ORDINE E CAOS

ORDINE E CAOS Mostra di artisti contemporanei e Fax Happening a cura di Adriana Martino.

03 Maggio 1996

Collaborazione con il Museo Possibile di Scisciano (Napoli)

L’evento, diretto dal critico d’’arte Adriana Martino, col coordinamento dell’Associazione per le Correlazioni Culturali “Diramazioni”, vedrà, per le “Unità Mobili dell’Arte”, gli artisti:
Ivan Barlafante, Sabrina Casini, Claudio Di Carlo, Claudia Di Domenica, Gianluca D’Ignazio, Franco Fiorillo, Gregorio Gumina, Romina Masi, Argento Migliore, Giovanni Mostarda, Shaghayeg Sharafi, Uffici dell’Immaginazione Preventiva, Von Masoch.
Presenti in mostra, o impegnati in una serialita’ d’interventi perfomativi e interattivi, per un mese, dal 3 Maggio 96, nella sede del “Museo Possibile” d’Arte Contemporanea di Scisciano (Na). Inoltre, altri nomi della cultura e dell’arte (dal cinema al teatro, alla musica, alla letteratura, etc.), per conoscenza e stima saranno presenti sul luogo, o parteciperanno in modo virtuale con opere-fax; semplicemente per comunicare, esprimere opinione, o voler sostenere la “criticità autorganizzata” della libera circolazione delle idee, contro l’elitarismo, in un momento di conflitto epocale al margine del caos sulle urgenze e le questioni dell’arte, degli artisti, e della cultura. Il collegamento sarà attuato tramite installazione di un fax all’interno del Museo di Srisciano (Na), nella giornata del 3 Maggio, dalle ore 8 alle ore 20,30. Tutti i fax – quale testimonianza ulteriore sulla premente richiesta di legittimazione dell’arte e organica tutela del Patrimonio artistico-culturale, passato e contemporaneo- verranno documentati in un catalogo.

ORDINE E CAOS
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SABATO ROCK Proiezione dei films dei Beatles Magical Mystery Tour e Help.

20 Aprile 1996

Il film, privo di una trama vera e propria, racconta una serie di episodi, tra l’assurdo e il grottesco, che capitano a un gruppo di personaggi (tra cui gli stessi Ringo, John, Paul e George) nel corso di un viaggio in autobus nell’Inghilterra meridionale. Si tratta del primo e unico tentativo fatto dai Beatles di girare un film in completa autonomia. I Beatles stessi figurano infatti come soggettisti, produttori e registi, oltre che ovviamente come compositori della colonna sonora. Nato senza sceneggiatura, il lavoro si basava su un’idea di Paul, alla quale ciascuno degli altri portò il proprio contributo sotto forma di sketch, situazioni comiche, sequenze visionarie, invenzioni psichedeliche, che nel film si alternano agli interventi musicali del gruppo. Data la sua breve durata, il film non fu destinato alla proiezione nelle sale, ma venne trasmesso direttamente in televisione. La prima volta venne messo in onda in bianco e nero dal primo canale della BBC il 26 dicembre 1967 e fu subito bocciato sia dal pubblico che dalla critica, la quale unanimemente si espresse in termini negativi. Dopo il disastroso risultato, la BBC decise di mandarne in onda una replica pochi giorni dopo sul secondo canale, questa volta a colori, ma il risultato fu uguale, se non peggiore.

Per la prima volta i Beatles furono costretti a scusarsi pubblicamente per un loro lavoro. Paul McCartney, principale ideatore di Magical Mystery Tour, parlando alla stampa, dovette ammettere: «È stato un primo tentativo: era una sfida e abbiamo fallito. Faremo meglio la prossima volta». Ma oggi Paul sembra aver cambiato opinione, il film è diventato un cult movie e una testimonianza dell’epoca.

 

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FRANCO FONTANA Mostra fotografica organizzata dall'A.F.A.P. Ass. Aquilana Fotografi Professionisti.

15 Aprile - 10 Maggio 1996

Non è un caso che proprio dai suoi insegnamenti agli studenti siano sempre giunti incoraggiamenti “a copiare” come esercizio di stile, di ricerca della propria creatività. Il risultato è che a guardare le sue immagini sembra sempre di averle già viste e digerite. ” Alcuni dei più attenti conoscitori dell’opera di Franco diranno sicuramente che 5 o 6 immagini le hanno già viste pubblicate. Ma non è ero, è questo il fascino della fotografia.
Tra quelle immagini cito ad esempio quella del nudo…il tempo la a da padrone, infatti è stata scattata alcuni secondi dopo quella pubblicata da un noto settimanale italiano: l’acqua in quei pochi secondi ha inzuppato il velo che copre la modella evidenziando la plasticità del corpo. Anche questi particolari fanno parte del meraviglioso mondo che è la fotografia, un mondo non solo di composizioni e di colori, ma anche di tempo e a volte di un tempo infinitamente breve.
Potrei parlare di ogni immagine pubblicata; dei brevi commenti di Franco, dei ricordi che scaturivano ad ogni serie di foto che visionavamo ma credo che queste 40 splendide immagini, possano parlare da sole”.

 

 

FRANCO FONTANA

Nasce a Modena il 9 dicembre del 1933 e comincia la sua attività di fotografo nel 1961 a livello prettamente amatoriale. Nel 1963 espone alla Biennale Internazionale del Colore a Vienna e nei successivi 5 anni è presente con varie esposizioni sia sul territorio nazionale che europeo, ma è dal 1968 quando, grazie all’esposizione proprio a Modena, si ha una svolta nella sua ricerca fotografica. Celebre per le sue foto a colori, nudi e paesaggi che tendono verso forme astratte. Nel 2006 ha ricevuto la laurea honoris causae in design dal Politecnico di Torino.

Estratto da http://it.wikipedia.org/wiki/Franco Fontana

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OSSATURA Concerto di musica sperimentale.

28 Marzo 1996

Presso il Museo Sperimentale d’Arte Contemporanea, in Corso Vittorio Emanuele 124 (gli ex locali dell’Accademia Belle Arti), un appuntamento con la musica sperimentale del gruppo degli OSSATURA. In che senso sperimentale? … leggete quanto segue: il gruppo è composto da ELIO MARTUSCIELLO (chitarra midi, esterofono, nastri); MAURIZIO MARTUSCIELLO (oggetti elettroacustici); FABRIZIO SPERA (batteria, oggetti piezoelettrici, nastri); LUCA VENITUCCI (tastiere, batteria elettronica, fisarmonica).
Dunque gli Ossatura sono un gruppo sperimentale incline alla combinazione, di linguaggi prettamente musicali, con interventi sonori che esulano dalla espressività caratteristica della musica propriamente detta. Ciò a cui si tende, ciò a cui si vuole arrivare, è a creazioni artistiche filtrate in un processo creativo in cui, tramite l’improvvisazione, tramite una ripartizione delle composizioni in blocchi sonori ben marcati, tramite l’uso del rumore come componente fondamentale, si arrivi a realizzare composizioni in cui la musica non è altro che uno degli anelli di una più complessa ed estesa catena progettuale.

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