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CIDI Centro di iniziativa democratica degli insegnanti

7 - 11 Maggio 1990

Economia – Scuola – Società Le frontiere dell’economia politica come scienza e come insegnamento PROF. FRANCESCO CAMPANELLA Università di Pavia

– Mercoledì 9 maggio, ore 16,00 “I recenti sviluppi nel campo della letteratura economica”

– Giovedì 10 maggio, ore 9,00 “Le teorie e le politiche del lavoro”

– Venerdì 11 maggio, ore 9,00 “Lo stato e il mercato oggi”

– Venerdì 11 maggio, ore 16,00 “Nuovi orientamenti nella didattica dell’Economia”,

in occasione della pubblicazione del libro “Introduzione all’Economia politica” (Hoepli, Milano 1990)

L’Aquila 9, 10, 11 Maggio 1990 QUARTO DI SANTA GIUSTA – VIA CRISPOMONTI 49.

E’ stato disposto l’esonero dal servizio con nota di Gabinetto del M.P.I. n. 11546 del 12-04-1990.

Sarà rilasciato attestato di partecipazione.

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RIVISTA ART E TRA Uscita del secondo numero della rivista dell’Associazione

Maggio 1990

White point – Enrico Sconci

Erotismo e Voyeurismo nell’opera di Vettor

Pisani – Mimma Pisani

Che cosa è la filosofia – Heidegger e la

questione tedesca – concerto da tavolo –

Fabio Mauri

Heidegger e la questione tedesca – Giacomo

Marramao

Dieter Schnebel – Enrico Sconci

Lettera asd Arturo Schwarz – Lucrezia De

Domizio

Dentro/Fuori Mauri/Cucchi Quando

l’essere abita il mondo – Mariano Apa

Franco Berdini – enigmi -Laura Cherubini

Verso l’idea di un’età indimenticabile –

Gabriele Perretta

Gino De Dominicis ovvero: il luogo dell’immortalità

reticente – Mariano Apa

Dichiarazione dei diritti sui beni culturali

– Pierluigi Mantini

Raffaele Colapietra. La città dell’Aquila

nell’ottocento…il secolo dimenticato – Enrico

Sconci

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POESIA / RIGORE Anni Settanta: una certa Idea dell'Arte

15 - 25 Dicembre 1989

POESIA / RIGORE – Anni settanta: una certa idea dell’arte

Presentazione di Mariano Apa

 

mostra d’arte contemporanea

artisti: Beuys, Calzolari, Ceroli, Chiari, Christo, De Dominicis, Kounellis, Mauri, Merz, Paolini, Pisani, Pistoletto, Schifano.

 

 

 

15 / 25 dicembre 1989 – inaugurazione venerdi 15 ore 18.00

 

BEUYS

CALZOLARI

CEROLI

CHIARI

CRISTO

DE DOMINICIS

KOUNELLIS

MAURI

MERZ

PAOLINI

PISANI

PISTOLETTO

SCHIFANO

 

Fermando il rumore può darsi che salga il Silenzio: si potrebbero interrompere le corse delle ferraglie, le puzze delle gomme, si può orse pulire il selciato davanti casa dei cocci di bottiglia caduti dal muro (…).

E forse potremo ricominciare a volere interrogare l’ombra su l’invisibile Montaliano muro

 

Si respira un desiderio, un bisogno, un sapore di primavera dal di dentro di questo inverno, c’è l’odore come di una tiepida e serena Domenica che faccia giustizia di tutti i calendari effimeri e indaffarati (…)… già Seurat ha descritto una « domenica pomeriggio a l’isola della Grande Jatte », a poi Merz «recentemente» ha scritto la sua « una domenica lunghissima dura approssimativamente dal 1966 e ora siamo al 1976».

La domenica è il tempo del riposo, ‑del ringraziamento, dell’ozio, dei pensieri puliti nel vuoto pneumatico del tempo curvo in cui «tutto ritorna»; perchè, come «espose» Cintoli: «i nodi vengono al pettine» (…).

E questa mostra è un piccolo frammento di un grande desiderio: che possa riproporsi il tempo delta capacita di stupirsi, di meravigliarsi ‑anche soltanto per un paesaggio da treno ‑ristabilendo il valore delta responsabilita nel <> che è >, che è luogo/ dove la pratica artistica si costituisce equivalente di una epica coralita.

 

Mariano Apa

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DIETER SCHNEBEL Mostra di partiture al "Quarto di Santa Giusta"

26 Settembre 1989

Mostra di partiture al “Quarto di Santa Giusta”

 

“…La bocca lavora, è impegnata non solo nell’ingestione del cibo, ma anche nell’emettere suoni che vanno dalla semplice espressione fino al linguaggio e alla musica…”

26 Settembre 1989 intervista a Dieter Schnebel realizzata presso il Centro Multimediale “Quarto di Santa Giusta” a L’Aquila in occasione del Festival di Performing Music “Gli strumenti della Fantasia” organizzato dall’Officina Musicale Italiana.

 

E.Sconci. Volevo sapere, come prima cosa, quando è iniziato il grande successo di Schnebel. leri parlando con Anna Castellani ho appreso che lei ha partecipato al movimento Fluxus di cui facevano parte anehe gli artisti e compositori Sylvano Bussotti e Giuseppe Chiari. Le sue prime composizioni di musica contemporanea sono iniziate in quel periodo, negli anni ’60, o ancora prima?

