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Nannucci Maurizio

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Nasce a Firenze il 20 aprile 1939. Dopo aver studiato all’Accademia di Belle Arti a Firenze e a Berlino, lavora per diversi anni con gruppi di teatro sperimentale, disegnando scenografie. Nella prima metà degli anni sessanta definisce gli elementi fondamentali della sua ricerca visiva esplorando le relazioni tra arte, linguaggio e immagine e creando i primi Dattilogrammi, nei quali la parola recupera la forza del simbolo. Nello stesso periodo stabilisce rapporti con gli artisti del movimento Fluxus, si interessa alla poesia visuale e collabora con lo studio S 2F M (Studio di Fonologia Musicale di Firenze) nella produzione di musica elettronica, concentrandosi sull’uso della voce e delle parole finalizzato alla produzione di installazioni sonore.

Nel 1967, nella sua prima personale al Centro Arte Viva di Trieste presenta i primi testi realizzati con lampade al neon, attraverso i quali evidenzia la temporalità della scrittura, non la materialità degli oggetti. Nel 1968 fonda a Firenze la casa editrice Exempla e la Zona Archives Edizioni, che pubblicano le edizioni di artisti come Sol LeWitt, John Armleder, James Lee Byars, Robert Filliou e Ian Hamilton Finlay. Nannucci considera le edizioni e i multipli manifestazioni della pratica artistica che vede l’arte come un processo mentale, applicabile alla produzione di massa di oggetti quotidiani per raggiungere aree esterne all’arte. L’oggetto artistico perde la propria unicità, ma guadagna presenza e nuova libertà. 

 

 

 

Info da: http://www.guggenheim-venice.it/collections/artisti/biografia.php?id_art=178 

 


Maurizio Nannucci_Rainbow_litografia_hi

Senza titolo

 

Mustone-Italo-768x769

Mustone Italo

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Nato a Trevico (AV) vive e lavora a Benevento.

La biografia di Mustone evidenzia come si sia accostato ai temi dell’antropologia e della cultura popolare, soprattutto attraverso il lavoro di Roberto De Simone, ma come il ricorso ai topos, come quello per esempio del vulcano, pur avvicinabile alle esperienze di altri, a cominciare da Warhol fino a Tatafiore, solo per citare due estremi, si proponga nel suo lavoro come un modo per trattare una figura retorica fondamentale.

 

 

 

Info da: Artibune


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Viaggio degli Argonauti alla ricerca della terra promessa

tecnica mista su tela

80 x 80 cm

2011

 

Angelo Froglia_Senza titolo_incisione 60 x 120

Froglia Angelo

Angelo_froglia

Nato a Livorno il 23 marzo 1995 – morto a Roma 11 gennaio 1997, è stato un pittore  italiano.

Dopo il diploma conseguito presso il liceo artistico, si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Firenze. Nel 1971 affitta un atelier e inizia a dipingere. Nel 1974 partecipa alla Quadriennale di Roma. Nel 1978, come membro di Azione Rivoluzionaria, compì un attentato alla sede livornese della Cisnal per il quale scontò tre anni e mezzo di prigione[1]. Già in giovane età viene coinvolto nel consumo di droghe.

Nel 1981 uscito dal carcere torna a Livorno e riprende a dipingere. Nel 1984 avviene il gesto che espone Angelo Froglia su tutti i giornali del mondo: ovvero le teste ritrovate nel fosso della città di Livorno e attribuite ad Amedeo Modigliani.

info prese da Wikipedia


Angelo Froglia_Senza titolo_incisione 60 x 120

Senza titolo

incisione 60 / 120 – firmata da Patrizia Ciferri Froglia

 

Roberto Gnozzi_hi

Gnozzi Roberto

Nato a Cortona il 7 settembre 1947; insegna all’Accademia di Belle Arti dell’Aquila; vive a Roma. Mostre personali Rictus Vivants, Asolo, 1972 Asdiwal Cacciatore di Terra, Galleria Mana, Roma, 1976 Galleria Tample University, Roma, 1980 Sculture e disegni, Galleria Weber, Torino, 1984 Mostre collettive Operazione Vesuvio, Galleria Il Centro, Na poli, 1973 Mito Reale, Galleria Mana, Roma, 1975 Mostra Arti Visive per l’isolamento della Giunta Cilena, Libreria Paesi Nuovi, Roma, IQ76 Pittori per la Spagna libera, Palazzo del turismo, Milano, I976 XXII Rassegna Nazionale d’Arte, Termoli, 1977 XXVII Rassegna Nazionale d’Arte, Termoli, I983 Galleria Weber, Torino 1983 Meeting per l’amicizia dei popoli, Rimini, 1983- Cinque quadri e una scultura, La Tartaruga, Roma, 1984 La persistenza del Mito nella pittura e nella scultura degli anni ’80, Valenza, 1984 “Divina Follia”, Galleria Stevens, Padova, 1984 “La Macchina della Memoria”, Vonvento occupato, Roma 1984 Attraversamenti, linee della nuova arte contemporanea italiana, Perugia, 1984.


