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ITALO CARRARINI Presentazione presso la galleria 10.2! di Milano del n.12 della rivista-catalogo Art E trA

20 Maggio 1999

Italo Carrarini

 

Presentazione presso la galleria 10.2! di Milano del n.12 della rivista-catalogo Art E trA relativa alla mostra personale di Italo Carrarini.

 

COMUNICATO STAMPA

 

mostra personale di ITALO CARRARINI

 

SUGLI ADEMPI MENTI D’UFFICIO LE ATTIVITA’ DEL TEMPO LIBERO E IL PROGETTO TIVOLI AMA LA CITTÀ’

 

inaugurazione:

giovedl 20 maggio 1999 h. 18.30/21.00 fino al 12 giugno 1999

 

orari:

da martedl a Sabato

dalle ore 15.30 alle 19.00 o per appuntamento

 

La galleria ospita un limitato numero di lavori riferiti soprattutto all’azione promozionale “Tivololi Ama la Città”, progetto teso al recupero di una significativa porzione territoriale della cittadina laziale dove Italo Carrarini risiede e di cui è stato non solo l’ideatore ma uno dei principali promotori ed animatori.

Una selezione, che seppur limitata da ragioni di spazio, aiuta nella comprensione del percorso già intrapreso nei cicli dedicati agli “Adempimenti d’Ufficio” e alle “Attività del Tempo Libero”, in parte documentati nello speciale numero di “ART E TRA”, rivista d’arte e architettura edita nell’occasione dal Museo Sperimentale d’Arte Contemporanea dell’Aquila con i contributi del direttore Enrico Sconci e del critico Roberta Ridolfi.

L’esposizione ribadisce il pensiero caro all’artista secondo il quale ogni attività è di per sé carica di valori e significati assimilabili alla definizione di Arte… a un’Arte che sembra ricondurre sempre più le proprie ragioni anche agli eventi meno appariscenti del quotidiano. Già l’1 novembre 1991, in seguito all’assegnazione del dipendente Carrarini all’Ufficio Cultura/TurismolSpettacolo della struttura d’appartenenza, l’artista rispose avviando l’omonima operazione “Ufficio Cultura/Turismo/Soettacolo”, poi rinominata “Ufficio Cultura” in base alla recente riorganizzazione degli Uffici e dei Servizi.

Strutturato in cicli decorrenti dall’1 novembre al 31 ottobre dell’anno successivo, l’intervento ha favorito la produzione di numerosi documenti ed elaborati ispirati agli adempimenti ininterrottamente espletati dall’1/11/’91 al 31/10/’98. Analoga attenzione è stata posta dall’artista a tutte quelle “Attività del Tempo Libero” che hanno animato giornate e momenti non meno impegnativi di quelli lavorati: dalle escursioni naturalistiche e montane, alla visita di musei e mostre… dalle letture più varie, alle soluzioni di quesiti enigmistici… dalla tenuta di relazioni interpersonali, alla cura e il disbrigo di questioni domestiche e familiari…

Ciascun ciclo si configura come una sorta di archivio dei vari procedimenti adottati: dalle “Annotazioni e Minute” alle “Poste e Proposte in Arrivo e in Partenza”, dalle “Evidenze” ai “ProMemoria”, dalle “Agende” e “Rubriche” fino alle più recenti “Affissioni Pubbliche” e “Copie Conformi agli Originali”…

Sovrapposizioni di manoscritti, di note e calcoli, di copie fotostatiche, timbrature e valori d’uso, caratterizzano il linguaggio visivo di questi lavori costruiti giorno dopo giorno e riordinati in sequenze settimanali, mensili o annuali. L’artista/funzionario resta così al centro di un incessante flusso di dati in “Arrivo” e in “Partenza”; è lui il trait d’union tra l’amministrazione, l’organizzazione e l’utenza… lui il referente demandato a coordinare e tradurre in fatti e in atti tutte quelle proposte scaturite da altrui volontà, nel complesso quanto delicato sistema di relazioni tra “Pubblico” e “Privato”.

Inaspettatamente la creatività sembra annidarsi anche dietro le quinte dell’amministrazione e dell’organizzazione ed affiorare dai sinuosi percorsi di una burocrazia che, attraverso i peculiari servizi erogati da Italo Carrarini, riesce a comunicare un diverso fare dell’arte.

