Casolaro_Sopra il nostro futuro_frame bassa

Casolaro Gea

Casolaro_ritratto

Roma, 1965. Vive tra Parigi e Roma.

Mostre personali

2011
Padiglione Italia nel mondo in occasione della 54° Biennale di Venezia, con Rafael Pareja Molina, iniziativa promossa dalla Direzione Generale per la promozione del Sistema Paese del Ministero degli Affari Esteri e del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Istituto Italiano di Cultura, Strasbourg, France.
2010
Gea Casolaro – South, The Gallery Apart, Roma 
2007
Permanente presenza, a cura di J. Trolp, Mart Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, Rovereto.
Visioni dell’EUR, a cura di R. Gavarro, The Gallery Apart presso C/O Careof – La Fabbrica del Vapore, Milano. 
Permanente presenza, a cura di J. Trolp, con la consulenza scientifica del Mart Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto; Museo Storico della Guardia di Finanza, Roma.
2006
Visioni dell’EUR, a cura di R. Gavarro, nell’ambito della V edizione di Fotografia- Festival Internazionale di Roma, The Gallery Apart presso La Casa del Cinema a Villa Borghese, Roma. 
Seguendo i fili che formano il tessuto della città, a cura di P.L. Tazzi, per Spread in Prato 2006, Museo del Tessuto, Prato.
2005
Sopra il nostro futuro, a cura di O. Gambari, Galleria Dieffe, Torino.
2004
Volver atrás para ir adelante, a cura di A. M. Sette, testo di M. R. Sossai, The Gallery Apart presso Teatro India, Roma. 
2003
Doppio sguardo, a cura di O. Gambari, Galleria Estro, Padova. 
2002
Gea Casolaro – Wandering 2001, Fondazione Ado Furlan, Pordenone. 
2001
Mutamenti+Analogie. Spazi contemporanei a Bolzano e altrove, a cura di L. Ragaglia, Centro Culturale Trevi, Bolzano.
Real/Fiction, a cura di V. Gravano, Galleria Estro, Padova. 
Ricordando Velazquez, Constable, Hopper, Rousseau, Temple University, Roma.
2000
Human Landscapes, a cura di V. Gravano, Galleria Estro, Padova. 
Maybe in Sarajevo, a cura di G. Scardi, Viafarini, Milano. 
S. Cagol, Gea Casolaro, latest works, Fondazione Ado Furlan, Pordenone. 
Maybe in Sarajevo, a cura di V. Gravano, AR/GE Kunst Galerie Museum, Bolzano. 
Ricordando Velazquez, Constable, Hopper, Rousseau, a cura di G. Scardi, Galleria Placentia Arte, Piacenza.
Maybe in Sarajevo, a cura di V. Gravano, Galleria Comunale d’Arte Contemporanea, Ciampino, Roma.
1997
Passeggeri, a cura di C. Colasanti, Ass. Cult. Il Graffio, Bologna.
1996
Pittura su carta, a cura di V. Gravano, Libreria Bonardi, Amsterdam.
1995
I tempi del verbo vivere (lavoro realizzato con Fabio Gasparri) mostra in tre capitoli Passato interiore, Presente/Assente, Prossimo passato, a cura di V. Gravano, Galleria Nova, Roma.
1994
Sotto sopra – Personali a circuito chiuso, a cura dell’Associazione Grandmelò, Libreria Grandmelò, Roma.
Angeli visionari, con Eclario Barone, a cura di V. Gravano, Galleria Nova, Roma.

 


Casolaro_Sopra il nostro futuro_frame bassa

Sopra il nostro futuro

Video 00:07:36

tiratura 3/5

2005

 

 

 

L’opera è stata gentilmente donata dall’artista al MUSPAC, per la ricostituzione

della collezione permanente, gravemente danneggiata dal sisma del 6 aprile 2009

 

“Il video è composto da una serie di foto scattate in sequenza in Cina e in Argentina. Prendendo spunto dagli studi scientifici sul movimento di Eadweard Muybridge, l’opera interroga simbolicamente sulla direzione verso cui sta andando il mondo, invitando a scegliere tra il subire le ingiustizie e l’agire in prima persona.
Il titolo ha origine da una delle foto, la scritta trovata su di un muro in una cittadina molto povera nel nord dell’Argentina: “Il governo, gli imprenditori e la polizia non passeranno sopra il nostro futuro”. Ho scelto questo lavoro per il Museo dell’Aquila, come augurio alla città a ritrovare la propria storia e il proprio futuro: superare il dramma del terremoto e lo sfruttamento mediatico che ne è stato fatto, per recuperare l’identità della città e di chi ogni giorno la ricostruisce andando a scuola, lavorando, parlando, vivendo.”

