Alex Pinna_Alias_dimens.variabili_corda annodata e acciaio_2006_HI

Pinna Alex

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Alex Pinna was born in Imperia and attended the Academy of Fine Arts of Brera in Milan. Since 1993 he exposed his works within successful solo and group exhibitions throughout Italy and abroad. Among the latest ones, Ti guardo, mi guardo organized at the Fondazione Mimmo Rotella in Catanzaro, The way to get lost, a solo show at Arte Fiera Bologna and the exposition Estate Italiana at the MOAH in Lancaster – California, USA.
During the years his works have also been exposed in Shanghai, Tel Aviv, London, New York, Los Angeles, Cologne and Lugano. He teaches sculpture at the Catanzaro Academy of Fine Arts. He lives and works in Milan.

 

 

 

 

info:http://www.puntosullarte.it/ita/artisti_galleria/pinna.php

 

Sito Web: http://www.alexpinna.org/


Alex Pinna_Alias_dimens.variabili_corda annodata e acciaio_2006_HI

Alias

corda annodata e acciaio

dimensioni variabili

2006

 

 

 

 

L’opera è stata gentilmente donata dall’artista al MUSPAC, per la ricostituzione

della collezione permanente, gravemente danneggiata dal sisma del 6 aprile 2009

 

piccioni

Piccioni Lucia

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Nata a Giulianova (Termo) il 26/10/1976

 


piccioni

Esercizi di stile

Installazione specchio e libro opera unica

1999

 

E’ d’obbligo innanzi tutto citare il libro che ha ispirato questo lavoro la cui lettura mi ha fin dall’inizio appassionata e divertita: “Esercizi di stile” di Raymond Queneau. Un episodio di vita quotidiana e 99 variazioni sul tema, in cui la storia viene ridetta mettendo alla prova le figure retoriche, i diversi generi letterari, giocando con sostituzioni lessicali, frantumando la sintassi… Queneau ha quindi inventato un “gioco” esplicitandone le regole nel corso di una partita, giocata da lui stesso nel ’47. La mia partecipazione al gioco è finalizzata ad analizzare il testo, capirne le regole, rispettarle e giocare una nuova partita seguendo solo in parte le mosse. Prendendo in esame le figure retoriche, i divers generi letterari (“geometrico”) e i comportamenti linguistici quotidiani (“volgare”, “disinvolto”), ho inventato un nuovo episodio ripetuto ma variato per 23 volte che descrive la mia metamorfosi interiore resa ancor più evidente da una sequenza di immagini riguardanti il mio volto che cambia espressione nel corso dei 23 esercizi. Ho iniziato così a studiare la mimica del corpo umano interpretandone l’uso come linguaggio. Nel corso dei miei esercizi si dipana una struttura complessa di rimandi, fantasie e proiezioni che suggeriscono modi particolari di presentazione del corpo. Il lavoro nella sua globalità tende a rivelare il processo visivo e mentale, riducendo il linguaggio ad un “bit” d’informazione. Ad un’accurata ispezione, l’esperto di retorica si accorge che le figure di discorso e di pensiero sono rappresentate molto più di quanto i titoli lascino a dividere. E’ per questo motivo che il lettore si rende subito conto che c’è poco da capire, si tratta di ammirare il gioco di bravura. Per ammirarlo, il fruitoredeve capire la regola ma se la deve trovare da solo, e probabilmente mette in conto l’aspetto enigmistico del suo gioco. Queneau usa le figure retoriche per ottenere degli effetti comici ma nel contempo fa del comico anche sulla retorica. Presi singolarmente e fuori contesto gli esercizi non farebbero affatto ridere; essi risultano comici solo nel quadro del progetto, ovvero della scommessa che regge gli esercizi come complesso. Mi sono chiesta: “E’ possibile sottomettere un testo base e una parte del corpo, il volto, a tutte le variazioni pensabili, purché ciascuna segua una qualche regola?” Sulla base di questa domanda ho cominciato a giocare vincendo la mia partita con grande soddisfazione.

