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MARCEL DUCHAMP Proiezione di film e di vide d’arte

3 Febbraio 1994

Duchamp è stato un pittore e scultore francese, naturalizzato statunitense nel 1955. Considerato fra i più importanti e influenti del XX secolo, nella sua lunga attività si occupò di pittura (attraversando le correnti del fauvismo e del cubismo), fu animatore del dadaismo e del surrealismo, e diede poi inizio all’arte concettuale, ideando il ready-made e l’assemblaggio. Il ready-made è un comune manufatto di uso quotidiano (un attaccapanni, uno scolabottiglie, un orinatoio, ecc.) che assurge ad opera d’arte una volta prelevato dall’artista e posto così com’è in una situazione diversa da quella di utilizzo, che gli sarebbe propria. Il valore aggiunto dell’artista è l’operazione di scelta, o più propriamente di individuazione casuale dell’oggetto, di acquisizione e di isolamento dell’oggetto.

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BIENNALE D’ARTE DI VENEZIA Video frammenti, da FUORI ORARIO di Enrico Ghezzi. Storia della Biennale d’Arte

27 Gennaio 1994

La Biennale di Venezia nacque con una delibera dell’Amministrazione comunale del 19 aprile 1893, in cui si propose di “istituire una Esposizione biennale artistica nazionale” nell’anno successivo, per celebrare le nozze d’argento del re Umberto e Margherita di Savoia. L’effettiva inaugurazione della manifestazione si ebbe due anni dopo, il 30 aprile del 1895. Le prime Biennali seguirono in genere le tendenze d’allestimento e d’arredo dei salons o delle pinacoteche, con riformulazioni del tema neoclassico del Museo. Dal 1901 vennero studiate soluzioni più adeguate per la collocazione delle opere in mostra, principalmente nel grande e disorganico Padiglione centrale. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, la Biennale riprese il discorso dall’Impressionismo francese, proposto da Roberto Longhi in una memorabile rassegna. La XXIV Biennale, quella del 1948, fu contrassegnata dalla rivisitazione delle avanguardie, che fu resa possibile grazie anche all’impegno dei Padiglioni stranieri. Le Biennali degli anni Sessanta iniziarono con un crescendo di polemiche dovute al gran numero di artisti invitati, e a quello che veniva definito lo “strapotere della critica”, che imponeva mode e stili. Fu proprio la critica che, secondo molti, determinò l’affermazione del movimento informale alla Biennale del 1960: i Gran premi per la pittura vennero infatti assegnati ai francesi Fautrier e Hartung, nonché all’italiano Emilio Vedova. Per l’artista veneziano si trattava della consacrazione internazionale. Nell’edizione del 1964 ci fu l’avvento clamoroso della Pop Art americana, che ridiede vitalità alla Biennale. Il premio riservato a un artista straniero fu assegnato a Robert Rauschenberg, spostando la bilancia della ricerca pittorica dall’Europa agli Stati Uniti. La Pop Art a Venezia fu rappresentata anche da Jasper Johns, Jim Dine e Claes Oldenburg.

(dal sito www.labiennale.org)

 

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TERRAE MOTUS Proiezione del film TERRAE MOTUS Ritratto di Lucio Amelio realizzato da Mario Martone

20 Gennaio 1994

Lucio Amelio ha iniziato la sua attività di gallerista nel 1963 utilizzando le sue energie per portare a Napoli artisti del calibro di Beuy s , Warhol , Twombl y, Rauschenberg e per sostenere l’affermazione internazionale di artisti meridionali come Longobardi, Paladino, Alfano, Tatafiore. Il suo lavoro più importante risale al 1980, all’indomani del terremoto, quando lanciò un appello ai pittori e agli scultori di tutto il mondo per la realizzazione di un’opera che evocasse la tragedia del sisma, destinata a restare a Napoli per sempre. Nacque così Terrae Motus, un’imponente raccolta di tele e sculture a cui lavorarono più di cento autori: una preziosissima collezione, ma soprattutto una straordinaria reazione creativa alla catastrofe, subito ospitata in una delle ville vesuviane, villa Campolieto, e in seguito ricollocata nella Reggia di Caserta. Lucio Amelio è morto nel 1994 e da allora la sua eredità professionale è stata raccolta dalle sorelle.

(www.torinofilmfest.org)

Così scrisse Lucio Amelio a proposito della sera del 23 novembre 1980: “Quella notte stessa ricevetti le prime telefonate. Gli artisti chiedevano: possiamo fare qualcosa? Subito ebbi l’idea che l’arte c’entrava in qualche modo. Si doveva rispondere all’evento catastrofico. C’era dell’energia nell’arte, tanta energia da potersi  contrapporre a quella scatenata dalla Terra”.

(www.informarte.org)

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BEUYS E LA NATURA Proiezione del film “BEUYS E LA NATURA”. Regia di Eduardo e G. Battista Salerno

13 Gennaio 1994

Il 13 maggio del 1984, Bolognano fu partecipe di uno storico e complesso evento che rese celebre nel mondo della cultura internazionale il piccolo paese abruzzese abitato da circa 400 anime. Nella mattinata Joseph Beuys, nella sua Piantagione Paradise, di fronte al suo Studio, piantò la famosa Quercia, simbolo di longevità e costanza, prototipo delle “7000 Querce di Kassel”. Il Comune di Bolognano conferì al Maestro tedesco la Cittadinanza Onoraria e nel pomeriggio, di fronte a persone venute da tutte le parti del mondo, nella Cantina dell’Azienda Vinicola Zaccagnini, avvenne la storica ed ultima Discussione – Difesa della Natura in cui Beuys parlò della creatività come fonte primaria di rinnovamento sociale.

<< L’Uomo e la Natura con l’animo riunito creeranno un nuovo mondo >>(J.B.).

Un mondo fatto di uomini di differenti razze, origini, religioni, stati sociali, culturali ed economici legati insieme da una solidale collaborazione e da una libera creatività.

Lucrezia De Domizio Durini

(estratto da “Beuys Voice”, www.exibart.com)

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