelle di: Joseph Beuys, Jannis Kounellis, Mario Merz, Fabio Mauri, Giulio Paolini, Gilberto Zorio, Michelangelo Pistoletto, Mario Schifano,Giuseppe Chiari, Vettor Pisani, Christo.

Alcuni artisti citati sono stati protagonisti del movimento dell’Arte Concettuale e dell’Arte Povera italiana, teorizzata da Germano Celant.

Per contestualizzare gli anni Settanta, il percorso della mostra sarà arricchito da cataloghi e proiezioni di video che ricostruiscono i principali avvenimenti di quegli anni. Allo stesso tempo, durante il periodo di svolgimento della mostra , verranno organizzati incontri, laboratori didattici e visite guidate.

 

Nella mostra verranno esposte alcune opere di Joseph Beuys, la cui ricerca ha precorso sia l’arte processuale che di comportamento, caratterizzandosi sia in senso antropologico che ideologico, come riflesso di una concezione economica e politica rivoluzionaria. Beuys, che ha svolto parte del suo lavoro in Abruzzo, ha fondato organizzazioni politiche e scuole di libera creatività (“Organizzazione per una democrazia diretta”, “Libero Istituto Internazionale per la Creatività e la Ricerca Interdisciplinare”) ed elaborato tutta una sua simbologia ( a partire dalla croce, simbolismo del Cristianesimo e della razionalità occidentale ), assumendo un ruolo profetico. Ha ripreso e precisato quella “ideologia dell’ Io” come esaltazione della creatività individuale ed energia vitale, che già avevano espresso Duchamp, Kleyn, Manzoni …..Beuys è infine l’ eroe romantico, che esalta le energie della natura ed ostenta l’atteggiamento artistico come “nuova antropologia”, “nuova ecologia” e, insieme, “ricerca e acquisizione di immortalità”.

 

 

La vastissima letteratura internazionale su questo artista, concorda nel riconoscergli un ruolo storico fondamentale per l’arte contemporanea. Il campo d’interesse dell’arte di Beuys è stato un singolare spaccato antropologico, dove l’azione artistica è stata vissuta come costante progetto esistenziale. Disponendo a “tableaux” materiale residuo di azioni, oppure l’insieme di oggetti raggruppati con una certa connessione, l’artista ha raggiunto una figuratività fortemente simbolica e mitica. E’ stato il più importante esponente dell’arte europea dei nostri giorni, in contrapposizione ad Andy Warhol (entrambi sono morti tra l’86 e l’87).

 

 

Beuys non ha mai visto l’arte come cosa fine a sé stessa: era artista, filosofo, politico ( ma non nel senso tradizionale), era soprattutto un uomo che cercava di spingere gli altri uomini a ritrovare il contatto con la natura e con lo spirito per vivere delle loro stesse forze.

Come massimo esponente dell’enviroments e dell’arte della performance ha sempre insistito sul coinvolgimento personale dell’uomo artista nella realizzazione dell’ “opera d’arte” e ha sempre usato più di un materiale e più di un mezzo espressivo.

Beuys ha utilizzato il proprio corpo, la parola scritta e parlata, gli animali, le cose della terra, della natura, tutto ciò che poteva contenere e trasmettere energia.

La natura e Beuys sono sempre stati dei buoni alleati, la terra gli ha fornito i mezzi e lui ha cercato di proteggere la natura diffondendo il suo pensiero.

