KING-RING 64 assemblaggio di carte - 29,6 x 21 cm - 2018

Bielli Paolo

Paolo Bielli

Paolo Bielli nasce a Roma Il 29 ottobre 1963. Da bambino disegna sempre soprattutto di notte.

Nel 1987, scelto da Guido Strazza, partecipa alla prima mostra collettiva internazionale di incisione a Biella. Segue una lunga pausa di riflessione e sperimentazione alternando la figurazione con l’astratto giocando con i contrasti. Il suo improbabile universo e’ circondato da un cerchio, elemento ricorrente ed esplosivo, dove i personaggi lottano per uscirne fuori; uno spazio pericoloso dove tutto nasce e si distrugge.
Nella sua ricerca pittorica, concepita come un intervento chirurgico, comincia ad inserire elementi armonici e contrastanti, creando un gioco ironico e di disturbo leggermente violento, dove corpi spavaldi, a volte, tentano di uscire fuori dal quadro.
Dal 2000 si esprime in una serie di mostre e performance utilizzando il suo stesso corpo in gallerie e musei.
Nel 2005 “Sapone” alla galleria Monserratoarte900 a cura di Vincenzo Mazzarella. Una performance in cui denudandosi, si avvelena cospargendosi di una enorme quantità di profumo. Pier Paolo Pancotto scrive un articolo sull’ Unità: “Quando il beauty business diventa arte”.
L’artista prosegue la sua ricerca con “Polvere” e “Pelle”: video-installazione con Marco Giuseppe Schifano.
Per anni i coltelli sono stati protagonisti delle sue opere, tanto da guadagnarsi l’appellativo di “Pittore Killer”. E da bravo Killer fa centro. Espone in una serie di collettive da Elettronicartcaffe’ a cura di AchilleBonitoOliva.
Nel 2009 “Silenzio” al Chiostro del Bramante. Nello stesso anno crea personaggi-sagomati per lo spettacolo teatrale di Vladimir Luxuria “La donna uomo”.
2010 partecipa a due collettive dal titolo “Arciere” a cura di Vittorio Sgarbi.
Prosegue con “Nuda-Apparenza” Onepieceart performance sull’ effimero della moda che si sveste.
Nello stesso anno e’ presente con l’Opera “Ring” alla 54° BIENNALE DI VENEZIA nel Padiglione Italia a Venezia.
Al M.A.A.M nel 2014 dipinge se stesso con smalti direttamente sulle nude mattonelle nelle vesti di un pugile rosa e lottando con se stesso riflette la propria immagine lasciando un ombra violacea alle proprie spalle improvvisando una performance imitando il suo contrario. ….

 

 

 

 

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KING-RING 64 assemblaggio di carte - 29,6 x 21 cm - 2018

KING-RING 64

assemblaggio di carte 

29,6 x 21 cm 

2018

 

L’opera è stata gentilmente donata dall’artista al MUSPAC nel mese di Settembre 2019

“Le opere di Paolo Bielli hanno una costante visiva decisamente neo-pop, cioè in quella direzione di immaginario allusivo della generazione post-warholiana che rende introversa e anche autobiografica la cifra nitida e stagliata delle forme architettoniche, grafiche, pubblicitarie, di design, diffuse nei dettagli delle metropoli, umanizzandole però e quasi riappropriandosene psicologicamente. A queste forme egli lega sempre un’allusione spesso esplicita alla mutilazione, al taglio, al feticismo, ma in forma anch’essa umanizzata e poeticizzata. Non sfuggono a questa costante neppure le ultime pitture, scevre dagli oggetti taglienti e appuntiti che le caratterizzavano finora (coltelli, puntine, in cui il colore brillante della plastica addolciva e rendeva giocosa la minaccia tagliente del metallo cromato): le immagini di tronchi contorti e tagliati, mutilati anch’essi ma sempre vogliosi di rigerminare dalle loro contorsioni.”

 

Fabio Benzi

Schermata 2020-02-06 alle 18.45.23

MUSEO VIVO DELLA CITTA’ TERRITORIO Filetto

07 Settembre 2019

Sabato 7 Settembre dalle ore 17:00, presso il circolo il “MORO” di Filetto (AQ), Il MU.SP.A.C. esporrà i materiali appartenenti all’archivio del museo, realizzati dal Corso di tecniche espressive delle tradizioni popolari d’Abruzzo dell’Accademia di Belle Arti dell’Aquila, tenuto dal professore, architetto ed etno-antropologo Tito Spini nell’A.A. 1979/1980. Il lavoro svolto da Spini contribuì all’approfondimento della conoscenza, della cultura materiale e delle tradizioni popolari dell’Abruzzo.
L’evento rientra all’interno del progetto “Museo Vivo della Città Territorio per la rinascita dell’Aquila” – operazione RESTART – ed ha come obiettivo principale quello di raccogliere e analizzare i diversi materiali documentari (cartografie, foto, rilievi, libri, riviste, cataloghi e video della biblioteca e videoteca del MU.SP.A.C.) legati alla storia dei beni culturali e artistici della città dell’Aquila e del suo territorio, al fine di diffonderne la conoscenza, la conservazione, la tutela e la valorizzazione.

locandina filetto
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ARTISTI PER CELESTINO V Mostra

29 Agosto – 12 Settembre


Presso la sede del MUSPAC Museo Sperimentale d’Arte Contemporanea dell’Aquila, sarà possibile visitare la mostra “Artisti per Celestino V”, che rientra nel progetto “Museo vivo della Città territorio” – Operazione Restart –  finanziato dal Comune dell’Aquila.