La mostra è arricchita da un contributo grafico di Gian Luca Proietti e da un video e un’installazione stereoscopica di Roberto Soldati, due artisti, che con Italo, hanno aderito alla prima fase del Progetto “Tivoli Ama la Città”.

 

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VISIBILEUDIBILE Mostra evento di Lucia Romualdi e Fausto Sebastiani

29 Aprile 1999

VISIBILEUDIBILE a cura di Massimo Carboni. Mostra evento di Lucia Romualdi e Fausto Sebastiani. Tavola rotonda con L. Amendola, M. Apa, A. Boatto, M. Carboni, A. Colimberti, M. Gallucci, M. Lupone, M. Modica, P. Montani, W. Tortoreto. Esecuzione di Rasalhague (La 55 alfa)-Melodie II per proiettori, nastro magnetico e computer. Esecuzione al computer in tempo reale di Silvia Lanzalone. La giornata aquilana può essere immaginata come lo scorrere parallelo di due flussi continui che trovano punti di contatto e di scambio, suggestioni reciproche e intrecci, in una sorta di unità di tempo e di luogo.

Nella sala conferenze del Muspac si tiene una tavola rotonda che sul grande tema dei rapporti tra visibile e udibile vede riuniti a dialogo musicologi, studiosi di estetica, scienziati, critici a storici dell’arte a dello spettacolo.

Contemporaneamente, nei contigui spazi espositivi del Museo, l’artista Lucia Romualdi e il compositore Fausto Sebastiani presentano una versione ridotta di “RASALHAGUE ‑Melodie II” per proiettori, nastro magnetico e computer, una delle installazioni visivo‑sonore frutto della loro collaborazione: una sorta di “partitura di luci” che ha come origine i disegni galileiani del Nunzio Sidereo, in cui la musica verrà eseguita al computer dal vivo. Un suono che è anche volume e ambiente spaziale; un’immagine che è anche ritmo e scansione temporale.

Il pubblico potrà dunque agevolmente passare, senza soluzione di continuità e in tempo reale, da un “flusso” all’altro: dalla riflessione e dal dialogo critico‑teorico alla pratica artistica operativa.

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PIETÀ DI ME Rappresentazione per coro misto e voce narrante

30 Marzo 1999

Pietà di me: rappresentazione per coro misto e voce narrante. Passione di Cristo, testi scelti dai Vangeli di Marco e Matteo. Direttore: Andrzej Hanzelewicz, coro dell’Università dell’Aquila, voce narrante: Franco Narducci, con la partecipazione del gruppo musicale “Antea”.

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MATTEO MONTANI Mostra personale

20 Febbraio - 6 Marzo 1999

Mostra personale di Matteo Montani, presentazione di M. Modica e A. Lissoni. Catalogo edizioni del Museo.

Giove e oltre l’infinito

 

Persisto nel pensare che l’Arte non possa prescindere da sapere tecnico e intensa capacità immaginifica.

Matteo possiede senz’altro entrambi e le Macchie e le Emersioni li coniugano in modo esemplare. Ugualmente Macchie ed Emersioni non potrebbero prescindere le une dalle altre. Profondamente figurative, raccolgono in modo niente affatto superficiale un’eredità spaziale trasfigurandola nel quadro. Quale spazio, potrebbe essere la domanda.

Uno spazio di esplosioni, disgregazioni, galattico e senza tempo ed uno della figura, del suo manifestarsi.

Forse anche.

Personalmente non posso esulare da una visione cinematografica.

Ed allora non sull’immagine, intorno all’immagine… ma dentro all’immagine, attratto, risucchiato inerme.

Un movimento in avanti, in profondità. Piani, non solo quadri. Piani di cui l’occhio è protagonista, e molte Macchie lo alludono. È una storia dell’occhio, in cui il compito è penetrare, abbandonarsi alla visione.

AI contempo dentro l’occhio.

 

In quello spazio, in quell’universo, abitano le Emersioni, dietro, dentro, emergono immergendosi.

Matteo, la sua tecnica, riesce a sistemare temporalità diverse in un medesimo quadro, in un solo piano.

In esso le figure, sorgendo dai colori, volano o avanzano con gestualità antichissime.

… e oltre l’infinito.

 

Andrea Lissoni