Roberto Gnozzi_hi

Gnozzi Roberto

Nato a Cortona il 7 settembre 1947; insegna all’Accademia di Belle Arti dell’Aquila; vive a Roma. Mostre personali Rictus Vivants, Asolo, 1972 Asdiwal Cacciatore di Terra, Galleria Mana, Roma, 1976 Galleria Tample University, Roma, 1980 Sculture e disegni, Galleria Weber, Torino, 1984 Mostre collettive Operazione Vesuvio, Galleria Il Centro, Na poli, 1973 Mito Reale, Galleria Mana, Roma, 1975 Mostra Arti Visive per l’isolamento della Giunta Cilena, Libreria Paesi Nuovi, Roma, IQ76 Pittori per la Spagna libera, Palazzo del turismo, Milano, I976 XXII Rassegna Nazionale d’Arte, Termoli, 1977 XXVII Rassegna Nazionale d’Arte, Termoli, I983 Galleria Weber, Torino 1983 Meeting per l’amicizia dei popoli, Rimini, 1983- Cinque quadri e una scultura, La Tartaruga, Roma, 1984 La persistenza del Mito nella pittura e nella scultura degli anni ’80, Valenza, 1984 “Divina Follia”, Galleria Stevens, Padova, 1984 “La Macchina della Memoria”, Vonvento occupato, Roma 1984 Attraversamenti, linee della nuova arte contemporanea italiana, Perugia, 1984.


Roberto Gnozzi_hi

Minimo vitale

70 x 100 cm

1985

 

«…Roberto Gnozzi è uno scultore che pratica anche la pittura. Annette una importanza fondamentale all’esecuzione. “Conosce” le materie: è approdato al marmo e al bronzo, ma è partito dalla cera e dalla mollica di pane, ha usato zolle e spighe, terrecotte e legni. Si coglie in questo svolgimento il ribaltarsi dell’iter dalla tradizione all’avanguardia, che pure sembra collegato, nelle esperienze romane, da una strana continuità… La sapienza artigianale è il regno delle materie “conosciute”: momento di lucida ed equilibrata conoscenza, non sempre opposto alla cecità del non‑conosciuto, ma talvolta complementare, ad esempio in Burri, in Ceroli; in Gnozzi, invece, decisamente contrapposto. Per questa via ha anche egli ricercato le origini, ma nel riattraversamento della storia; fino al recupero, appunto del mito, ma il mito “formato” della mitologia. E così divenuto un adepto del nuovo classicismo, filtrato attraverso la metafisica e il concettualismo neo‑simbolista. Oggi i suoi tavoli sono isole, dove una sfinge modellata nel bronzo contempla una colonna emergente dalle onde concentriche e pietrificate del mare. Profondità intuibili ed emergenze magnetiche, nella stessa luce immobile, nella stessa assenza del tempo. Non più lo scabroso e 1’informe (il nonfinito della natura e dell’impulso, più o meno, ideologizzato), ma il levigato e il luminoso, cioè il finito e il “già consegnato” dalla storia e alla storia, sono le dimensioni, o il trampolino di rilancio, del suo personale sogno d’infinito, fuori del presente a della storia… »

 

 

 

 

Maurizio Calvesi

ESERCIZIO MODERATO

Mostra di disegni e sculture di Roberto Gnozzi

 

09 – 25 Marzo 1985

 

