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ACCADEMIA DI BELLE ARTI DELL’AQUILA Corso Di Decorazione

5 – 22 Giugno 1995



ACCADEMIA DI BELLE ARTI DELL’AQUILA

Corso Di Decorazione Prof. Canzio Gentilucci.
Mostra didattica di fine anno dal titolo DIA – CROMIE.

ACCADEMIA DI BELLE ARTI DE L’AQUILA
SCUOLA DI DECORAZIONE
C. Gentilucci – S. Alessi

DIACROMIE
LUNEDI’ 5 GIUGNO 1995 ORE 18.00
MUSEO SPERIMENTALE D’ARTE CONTEMPORANEA

COMUNE DELL’AOUILA
ASSESSORATO PROMOZIONE CULTURALE
CORSO V. EMANUELE, 124

Lunedi 5 giugno è stata inaugurata nel Museo Sperimentale di Arte Contemporanea dell’Aquila una mostra dell’Accademia di Belle Arti denominata DIA-CROME, così presentata dal direttore Eugenio Carlomagno. “Forme che si inseguono e si disintegrano, il cui colore e occasione per suggerire nuovi contatti e nuovi percorsi; a tratti il cromatismo si impone come la vera sostanza dello spazio: definire attraverso forme che si deformano e trasformano una figura originale e primigenia, evidenziandone gli infiniti possibili che la compongono. Se le tele singole non hanno centro è la macro tela l’insieme degli avvenimenti visivi a proporsi come intero spazio espositivo e significativo; la visione può seguire allora un duplice percorso, moltiplicando e scindendo, privileggiando il fregio geometrico e spigoloso, oppure lasciandosi catturare da un labirinto sinuoso e morbido. Come in un caleidoscopio l’intero si scompone per creare parti sempre diverse, ma l’una contiene sempre gli elementi primordiali dell’altra.

ELENCO DEI PARTECIPANTI

PRIMO ANNO
Carla Bellone
Maria Paola D’Altocolle
Monica De Dominicis
Nicoletta de Luca
Ercolina Delle Monache
Irene Del Re
Gianna Di Battista
Raffaella Di Mizio
Anna Maria Diodoro
Samanta D’Orazio

Concettina Maccallini
Nicoletta Marletta
Marilena Melchiorre
Mara Mennitti
Maria Giovanna Narducci
Lorena Palmieri
Laura Pandoli
Barbara Petrella
Domenica Petricca
Silvia Salvatore
Carolina Silvestri
Anna Valerio

 

 

SECONDO ANNO
Cadia Capuzza
Manuela Catale
Gianluca Domenicano
Angelo Falconio
Adelaide laconi
Silvia Innocenti
Susanna Lucente
Marianna Marrama
Raffaella Mastrodicasa
Katia Molinelli
Maria Assunta Pecce
Maria Cristina Tosoni
Maria Domenica Zaccardi

 

 

 

TERZO ANNO
Fauzza Di Francescantonio
Giorgia Evangelista
Piera Persia
Sasha Prosperi
Monica Santoro



QUARTO ANNO
Roberto Falco
Barbara Marianetti
Lara Panecaldo
Francesco Paolucci
Pasqualina Proietti Pannunzi

 

 

 

Senza titolo

“MI UCCIDERANNO IN MAGGIO” DI PAUL ROUGEAU Presentazione del libro

30 Maggio 1995

Collaborazione per “Sensibili alle foglie” e “Amnesty International”

Presentazione del libro “Mi uccideranno in Maggio” di Paul Rougeau.

Il libro di un condannato a morte

Un video sul carcere del Missouri sarà il momento visivo più d’impatto nella presentazione del libro “Mi uccideranno in maggio” di Paul Rougeau, edito da “Sensibli alle foglie”,’ che si svolgerà questo pomerigio alle 18 nei locali dell’ex Accademia, al Corso. Il libro comprende poesie, un’autobiografia ed alcune lettere della corrispondenza con alcuni amici italiani. Rougeau ha atteso per 15 anni l’esecuzione della pena capitale (eseguita il 3 maggio), a cui era stato condannato come autore dell’omicidio di un poliziotto, di cui si è sempre dichiarato innocente. Interverranno Gianluigi Fabrizi, di Amnesty Intemational, Claudio Piunti e Roberto Salvatore di “Sensbili alle foglie”.