Di seguito il testo dell’artista Luca Maria Patella che scrisse nel 2000 per l’opera “Vas Caelestinus V”, da lui dedicata a Celestino V. Si tratta di un mosaico alto 2,50 metri che rappresenta il ritratto fisiognomico di Celestino V tratto da un’incisione calcografica settecentesca e un cartiglio su cui si legge “De vita solitaria, De altissima vita”. L’opera è stata realizzata nel 2000 dal laboratorio aquilano “Memorie”, ed è stata progettata dall’artista  in occasione della mostra d’arte contemporanea “Annuale 2000. Lo Scandalo dello Spirito”, organizzata dal MU.SP.A.C. nei sotterranei del Castello Cinquecentesco dell’Aquila.

Per l’occasione l’opera era accompagnata da altri due ritratti fisiognomici di Dante e Horatius.

La mostra, ideata e curata da Enrico Sconci, vide, oltre a Luca Maria Patella, la partecipazione di numerosi artisti di rilievo internazionale come Joseph Kosuth, Gilberto Zorio, Giuseppe Chiari, Nunzio, Fabio Mauri, Vettor Pisani, Luciano Fabro ecc…

Testo dell’artista Luca Maria Patella

DE VITA SOLITARIA / DE ALTISSIMA VITA

“Vas Physiognomicum Caelestinus V”

c’è chi guarda il Sole, le Stelle, il Tempo

che scorre eterno e perfetto, senza paura

Horatius

..Celestino rappresenta un emblema storico di grande significato, dato che le dinamiche del potere – anche nel nostro mondo – sembrano ottusamente preminenti, rispetto a quelle della Psiche, della Cultura, e di.. un’altissima Vita. ..Ma l’Arte, nei suoi significati profondi: non è proprio il luogo che si oppone a questo stato di cose?

Vorrei aggiungere che, anche all’interno della ricerca artistica, esistono forse dei..celestini, magari un po’ sommersi o avversati, in quanto tenacemente contrari al vento unicamente promanato dalle convenzioni & dal consumo. Non parlo – sia chiaro – tanto o solo pro domo mea; voglio invece suggerire a qualche coraggioso intellettuale, di prendere le distanze e guardare in profondità (volendo, possiamo anche limitarci alla produzione degli italiani, o del Concettualismo italiano, in particolare). Prendere magari..potere (un po’ più “vero” ed elevato al contempo) prendendo coscienza di realtà sottaciute o minimizzate. Per mia parte, credo si tratti di realtà sostanziali proprio a causa del loro apporto, che è consapevole della dimensione Storica.

Passiamo alle mie opere esposte (sotto il “cartiglio” del titolo): 3 “Vasi Fisiognomici”. Il visitatore si sarà reso conto che essi sono perfettamente delineati a partire da profili umani, che si scorgono o..scoprono (!) nel vuoto, ai lati dei Vasi. È questo un classico della mia produzione e che muove dall’inizio degli anni ’80. Qui, a mo’ di aneddoto, potrò ricordare una bambina di cinque anni, che – posta di fronte ad una delle Coppe – subito reagì (..a differenza di un noto critico) indicando: “la testa!”.

Ho realizzato Complessi di Vasi, dipinti o tridimensionali (in marmo, in oro..): tratti da profili di personaggi storici, o anche di viventi. Dei veri e propri “vasi-ritratti”, poiché ogni persona, ovviamente possiede un suo caratteristico profilo, e quindi un possibile Vas individuale, spesso assai diverso dagli altri. Potrò anche aggiungere che – di questi tempi – in una piazza centrale di Bruxelles, sta iniziando la costruzione di una grande “Magrittefontaine” (Fontaine Physiognomique) esattamente tornita (in “pierre bleue“, la pietra magrittiana) su profilo del maestro surrealista, nome tutelare non solo dell’arte belga. Un grande Vaso lapideo da cui zampilla in alto il “Jet d’eau”, che ricade tutto intorno, a cortina, in un’apposita vasca, velando e muovendo il profilo.

Proviamo ora a saggiare qualche “contenuto” un poco più “Secretum” (..il Vas contiene lo Spirito?). Il “Vas alchemicum” corrisponde simbolicamente alla testa, elaboratrice delle idee, nell’ ”Opus”.