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Frano Fedeli_hi

Fedeli Franco

FrancoFedeli 2

Nasce ad Arezzo nel 1951.
Giovanissimo si avvicina al disegno e passa giornate a lavorare  en plein air, frequenta l’Accademia di Firenze tra il 1968 e il 1972 dimostrando un legame finissimo con i maestri rinascimentali, che saranno la base per il suo lavoro. Nel 1972 fa il primo viaggio a Parigi, a questo seguirà una svolta importante nella sua ricerca artistica; di spirito eclettico, il suo lavoro sarà distinto da una sete continua di esplorazione. Le sue guide spirituali di quegli anni, per la loro tensione interiore e la visionarietà, sono: Bosch, El Greco e Goya, che mentalmente e artisticamente fortificheranno la sua pratica artistica; lontano dalle correnti, anticiperà il  ritorno alla pittura degli anni 80 nel panorama dellarte italiana. Con le mostre Unicorno , Icone toscane e altre esposizione in Italia, entra a far parte del gruppo della pittura colta, lavora con il gallerista romano Pio Monti e stringe contatti con artisti, collezionisti e storici dellarte che gravitano nel panorama artistico internazionale. Negli anni 90 la sua ricerca spazia dalla pittura alla poesia, dalla scultura alla fotografia. In questi anni soggiorna periodicamente a Parigi ed è dopo gli incontri con Arturo Schwarz che si avvicina sempre di più alla poesia, alla fotografia e ad un pensiero filosofico con ispirazione ai poeti surrealisti. E una metamorfosi che amplia il suo raggio creativo, con vorace interesse si dedica a esperienze che lo portano ad una maggiore maturità artistica. Instancabile si dedica ad opere di grandi dimensioni realizzando tele e pitture murali tendenti ad una libera interpretazione onirica, scavando dentro il sentire ed esprimendosi con lutilizzo di colori puri.  Con maggiore consapevolezza, nello scoprire nuove fonti espressive, porta avanti una ricerca eclettica, nascono le prime sculture lignee che si caratterizzano con il suo colore blu inserendole nelle installazioni ambientali. Sono della metà degli anni 90 i labirinti di pietra che costruisce e realizza in Toscana. La poesia entra a far parte integrante nelle opere pittoriche, si cela e si scopre con la consapevolezza di un graffito. Sono di questi anni varie pubblicazioni di libri dartista dove esplora il mondo della fantasia e si libera dai vincoli del passato per entrare nel mondo dellinconscio. Nel 1994 lavora nello studio Beckmann, alla fondazione tedesca di Villa Romana a Firenze, nel 1998 è stato proiettato un suo cortometraggio al Centre Georges Pompidou di Parigi nellambito della 6th International Art Film Biennal. Sono di questi anni anche alcune installazioni ambientali fra cui al Museo civico di Castiglion Fiorentino e nel 1999 e nel 2000 al Museo civico di Sansepolcro, facendo un omaggio a Piero della Francesca. Negli ultimi anni lavora ad un progetto per la realizzazione di una pubblicazione con interviste e foto a personaggi della cultura internazionale fra cui: A. Schwarz, R. Savinio, G. Carandente, M. Botta, M. Luzi, P. Weiermair, A. Barzel, J. Burmeister, R. Barni, J. Schnabel, M. Paladino ed altri. Nel maggio 2003, nellambito della manifestazione fiorentina Arte,artisti e giardini, sinaugura , nel parco di Villa Romana, la scultura ambientale Ellisseo, Labirinto interiore,unopera in pietra di tufo realizzata nel luglio 2002 e che rimarrà in permanenza nel parco della villa di Firenze. Nel 2004, presso il Castello di Gabbiano nel chianti, è stata realizzata una grande installazione dal titolo Cieli impossibili.

E negli ultimi anni che ha avuto importanti riconoscimenti: il Comune di Arezzo, nel 2005, ha organizzato la sua più completa mostra antologica nella Galleria Comunale di arte moderna e contemporanea di S. Ignazio, nellestate del 2006 interviene a Monte S. Savino con una grande installazione su quattro spazi prestigiosi del centro storico e collocando una scultura nel Loggiato Sansoviniano dei Mercanti, nel 2007 il Comune di Todi ospita grandi opere pittoriche nella prestigiosa Sala delle Pietre di Palazzo Comunale.
Vive e lavora ad Arezzo.

 

 

Sito: http://www.orablufedeli.it/

 


Frano Fedeli_hi

Senza Titolo

pittura su tela

 

COLONNA DI CORALLO

Mostra personale di Franco Fedeli

7 maggio – 7 giugno 1990

 

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Falli Francesca_1_hi

Falli Francesca

francesca falli

Vive e lavora a L’Aquila. Ha studiato Grafica pubblicitaria ed editoriale all’Istituto Europeo di Design di Roma e Pittura all’Accademia di Belle Arti. Negli anni novanta ha frequentato lo studio del maestro Fabio Mauri a Roma ed è stata allieva di Fulvio Caldarelli.

Ha realizzato decorazioni Art decò in abitazioni private, ristoranti, alberghi e murales per amministrazioni comunali e privati. L’attività di grafico pubblicitario non le ha impedito di alimentare con regolarità un’originale ricerca artistica. La contaminazione tra le due discipline sì è anzi arricchita in tempi recenti: in questo momento la sua riflessione/sperimentazione è rivolta al collage digitale e la grafica ha un ruolo fondamentale nelle sue opere.