Gea Casolaro
ottobre 2011

Alessandro Cannistrà_Surfing in the rubble_video 03min e 18sec_2009 - 2011

Cannistrà Alessandro

Mostra

Nato a Roma nel 1975.

Ha studiato scenografia all’Accademia di Belle Arti di Roma.

Vive e lavora a Milano.

Mostre personali: 

2011: BASES 2011, 91mq , Berlino , a cura di Fabio Campagna e testi di Barbara Dicorato, Manuela Pacella; 2010: 2800 Gr-Andrea Aquilanti-Alessandro Cannistrà, M.L.A.C. Museo Laboratorio Università degli studi La Sapienza di Roma, a cura di Giorgia Calò e Simonetta Lux; Fumo solo, GalleriaManiero, Roma, testo di Luigi Angius (collezionista); 2009: Ladies & gentleman,Galleria LIBRA, Catania, a cura di Alberto Agazzani Ludicantropia, Galleria PioMonti, Roma, a cura di Paola Ugolini; 2006 Sfumature, Galleria Maniero, Roma, a cura di Lorenzo Canova.

SITO WEB


Alessandro Cannistrà_Surfing in the rubble_video 03min e 18sec_2009 - 2011

Surfing in the rubble

video

0:03:18

2009 – 2011

 

 

 

 

L’opera è stata gentilmente donata dall’artista al MUSPAC, per la ricostituzione

della collezione permanente, gravemente danneggiata dal sisma del 6 aprile 2009

 

“La Donazione dell’opera video “surfing in the rubble” del 2009 al MU.SP.A.C. e soprattutto all’Aquila è stata spontanea e senza riflessione alcuna. Invece il video è stato creato apposta per la calamità, il disastro. Il suo contenuto ironico privo di parole, riflette una morale, un’etica che non viene spesso rispettata: la differenza tra un animale e un essere umano sta nella capacità intellettiva, come usarla al meglio, la ragione, il pensiero etico e via dicendo. Nel video si vede un elefante rosa , magenta, che annunciato da fanfare, comincia una danza scomposta, sgraziata e ripetitiva, ma a suo modo è tranquillo, sereno, non colpevole (l’elefante è una metafora, un pachiderma con 6 KG. di cervello) e danza su macerie di case crollate e tetti e negozi e scuole, tutto senza una vera e propria dimensione, solo un gran cumulo di macerie.
Questa danza allegra lo rende pieno di sè e di quello che è stato, ma le idee, la verità per chi si riconosce in questo soggetto, pian piano sfuma fino a sparire. Certo è che rimangono ancora le macerie, ma la mia idea e speranza è che, scomparso l’elefante, si ricominci a costruire con quella parte di noi che è la differenza tra l’animale e l’uomo.”

 

Alessandro Cannistrà

ottobre 2011

13-8marzo07-7-e1325539518479

Gigante Stefania

Giovane artista poliedrica, in continua fase di sperimentazione.

L’arte diventa ricerca personale, e il suo mondo, interiore ed esteriore, si traduce soprattutto in opere pittoriche e grafiche. Conclusi gli studi liceali, la passione per la pittura diventa la sua attività principale: si iscrive all’Accademia di Belle Arti di L’Aquila, si laurea in Grafica d’arte e si specializza in Grafica multimediale con il massimo dei voti. Vince alcuni premi partecipando a concorsi di pittura, design e fotografia, è spesso invitata a mostre pittoriche e fotografiche. Attualmente si occupa principalmente di grafica e design.

 

 

 

SITO WEB


13-8marzo07-7-e1325539518479

8 Marzo 2007

litografia

70 x 50 cm

2007

 

Labirinto Egiziano_10-80_2009_Toni Pecoraro incisione

Pecoraro Toni

pecoraro

Nato a Favara (Agrigento) il 27 aprile 1958.
Nel 1977 si diploma all’istituto d’arte di Agrigento.
Dal 1977 al 1981 studia decorazione presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze.
Nel 1983 consegue le abilitazioni in educazione artistica e discipline pittoriche.
Nel 1985, come vincitore di una borsa di studio, frequenta la scuola di specializzazione per la grafica “il Bisonte”.
Dal 1985 al 1990 insegna tecniche dell’incisione presso l’accademia di Belle Arti di Macerata.
Attualmente insegna tecniche dell’incisione all’Accademia di Belle Arti di Bologna.