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“NUOVA SCENA” Presentazione del libro

22 Maggio 1995

Presentazione del libro “NUOVA SCENA”

 

Artisti italiani degli anni ’90 di Luca Beatrice,

Cristiana Perrella, Guido Costa. Hanno partecipato alla presentazione del libro gli autori e Fabio Mauri, Eugenio Carlomagno, Mara Coccia, Tullio Catalano, Licia Galizia, critici , artisti, studenti delle scuole aquilane.

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PASQUALE LIBERATORE Conferenza e proiezioni video

18 Maggio 1995

PASQUALE LIBERATORE

 

“Meditazioni entropiche” installazione – Conferenza e proiezioni video.

Una mostra di Pasquale Liberatore nel centro multimediale “Quarto Santa Giusta” in via Crispomonti numero 19.

È stata inaugurata la mostra di Pasquale Liberatore «Meditazioni entropiche». Lo scultore ha incontrato il pubblico per “sviluppare un confronto delle idee nel tentativo di arrivare da parte dell’artista a un nuovo significato della parola progresso non più intesa in termini tecnologici materiali ma indirizzata verso quella che si potrebbe chiamare la scienza della felicità” come afferma lo stesso Pasquale Liberatore in un comunicato stampa.

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SERGIO LOMBARDO Conferenza e proiezioni

11 Maggio 1995

SERGIO LOMBARDO

 

Introduzione alla teoria eventualista – Conferenza e proiezioni.

I “fortuita eventa” di Sergio Lombardo

Maurizio Calvesi

 

(testo estratto dal catalogo di Sergio Lombardo )

 

Nella lettura dell’opera di Sergio Lombardo non c’è molto spazio per la critica, perchè egli ama considerarsi scienziato prima (o addirittura piuttosto) che artista, e lo dimostra, intanto, con una serie di scritti vertenti soprattutto sulla psicologia sperimentale, scritti che da un lato elaborano teorie originali e di singolare interesse, dall’altro offrono una circostanziata e ineludibile spiegazione delle opere prodotte.

Riassumere o esporre con diverse parole queste teorie, risulterebbe quanto mai inutile, giacchè i testi sono già dotati di chiarezza e precisione. “Interpretare” la poetica delle opere non sembrerebbe poi possibile, dal momento che l’interpretazione autentica è già data dall’autore. In questo però si può cogliere un fondamentale aspetto di Sergio Lombardo che lo differenzia da molti altri, giacchè l’artista è ben raro che produca un’interpretazione, o semplicemente una spiegazione, della propria opera. Anzi, preferisce di solito assumere un atteggiamento possibilista, lasciando al critico l’esegesi e compiacendosi del fatto che le interpretazioni si differenziano regolarmente tra di loro, arricchendo così l’opera di suggestioni destinate a non esaurirsi.

Lo stesso Duchamp, che Lombardo assume tra i suoi precedenti nella linea della “non arte”, era però, sotto questo aspetto, sommamente ambiguo: le sue opere avevano come scopo, e l’hanno raggiunto in misura grandiosa, quello di suscitare interpretazioni ciascuna diversa e magari lontanissima dall’altra. Ma appunto: diversamente anche da Duchamp, Lombardo afferma di essere più che un artista uno scienziato che si serve di in oggetto considerato opera d’arte per raggiungere le sue finalità sperimentali.

Offrendo egli stesso “l’interpretazione”, ovvero la spiegazione del proprio lavoro, Lombardo inibisce l’interpretazione altrui rivolta a definire la poetica, e ridicolizza in partenza chi la tenti. Egli vuole che le sue opere – e qui è il punto non suscitino interprerazioni esegetiche, ma reazioni; queste si suscettibili, ma da parte sua, di interpretazione. Lombardo rovescia in sostanza il classico rapporto con lo spettatore: questi non può fruire, in senso tradizionalmente estetico, della sua opera, ma soltanto manifestare le proprie reazioni di fronte ad essa; mentre è l’autore che fruisce, fruisce di queste reazioni analizzandole e facendone il fondamento di ulteriori ricerche volte a stimolare, in modo sempre più complesso, nuove reazioni.