L’Aquila in questi ultimi anni è stata sede particolarmente stimolante per provocare-produrre ricerche e per richiedere verifiche nel settore socio-demo-antropologico. L’Accademia di Belle Arti, nell’ambito del corso di “Tecniche espressive delle tradizioni popolari”, si è fatta interprete di tali esigenze promuovendo il raccordo tra varie istituzioni: Regione, Comuni, Centro Servizi Culturali, Comunità Montane, sollecitando risposte e operando interventi concreti. Le mostre a Pescara, L’Aquila, Sulmona; la fondazione del Laboratorio della Cultura Materiale in Abruzzo e l’avvio dei relativi quaderni; la ricerca demo-antropologica per il monumento ai martiri di Filetto; la recente pubblicazione “La cultura degli oggetti”, un’attenta osservazione di microcosmi culturali, opera prima di Vincenzo Battista e Lorenzo Nanni (Collana di “Studi Abruzzesi” promossa dalla Regione); sono “momenti della ricerca”. L’occasione di questi incontri apre nella città un nuovo spazio per far cultura; Enrico Sconci, con il centro multimediale “Quarto di Santa Giusta”, mette a disposizione gli strumenti atti a favorire attività pluridisciplinari nell’area delle tradizioni popolari, l’antropologia e l’arte contemporanea. Oggi, più di sempre, contano confronto e scambio; gli incontri: documenti dei lavori in corso nelle diverse discipline, hanno lo scopo di fare il punto. L’analisi delle metodologie e degli impianti ideologici sono ancor più urgenti se, come riteniamo, la profonda conoscenza delle realtà locali è irrinunciabile per i progetti operativi di programmazione territoriale. Elemento-forza per frenare e contrastare l’esplosione distruttrice delle colonizzazioni culturali, quanto sin’ora abbiamo chiamato “progresso”.