Questo nuovo orientamento nell’approccio artistico ha una genesi particolare. Il sisma che ha colpito la città dell’Aquila nell’aprile 2009 ha distrutto il suo laboratorio rendendo in-agibili i tradizionali strumenti di lavoro. La consuetudine ed il bisogno di manipolare quotidianamente i colori si sono, per così dire, dematerializzati, trasmigrando nelle infinite combinazioni di bytes del suo computer con la realizzazione di opere in cui sfrutta la sua esperienza di grafico pubblicitario.

Il terremoto ha condizionato profondamente anche il suo stato d’animo inducendola a produrre opere che evocano scenari dominati da caos, incertezza, indefinitezza, RI-COSTRUZIONE dell’anima, frammentarietà, che si riferiscono alle trasformazioni subite dalla sua città natale.

Le opere degli anni più recenti, della serie “specchi computerizzati”, sono rappresentativi di questo stato di indeterminatezza in cui versa la città ma anche l’umore dei suoi abitanti, influenzandosi reciprocamente, e rappresentano la confusione della sua città. Il materiale specchiato produce due effetti, quello di “osservarti” ma anche di attraversarlo e “andare oltre”. Ha una particolare predilezione per il materiale specchiato per gli effetti ottici che produce, per il gioco dei volumi, per gli oggetti non presenti nell’opera che diventano parte integrante della stessa.

Le sue opere figurano nella collezione permanente del MUSPAQ – Museo Sperimentale d’Arte Contemporanea dell’Aquila – e del MACS – Museo di Arte Contemporanea Statale di Caserta. Ha esposto in numerose mostre personali e collettive sia in Italia che all’estero. Nel 2017 è stata premiata nella sezione “Videorecensioni”, nell’ambito della rassegna internazionale di arte contemporanea “Arte Salerno 2017” ed ha ricevuto il premio “Migros Kulturprozent” prima edizione della Biennale d’Arte Contemporanea del Belvedere di San Leucio.

E’ selezionata con la modalità Grandi Maestri per l’inserimento nell’Atlante dell’Arte Contemporanea De Agostini.

Hanno scritto di lei:

Cecilia Casorati, Fulvio Caldarelli, Josè Dalì, Roberto Dudine, Francesco Delli Santi, Antonio Gasbarrini, Fabio Mauri, Veronica Nicoli, Salvo Nugnes, Enrico Sconci, Lucia Spadano, Rosita Taurone, Zibbà.

ive e lavora a L’Aquila. Ha studiato Grafica pubblicitaria ed editoriale all’Istituto Europeo di Design di Roma e Pittura all’Accademia di Belle Arti. Negli anni novanta ha frequentato lo studio del maestro Fabio Mauri a Roma ed è stata allieva di Fulvio Caldarelli.

Ha realizzato decorazioni Art decò in abitazioni private, ristoranti, alberghi e murales per amministrazioni comunali e privati. L’attività di grafico pubblicitario non le ha impedito di alimentare con regolarità un’originale ricerca artistica. La contaminazione tra le due discipline sì è anzi arricchita in tempi recenti: in questo momento la sua riflessione/sperimentazione è rivolta al collage digitale e la grafica ha un ruolo fondamentale nelle sue opere.

Questo nuovo orientamento nell’approccio artistico ha una genesi particolare. Il sisma che ha colpito la città dell’Aquila nell’aprile 2009 ha distrutto il suo laboratorio rendendo in-agibili i tradizionali strumenti di lavoro. La consuetudine ed il bisogno di manipolare quotidianamente i colori si sono, per così dire, dematerializzati, trasmigrando nelle infinite combinazioni di bytes del suo computer con la realizzazione di opere in cui sfrutta la sua esperienza di grafico pubblicitario.

Il terremoto ha condizionato profondamente anche il suo stato d’animo inducendola a produrre opere che evocano scenari dominati da caos, incertezza, indefinitezza, RI-COSTRUZIONE dell’anima, frammentarietà, che si riferiscono alle trasformazioni subite dalla sua città natale.

Le opere degli anni più recenti, della serie “specchi computerizzati”, sono rappresentativi di questo stato di indeterminatezza in cui versa la città ma anche l’umore dei suoi abitanti, influenzandosi reciprocamente, e rappresentano la confusione della sua città. Il materiale specchiato produce due effetti, quello di “osservarti” ma anche di attraversarlo e “andare oltre”. Ha una particolare predilezione per il materiale specchiato per gli effetti ottici che produce, per il gioco dei volumi, per gli oggetti non presenti nell’opera che diventano parte integrante della stessa.