Lucia Piccioni

 

Maurizio Nannucci_Rainbow_litografia_hi

Nannucci Maurizio

nannucci

Nasce a Firenze il 20 aprile 1939. Dopo aver studiato all’Accademia di Belle Arti a Firenze e a Berlino, lavora per diversi anni con gruppi di teatro sperimentale, disegnando scenografie. Nella prima metà degli anni sessanta definisce gli elementi fondamentali della sua ricerca visiva esplorando le relazioni tra arte, linguaggio e immagine e creando i primi Dattilogrammi, nei quali la parola recupera la forza del simbolo. Nello stesso periodo stabilisce rapporti con gli artisti del movimento Fluxus, si interessa alla poesia visuale e collabora con lo studio S 2F M (Studio di Fonologia Musicale di Firenze) nella produzione di musica elettronica, concentrandosi sull’uso della voce e delle parole finalizzato alla produzione di installazioni sonore.

Nel 1967, nella sua prima personale al Centro Arte Viva di Trieste presenta i primi testi realizzati con lampade al neon, attraverso i quali evidenzia la temporalità della scrittura, non la materialità degli oggetti. Nel 1968 fonda a Firenze la casa editrice Exempla e la Zona Archives Edizioni, che pubblicano le edizioni di artisti come Sol LeWitt, John Armleder, James Lee Byars, Robert Filliou e Ian Hamilton Finlay. Nannucci considera le edizioni e i multipli manifestazioni della pratica artistica che vede l’arte come un processo mentale, applicabile alla produzione di massa di oggetti quotidiani per raggiungere aree esterne all’arte. L’oggetto artistico perde la propria unicità, ma guadagna presenza e nuova libertà. 

 

 

 

Info da: http://www.guggenheim-venice.it/collections/artisti/biografia.php?id_art=178 

 


Maurizio Nannucci_Rainbow_litografia_hi

Senza titolo

 

Mustone-Italo-768x769

Mustone Italo

italomustone

Nato a Trevico (AV) vive e lavora a Benevento.

La biografia di Mustone evidenzia come si sia accostato ai temi dell’antropologia e della cultura popolare, soprattutto attraverso il lavoro di Roberto De Simone, ma come il ricorso ai topos, come quello per esempio del vulcano, pur avvicinabile alle esperienze di altri, a cominciare da Warhol fino a Tatafiore, solo per citare due estremi, si proponga nel suo lavoro come un modo per trattare una figura retorica fondamentale.

 

 

 

Info da: Artibune


Mustone-Italo-768x769

Viaggio degli Argonauti alla ricerca della terra promessa

tecnica mista su tela

80 x 80 cm

2011

 

Angelo Froglia_Senza titolo_incisione 60 x 120

Froglia Angelo

Angelo_froglia

Nato a Livorno il 23 marzo 1995 – morto a Roma 11 gennaio 1997, è stato un pittore  italiano.

Dopo il diploma conseguito presso il liceo artistico, si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Firenze. Nel 1971 affitta un atelier e inizia a dipingere. Nel 1974 partecipa alla Quadriennale di Roma. Nel 1978, come membro di Azione Rivoluzionaria, compì un attentato alla sede livornese della Cisnal per il quale scontò tre anni e mezzo di prigione[1]. Già in giovane età viene coinvolto nel consumo di droghe.

Nel 1981 uscito dal carcere torna a Livorno e riprende a dipingere. Nel 1984 avviene il gesto che espone Angelo Froglia su tutti i giornali del mondo: ovvero le teste ritrovate nel fosso della città di Livorno e attribuite ad Amedeo Modigliani.

info prese da Wikipedia


Angelo Froglia_Senza titolo_incisione 60 x 120

Senza titolo

incisione 60 / 120 – firmata da Patrizia Ciferri Froglia