Roberto Gnozzi_hi

Minimo vitale

70 x 100 cm

1985

 

«…Roberto Gnozzi è uno scultore che pratica anche la pittura. Annette una importanza fondamentale all’esecuzione. “Conosce” le materie: è approdato al marmo e al bronzo, ma è partito dalla cera e dalla mollica di pane, ha usato zolle e spighe, terrecotte e legni. Si coglie in questo svolgimento il ribaltarsi dell’iter dalla tradizione all’avanguardia, che pure sembra collegato, nelle esperienze romane, da una strana continuità… La sapienza artigianale è il regno delle materie “conosciute”: momento di lucida ed equilibrata conoscenza, non sempre opposto alla cecità del non‑conosciuto, ma talvolta complementare, ad esempio in Burri, in Ceroli; in Gnozzi, invece, decisamente contrapposto. Per questa via ha anche egli ricercato le origini, ma nel riattraversamento della storia; fino al recupero, appunto del mito, ma il mito “formato” della mitologia. E così divenuto un adepto del nuovo classicismo, filtrato attraverso la metafisica e il concettualismo neo‑simbolista. Oggi i suoi tavoli sono isole, dove una sfinge modellata nel bronzo contempla una colonna emergente dalle onde concentriche e pietrificate del mare. Profondità intuibili ed emergenze magnetiche, nella stessa luce immobile, nella stessa assenza del tempo. Non più lo scabroso e 1’informe (il nonfinito della natura e dell’impulso, più o meno, ideologizzato), ma il levigato e il luminoso, cioè il finito e il “già consegnato” dalla storia e alla storia, sono le dimensioni, o il trampolino di rilancio, del suo personale sogno d’infinito, fuori del presente a della storia… »

 

 

 

 

Maurizio Calvesi

ESERCIZIO MODERATO

Mostra di disegni e sculture di Roberto Gnozzi

 

09 – 25 Marzo 1985

 

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Frano Fedeli_hi

Fedeli Franco

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Nasce ad Arezzo nel 1951.
Giovanissimo si avvicina al disegno e passa giornate a lavorare  en plein air, frequenta l’Accademia di Firenze tra il 1968 e il 1972 dimostrando un legame finissimo con i maestri rinascimentali, che saranno la base per il suo lavoro. Nel 1972 fa il primo viaggio a Parigi, a questo seguirà una svolta importante nella sua ricerca artistica; di spirito eclettico, il suo lavoro sarà distinto da una sete continua di esplorazione. Le sue guide spirituali di quegli anni, per la loro tensione interiore e la visionarietà, sono: Bosch, El Greco e Goya, che mentalmente e artisticamente fortificheranno la sua pratica artistica; lontano dalle correnti, anticiperà il  ritorno alla pittura degli anni 80 nel panorama dellarte italiana. Con le mostre Unicorno , Icone toscane e altre esposizione in Italia, entra a far parte del gruppo della pittura colta, lavora con il gallerista romano Pio Monti e stringe contatti con artisti, collezionisti e storici dellarte che gravitano nel panorama artistico internazionale. Negli anni 90 la sua ricerca spazia dalla pittura alla poesia, dalla scultura alla fotografia. In questi anni soggiorna periodicamente a Parigi ed è dopo gli incontri con Arturo Schwarz che si avvicina sempre di più alla poesia, alla fotografia e ad un pensiero filosofico con ispirazione ai poeti surrealisti. E una metamorfosi che amplia il suo raggio creativo, con vorace interesse si dedica a esperienze che lo portano ad una maggiore maturità artistica. Instancabile si dedica ad opere di grandi dimensioni realizzando tele e pitture murali tendenti ad una libera interpretazione onirica, scavando dentro il sentire ed esprimendosi con lutilizzo di colori puri.  Con maggiore consapevolezza, nello scoprire nuove fonti espressive, porta avanti una ricerca eclettica, nascono le prime sculture lignee che si caratterizzano con il suo colore blu inserendole nelle installazioni ambientali. Sono della metà degli anni 90 i labirinti di pietra che costruisce e realizza in Toscana. La poesia entra a far parte integrante nelle opere pittoriche, si cela e si scopre con la consapevolezza di un graffito. Sono di questi anni varie pubblicazioni di libri dartista dove esplora il mondo della fantasia e si libera dai vincoli del passato per entrare nel mondo dellinconscio. Nel 1994 lavora nello studio Beckmann, alla fondazione tedesca di Villa Romana a Firenze, nel 1998 è stato proiettato un suo cortometraggio al Centre Georges Pompidou di Parigi nellambito della 6th International Art Film Biennal. Sono di questi anni anche alcune installazioni ambientali fra cui al Museo civico di Castiglion Fiorentino e nel 1999 e nel 2000 al Museo civico di Sansepolcro, facendo un omaggio a Piero della Francesca. Negli ultimi anni lavora ad un progetto per la realizzazione di una pubblicazione con interviste e foto a personaggi della cultura internazionale fra cui: A. Schwarz, R. Savinio, G. Carandente, M. Botta, M. Luzi, P. Weiermair, A. Barzel, J. Burmeister, R. Barni, J. Schnabel, M. Paladino ed altri. Nel maggio 2003, nellambito della manifestazione fiorentina Arte,artisti e giardini, sinaugura , nel parco di Villa Romana, la scultura ambientale Ellisseo, Labirinto interiore,unopera in pietra di tufo realizzata nel luglio 2002 e che rimarrà in permanenza nel parco della villa di Firenze. Nel 2004, presso il Castello di Gabbiano nel chianti, è stata realizzata una grande installazione dal titolo Cieli impossibili.

E negli ultimi anni che ha avuto importanti riconoscimenti: il Comune di Arezzo, nel 2005, ha organizzato la sua più completa mostra antologica nella Galleria Comunale di arte moderna e contemporanea di S. Ignazio, nellestate del 2006 interviene a Monte S. Savino con una grande installazione su quattro spazi prestigiosi del centro storico e collocando una scultura nel Loggiato Sansoviniano dei Mercanti, nel 2007 il Comune di Todi ospita grandi opere pittoriche nella prestigiosa Sala delle Pietre di Palazzo Comunale.
Vive e lavora ad Arezzo.

 

 

Sito: http://www.orablufedeli.it/

 


Frano Fedeli_hi

Senza Titolo

pittura su tela

 

COLONNA DI CORALLO

Mostra personale di Franco Fedeli

7 maggio – 7 giugno 1990

 

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