Le sue opere figurano nella collezione permanente del MUSPAQ – Museo Sperimentale d’Arte Contemporanea dell’Aquila – e del MACS – Museo di Arte Contemporanea Statale di Caserta. Ha esposto in numerose mostre personali e collettive sia in Italia che all’estero. Nel 2017 è stata premiata nella sezione “Videorecensioni”, nell’ambito della rassegna internazionale di arte contemporanea “Arte Salerno 2017” ed ha ricevuto il premio “Migros Kulturprozent” prima edizione della Biennale d’Arte Contemporanea del Belvedere di San Leucio.

E’ selezionata con la modalità Grandi Maestri per l’inserimento nell’Atlante dell’Arte Contemporanea De Agostini.

Hanno scritto di lei:

Cecilia Casorati, Fulvio Caldarelli, Josè Dalì, Roberto Dudine, Francesco Delli Santi, Antonio Gasbarrini, Fabio Mauri, Veronica Nicoli, Salvo Nugnes, Enrico Sconci, Lucia Spadano, Rosita Taurone, Zibbà.

ive e lavora a L’Aquila. Ha studiato Grafica pubblicitaria ed editoriale all’Istituto Europeo di Design di Roma e Pittura all’Accademia di Belle Arti. Negli anni novanta ha frequentato lo studio del maestro Fabio Mauri a Roma ed è stata allieva di Fulvio Caldarelli.

Ha realizzato decorazioni Art decò in abitazioni private, ristoranti, alberghi e murales per amministrazioni comunali e privati. L’attività di grafico pubblicitario non le ha impedito di alimentare con regolarità un’originale ricerca artistica. La contaminazione tra le due discipline sì è anzi arricchita in tempi recenti: in questo momento la sua riflessione/sperimentazione è rivolta al collage digitale e la grafica ha un ruolo fondamentale nelle sue opere.

Questo nuovo orientamento nell’approccio artistico ha una genesi particolare. Il sisma che ha colpito la città dell’Aquila nell’aprile 2009 ha distrutto il suo laboratorio rendendo in-agibili i tradizionali strumenti di lavoro. La consuetudine ed il bisogno di manipolare quotidianamente i colori si sono, per così dire, dematerializzati, trasmigrando nelle infinite combinazioni di bytes del suo computer con la realizzazione di opere in cui sfrutta la sua esperienza di grafico pubblicitario.

Il terremoto ha condizionato profondamente anche il suo stato d’animo inducendola a produrre opere che evocano scenari dominati da caos, incertezza, indefinitezza, RI-COSTRUZIONE dell’anima, frammentarietà, che si riferiscono alle trasformazioni subite dalla sua città natale.

Le opere degli anni più recenti, della serie “specchi computerizzati”, sono rappresentativi di questo stato di indeterminatezza in cui versa la città ma anche l’umore dei suoi abitanti, influenzandosi reciprocamente, e rappresentano la confusione della sua città. Il materiale specchiato produce due effetti, quello di “osservarti” ma anche di attraversarlo e “andare oltre”. Ha una particolare predilezione per il materiale specchiato per gli effetti ottici che produce, per il gioco dei volumi, per gli oggetti non presenti nell’opera che diventano parte integrante della stessa.

Le sue opere figurano nella collezione permanente del MUSPAQ – Museo Sperimentale d’Arte Contemporanea dell’Aquila – e del MACS – Museo di Arte Contemporanea Statale di Caserta. Ha esposto in numerose mostre personali e collettive sia in Italia che all’estero. Nel 2017 è stata premiata nella sezione “Videorecensioni”, nell’ambito della rassegna internazionale di arte contemporanea “Arte Salerno 2017” ed ha ricevuto il premio “Migros Kulturprozent” prima edizione della Biennale d’Arte Contemporanea del Belvedere di San Leucio.

E’ selezionata con la modalità Grandi Maestri per l’inserimento nell’Atlante dell’Arte Contemporanea De Agostini.

Hanno scritto di lei:

Cecilia Casorati, Fulvio Caldarelli, Josè Dalì, Roberto Dudine, Francesco Delli Santi, Antonio Gasbarrini, Fabio Mauri, Veronica Nicoli, Salvo Nugnes, Enrico Sconci, Lucia Spadano, Rosita Taurone, Zibbà.