 

D.Schnebel. Ho scritto negli anni ’60 qualche cosa sulla musica seriale e poi sono andato avanti. C’erano anche in quel periodo del serialismo qualche tendenza e delle intenzioni che avevano una direzione verso una musica visiva e cosi ho fatto nel ’60 qualche pezzo con elementi visivi, per esempio “Visible Music” o “Reation”. Visible Music è un pezzo composto da un direttore e da uno strumentista, “Reazion” è un pezzo che ha uno strumentista e pubblico, il pubblico fa reazione ai suoni e ai rumori del pianista. Per esempio Sylvano Bussotti è stato uno dei primi che ha fatto questi pezzi. Questi elementi erano vicini a Fluxus e sono stati fatti anche molti concerti Fluxus.

 

E.S. Attualmente in Germania, qual’è la situazione della musica contemporanea, che periodo si stà attraversando?

 

D.S. Adesso abbiamo una sistuazione che potrei dire post moderna. C’è una generazione di compositori giovani che compongono una musica molto tradizionale, quartetti per archi, concerti per pianoforte, sinfonie ecc. Ci sono anche alcuni compositori giovani che vanno verso una direzione giusta, più sperimentale, ma ve ne sono pochi e sono autodidatta. Con i compositori vecchi come me la situazione è così -Stock hausen scrive un ciclo di 7 ore…

Kagel invece continua il suo teatro surrealista.

E’ importante che Kagel faccia queste cose perchè è uno dei compositori che oggi va in una direzione non così normale. Ligeti scrive musica tradizionale, concerti, pezzi per pianoforte. Poi abbiamo invece Schnebel che fa cose sperimentali per esempio questi pezzi del ciclo per orchestra. I primi tre pezzi di ieri sera fanno parte di questo ciclo, ma ho scritto anche pezzi che continuano la direzione degli anni ’60 è una linea… Negli ultimi anni ho scritto composizioni per orchestra, una messa per due solisti, due cori e orchestra che non è tanto normale. E’ molto importante perchè è un pezzo molto nuovo per orchestra. Sono molto importanti i rumori: rumori di acqua, di aria, di passi, anche rumore di motori e c’è anche una sorta di musica concreta in questa opera.

 

E.S. Vorrei sapere anche come trova la situuzinne italiana in particolare possiamo dire anche aquilana visto che l’Officina Musicale ltaliana ha continui rapporti con Sylvano Bussotti il quale ha scritto ancora dei pezzi dedicati a L’Aquila che vengono eseguiti spessissimo dalla stessa Officina. Esiste in questo periodo un rapporto musicale tra la Germania e l’Italia?

 

D.S. Negli anni ’60 con il Festival di Palermo e anche nei primi anni ’70 c’era uno scambio di cultura musicale fra la Germania e l’Italia.

Strano che vi sia stato questo cambiamento.

 

Adesso i tedeschi non conoscono la musica italiana e penso che anche gli italiani non conoscano bene gli sviluppi che ci sono in Germania.

Alcuni giovani compositori, Wolfgang Rihn che in Germania è molto famoso, lavora molto con le istituzioni.

In Germania è molto conosciuto Luigi Nono perchè è quasi diventato un compositore tedesco, ha un auditorio tedesco. E’ anche molto conosciuto in Germania il compositore Berio e Giorgio Battistelli che è venuto un anno a Berlino ed ha avuto molto successo.

La musica per esempio di Donatoni o di Aldo Clementi non è molto conosciuta adesso in Germania.

E’ molto conosciuta la musica di Scelsi, anche lui ha avuto grande successo. Penso che queste tendenze e questo minimalismo della musica di Scelsi sia molto attuale.

 

E.S L’influsso che ha avuto J. Cage nella musica contemporanea è ancora molto sentito? In Germania è un riferimento ancora importante?

 

D.S Penso che la musica di Cage, il suo pensiero musicale, dagli anni ’60 è stato molto importante, ha influenzato tutti. Adesso in Germania la musica contemporanea che viene scritta da questi giovani tradizionalisti, non sarebbe mai potuta esistere se non ci fosse stato Cage e anche se non ci fosse stato il primo Sthochausen. E’ una musica che parte da Schonberg e continua sulla scia di Cage, è il mio punto di vista.

 

E.S. L’Aquila ha una grande tradizione musicale, sulla scia di questa tradizione in questo periodo ci sono delle forze nuove come l’Officina Musicale Italiana che ha avuto il coraggio di organizzare quosto festival avvicinando molti ginvani alla musica contemporanea, abbiamo visto ieri la sala piena di studenti del conservatorio. Questo probabilmente significa che esiste un nunvo pubblico che vuole conoscere l’arte contemporanea.

Trova giusto che si sia organizzato un festival sulla Performing Music, cosa pensa in proposito.

 

 

D.S. E’ molto imporatante che si faccia adesso un festival come questo. Anche il pezzo “Experimentum mundi” di Battistelli è un pezzo importante che va in una giusta direzione.

E.S. Parlavamo l’altra sera del Futurismo italiano che ha avuto un’importanza fondamentale per lo sviluppo della musica contemporanea. Penso all’intonarumori, a Russolo, a Pratella e a tutte le geniali intuizioni dei futuristi anche nel campo musicale.Crede che questo contributo, che il loro ruolo sia stato importante a livello internazionale, voglio dire, anche in Germania se ne tiene conto, viene studiato in questi anni?

 

D.S. Non sono sicuro…, ma negli ultimi dieci anni si è riscoperto il futurismo, 5 anni fa c’è stata a Berlino una grande esposizione sul Futurismo russo, che è sconosciuto ed invece è molto importante. Ci sono delle composizioni fantastiche per pianoforte e orchestra.

 

E.S. Bene, la ringrazio, spero di risentirla ancora in qualche altra occasione, magari di nuovo a L’Aquila. La sua mostra di partiture è stata seguitissima qui in galleria e il suo concerto di ieri sera, l’esecuzione delle perfomances, è stato il tutto molto interessante, grazie di nuovo e a risentirci presto.

 

D.S. Grazie a tutti voi e auguri per l’attività della galleria.