Locandina anni '70
Pierre-Huyghe-Untilled-Liegender-Frauenakt-2012-courtesy-MoMA-New-York

BEE THE CHANGE api e cambiamento climatico

13 Aprile 2019

Come sottolineato anche dall’ultimo rapporto dello IPCC (Intergovernamental Panel on Climate Change) delle Nazioni Unite, l’importanza di intervenire con azioni decise sulle conseguenze dell’aumento medio della temperatura globale diventa di fondamentale importanza, sia per gli effetti diretti che il clima determina sulla vita dell’uomo, modificando intere aree geografiche, sia per gli effetti indiretti che tali cambiamenti impongono ai sofisticati equilibri della Natura. Uno dei danni già provocati all’ambiente naturale da parte dei cambiamenti climatici e del riscaldamento globale è la drammatica diminuzione delle api. L’attuale innalzamento di 1,5°C rispetto ai livelli pre-industriali rappresenta uno dei principali pericoli per la sopravvivenza di questi insetti e degli altri impollinatori. I segnali che destano preoccupazione sono immediatamente visibili: subito dopo l’uso intensivo dei pesticidi, i cambiamenti climatici rappresentano una delle maggiori minacce per gli impollinatori, da cui dipende la gran parte della produzione agricola destinata alla nostra alimentazione, quindi la sopravvivenza della specie umana. L’informazione capillare e continua resta l’unica strada percorribile per il cambiamento verso un futuro climatico più in linea con le condizioni di vivibilità.
Per questa ragione, anche SlowFood ha fatto rimbalzare il grido a livello internazionale, lanciando la campagna #FoodforChange. Lo sta facendo per una doppia ragione, perché, se è vero che l’agricoltura sarà il primo settore a risentire in modo più critico del cambiamento climatico – con effetti negativi che si ripercuoteranno su tutte le colture del mondo, sugli agricoltori e sui consumi alimentari – è altrettanto vero che il modello di agricoltura industrializzata adottato negli ultimi 70 anni è tra i fattori più direttamente impattanti sul clima. Per arginare questi rischi, l’associazione sta promuovendo un modello alternativo di produzione e di consumo di cibo fondato sul rispetto della biodiversità, sul riciclo dei nutrienti, sulla sinergia e sulla interazione tra colture, allevamento, suolo e mondo naturale. Un uso più sostenibile delle risorse, la riduzione nell’impiego di energie fossili, il divieto nell’uso dei pesticidi, sono i prerequisiti necessari per garantire il nostro futuro. Consumare un cibo prodotto secondo questi principi piuttosto che in modo industriale può segnare il passo del cambiamento, attraverso scelte quotidiane e pratiche che da individuali divengono orientamento di massa. Affinché tutto ciò sia perseguito, però, è di fondamentale importanza che la conoscenza scientifica sia adeguatamente divulgata attraverso tutti i linguaggi possibili. Per poter rispondere a questa impellente urgenza, come Condotta SlowFood dell’Aquila abbiamo deciso di tenere sempre alto il dibattito facendo incontrare intorno ad un unico tema discipline apparentemente molto distanti tra loro come la climatologia, l’arte, la letteratura, la gastronomia. Facendo seguito agli appuntamenti già avvenuti nei mesi scorsi, abbiamo deciso di dedicare un momento di riflessione proprio alle api, come infallibili indicatori biologici. Parteciperanno all’incontro Klaide de Sanctis (fisico e apicoltore, responsabile modellistica atmosferica della HIMET, spin-off del Centro di Eccellenza CETEMPS dell’Università dell’Aquila); Martina Sconci (storica dell’arte, direttrice artistica del MU.SP.A.C. e docente di Storia dell’arte presso l’Accademia di Belle Arti dell’Aquila); modererà Quirino Crosta (membro del comitato direttivo di Condotta). L’artista Gianmaria de Lisio presenterà la sua opera dal titolo “Bortrait” e seguirà una degustazione di mieli monoflorali, e in particolare di quelli legati al Presìdio SlowFood “Mieli dell’Appennino aquilano”, a cura di Vittoriano Ciaccia di Apicoltura Ciaccia (apicoltore iscritto all’albo nazionale degli assaggiatori di miele e referente del Presìdio).

L’evento rientra all’interno del progetto  “Museo Vivo della Città Territorio per la rinascita dell’Aquila”
INFO: www.muspac.com – slowfood.condottalaquila@gmail.com