 

 

SITO WEB

 

 


Labirinto Egiziano_10-80_2009_Toni Pecoraro incisione

Labirinto egiziano

acqua forte, acqua tinta, acqua molle

Tiratura 10/80

2009

Bologna Meidevale_52-83_2012_Pecoraro

Bologna Medievale

acqua forte, acqua tinta, acqua molle

Tiratura 52/83

2012

Akaragas 406 a.C._acqua forte, acqua tinta, acqua molle_76-83_ 2014_Toni Pecoraro

 Akaragas 406 a.C.

acqua forte, acqua tinta, acqua molle

Tiratura 76/83

2014

 

zorio

Zorio Gilberto

Zorio_ritratto

La sua prima esposizione è del 1963, nella Piccola Galleria d’arte moderna di Torino. Dal 1967 si attesta come uno dei primi esponenti dell’arte povera. La sua prima personale è del 1969, a Parigi presso la Galleria Ileana Sonnabend. 1973 Galleria Gian Enzo Sperone. Sempre nel 1973 partecipa alla decima Quadriennale di Roma. Kunstmuseum di Lucerna nel 1976. Stedelijk Museum di Amsterdam 1979, sempre nel 1979 Galleria Christian Stein. Partecipa alle Biennali di Venezia del 1978, 1980 nel 1986 sempre alla Biennale di Venezia con sala personale.Dokumenta IX di Kassel nel 1992. Collezione Solomon R. Guggenheim Museum New York. Autore di sculture geometriche, in particolare di forma stellare, negli anni ottanta introduce nelle sue opere una ricerca sulla luce e sull’energia, tramite fonti di illuminazione e reazioni chimiche in corso. Numerose sono state le esposizioni monografiche di cui è stato oggetto, tra cui quella al Centre Georges Pompidou (1986), al Museo dell’arte di Tel Aviv (1987), alle università di Filadelfia (1988) e di Berkeley (1992). 2000 Galerie Guy Bärtschi, Ginevra. 2001 Dia Art Foundation: Chelsea, New York, NY, Tate Modern, Londra (Inghilterra). 2002 Hirshhorn Museum and Sculpture Garden, Washington, DC; Walker Art Center Minneapolis MN; Museum of Contemporary Art Sydney NSW; MOCA THE GEFFEN CONTEMPORARY Los Angeles CA. 2005ZKM | Museum für Neue Kunst & Medienmuseum, Karlsruhe, Fondazione Arnaldo Pomodoro Milano, sempre nel 2005 alla Kunst und Ausstellungshalle der Bundesrepubilk Deutschland Bonn.Zero to Infinity: Arte Povera 1962-1972 Tate Modern, London, al MAMbo di Bologna (2009). 2011 una grande mostra – evento per raccontare l’Arte Povera a cura di Germano Celant che a partire da settembre si svolgerà contemporaneamente, fino ad aprile 2012, in diverse e importanti istituzioni museali e culturali italiane, a Bari, Bologna, Milano, Napoli, Roma, Torino. A partire dal 7 ottobre 2011 fino all’8 gennaio 2012 il MAXXI presenta Omaggio all’Arte Povera con due grandi installazioni di Jannis Kounellis e di Gilberto Zorio. Nel 2013 partecipa alla LV Biennale di Venezia, le sue opere sono esposte nel Padiglione della Repubblica di Cuba insieme a quelle di H.H. Lim, Francesca Leone, Hermann Nitsch, nella mostra “La perversione della Classicità: anarchia delle narrazioni”.
Elementi ricorrenti delle sue opere sono le stelle, le lance, le pelli di animale. Filo incandescente (1970), giavellotto (1971), raggio laser (1975) sono i vettori d’energia che costruiscono di volta in volta la forma stellare. Vasi, bacinelle e crogioli, come Alambicchi di vetro e di piombo costituiscono alchemici processi di trasformazione. Non c’è però mai metafora, il rimando a qualcos’altro (nonostante le valenze d’archetipo e le risonanze di significato che in generale la stella possiede): a Zorio dell’immagine interessa la forza, non il valore simbolico, dei materiali, anche i più comuni, la possibilità di combinazione che genera positive conflittualità ed energetiche tensioni.
Guggenheim Museum, New York City; Castello di Rivoli Museum of Contemporary Art, Torino, Italy; Dia: Chelsea, New York City; GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, Torino; Museo di Arte Moderna e Contemporanea, Trento, Italy; Museum of Contemporary Art, Los Angeles; Museum of Contemporary Art, Sydney, Australia; S.M.A.K. (Stedelijk Museum voor Actuele Kunst), Ghent, Belgium.

 

 

 

Info da Wikipedia

 


zorio

Vulcano

litografia con interventi manuali e sabbia, tirata su carta Graphia

Tiratura 30 numeri arabi, 5 prove. Serigrafia e polvere di vulcano

44 x 60 cm

1998