Info prese da: Inarte Werkkunst

 


Falli Francesca_1_hi

Senza titolo

tecnica mista

52,5 x 72,5 cm

 

Falli Francesca_2_hi

Senza titolo

tecnica mista

60,5 x 62 cm

 

cof

Equizi Marco

pic_biografia

Nato a L’Aquila nel 1978, avvocato dal 2009, Marco Equizi si appassiona alla fotografia appena ventenne, durante gli studi universitari. Seguendo il consiglio di un fotografo professionista, inizia a scattare con una reflex monobiettivo a esposizione manuale, nonostante il mercato già offra corpi a elevata automazione; studia quindi, da autodidatta, le opere e le tecniche di artisti come Ansel Adams e delle firme della National Geographic Society, quali James L. Stanfield, Jodi Cobb e Steve McCurry. Nel 2009, terminato il percorso di studi con l’abilitazione professionale forense, si dedica nel tempo libero alla fotografia digitale, riprendendo quanto appreso e affinando le sue capacità, appassionandosi al minimalismo, scattando con poca luce o in notturna. Pur rimanendo fedele all’amore per la disciplina paesaggistica, esplora nuovi generi quali il ritratto e la fotografia di sport, infine si lascia trasportare dall’emozione nel documentare l’impatto del violento sisma sulla sua città d’origine. Grazie all’esplosione dei social networks e della possibilità di condivisione del materiale fotografico, nel 2010 decide di raccogliere alcuni album sulla pagina facebook “Ma.Eq.Photography”; collabora dallo stesso anno con il sito Laquilaweb, dove si può trovare una piccola galleria permanente di sue immagini. Nel 2012, alcuni suoi scatti realizzati nel centro storico di L’Aquila compaiono sul n. 23 della rivista MU6.

 

 

 

 

 

 

Sito: http://www.marcoequizi.it/


cof

Silent L’Aquila

Piazza Duomo

Fotografia

20 x 30 cm

2013

 

Lea Contestabile_Nero Paradiso_pittura su tela_60x100_1986_hi

Contestabile Lea

lea-contestabile

Nata ad Ortucchio (Aq) nel 1949, vive e lavora a L’Aquila.
Dopo l’Accademia opera presso la Calcografia Nazionale di Roma, diretta da Carlo Bertelli, grazie ad una borsa di studio dell’Accademia di San Luca. Dal 1976 è titolare della 1^Cattedra di Anatomia Artistica all’Accademia di Belle Arti dell’Aquila, dove insegna anche Didattica dell’Arte ai Corsi di formazione per insegnanti. Le metodologie didattico-formative dell’arte, sperimentate nei laboratori da lei diretti nelle scuole e al MUBAQ- Museo Dei Bambini L’Aquila che ha fondato, sono oggetto dei volumi di Educazione alla visione” L’arte a scuola”.
Ad una intensa attività artistica documentata da esposizioni in Italia e all’Estero in Italia( L’Aquila, Roma, Milano, Napoli, Firenze, Ascoli Piceno, Spoleto, Enna…) e all’Estero (America Latina, Neuchatel, Hamilton, Rottweil, Toronto, Budapest, Craiova, Calafat, Mosca, Istanbul…), affianca un interesse crescente per il mondo dell’infanzia tanto che promuove presso la stessa Accademia l’indirizzo sperimentale di Didattica per l’arte di cui è coordinatrice. Le metodologie didattico-formative dell’arte, sperimentate nei laboratori da lei diretti nelle scuole e al MUBAQ- Museo Dei Bambini L’Aquila che ha fondato, sono oggetto dei tre volumi pubblicati nella collana di Educazione alla visione” L’arte a scuola”. Artista versatile realizza libri d’arte, video e spettacoli, sperimentando ogni tipo di commistione di linguaggi insieme a scrittori e musicisti.
Realizza con musicisti(Carlo Crivelli, M. Fischione, Orazio Tuccella…)e Enti e Associazioni musicali (Società dei Concerti Barattelli, Sinfonica Abruzzese, Officina Musicale, Gruppo Serafino Aquilano, …) spettacoli- concerti come “Il mondo sonoro di Escher”, “C’era una volta il XX° Secolo”, “Musica per arte sacra” , C’era una volta…al Castello in cui suoni, immagini, architetture si incontrano creando suggestioni inusuali e coinvolgenti.


Lea Contestabile_Nero Paradiso_pittura su tela_60x100_1986_hi

Nero Paradiso

pittura su tela

60 x 100 cm

1986