..C’è quindi una perfetta corrispondenza nelle mie coppe-teste! Ma mi son chiesto anche qualcos’altro: perché i manieristi o gli artisti barocchi non li hanno realizzati? (oltretutto lo studio della “figura/sfondo” non è tanto cosa “gestaltica”, quanto assai più antica: medievale, greco-romana, e ancora precedente). Sarebbero stati, credo – anche per i manieristi – troppo antinaturalistici! (pur nella loro forma equilibrata, e nella foggia ben tornita o delineata).

O, altrimenti, potrebbero essere quasi “orientali”, simili vasi? (data la: presenza che si localizza nell’assenza. Il “Tao” racconta di un’artista che, invece di rappresentare corpi, si concentrava sul vuoto che li circonda).

I Vasa rispecchiano inoltre – nella loro configurazione – gli stili del tempo: sono, ad esempio, euritmici quelli quattrocenteschi, tormentati i tardocinquecenteschi.. Mi sono anche sorpreso, nel realizzare il vaso – ritratto di un amico artista orientale, H.H. Lim: ..è risultato con andamenti a pagoda; questo non me lo aspettavo proprio!

Eccoci ora, più specificamente, ai 3 “Vasa Physiognomica” esposti nella mia installazione: i 2 Tondi dipinti (..Nigredo e Rubedo? o, più semplicemente, i classici colori del Libro e della Stampa, storici?) appartengono rispettivamente a Dante e ad Horatius. Si tratta forse di un richiamo – così come per il titolo dell’installazione – alla classicità insita nella cultura di Celestino; nonché alle note vicende storiche? Certo, ma anche magari una contiguità geografica, per Horatius; mentre l’altro grandissimo – DANte – ..non ha colto nel segno, parlando di “viltate”.

Ed ecco infine il grande Vas Caelestinus V, dalla campitura araldica, vibrante per le tessere del mosaico. Esso è stato eseguito con maestria, in un laboratorio aquilano, dietro mio preciso disegno progettuale e sotto la capace e cortese guida di Enrico Sconci. Il profilo è tratto da un’incisione calcografica settecentesca (per l’esattezza – e data l’arbitrarietà della fonte – ne ho leggermente “migliorate” le proporzioni, apportandovi qualche modifica, dettata magari da.. Paolo Uccello!); la scritta – titolo sottostante proviene – solo ingrandita – da un repertorio secentesco “Summorum Pontificum”, del De Cavalleriis.

Ma ora vorrei concludere, salutandovi e ri-assumendo quanto ho affermato: in definitiva, questa grande e “pesantissima (!) pagina”, di cui sono grato agli amici aquilani: viene a ricordarci la forza e la libertà dell’Essere; viene a parlarci di una possibile, altissima (altrissima?) Vita!

loc artisti per celestino V_2019
Baruchello Gianfranco_litografia 73-100_29,5x20,5cm

Baruchello Gianfranco

baruchello gianfranco

Nato a Livorno il 24 agosto 1924.

La prima formazione di Gianfranco Baruchello avviene tra Roma, Parigi, New York. Sin dall’inizio della sua carriera sperimenta tutti i linguaggi: pittura, scrittura, happening, oggetto, performance, cinema, fanno parte di una ricerca ostile alle mode e alle strategie del mercato. Nella sua lunga carriera di artista e pensatore, ha intessuto rapporti intellettuali e di amicizia con grandi figure culturali come Marcel Duchamp, Jean-François Lyotard, Alain Jouffroy e Italo Calvino, condividendo con loro la critica ai modelli di controllo e potere ma restando indipendente dalle principali tendenze del periodo.

In tutto il suo lavoro l’artista riflette sulle contraddizioni del mondo, ripensando il mezzo pittorico attraverso l’assemblaggio e la scrittura e costruendo veri e propri alfabeti del pensiero, in cui si intrecciano vicende personali e vicende pubbliche, riferimenti letterari e scientifici.

Come afferma Carla Subrizi, la sua è “una storia di idee, di progetti talvolta restati inediti: un modo di sfuggire alle classificazioni costruendo tuttavia una strategia personale che ha spesso definito di resistenza. […] Una sperimentazione che ha considerato l’arte come una formula essenziale per vivere, difficile da situare tuttavia importante per aprire le menti e immaginare orizzonti storici, etici, politici lontani”.

Nel 1998, nella sua ex casa-studio a Roma, insieme alla moglie storica dell’arte Carla Subrizi, dà vita alla Fondazione Baruchello, risultato della donazione di circa cinquecento opere che l’artista ha posto alla base di un’impresa culturale destinata al sostegno e alla sperimentazione dell’arte contemporanea. Tra le recenti mostre, una importante antologica presso il Mart di Rovereto a cura di Gianfranco Maraniello (2018) e una mostra a Villa Arson di Nizza a cura di Nicolas Bourriaud (2018).


Baruchello Gianfranco_litografia 73-100_29,5x20,5cm

Senza titolo

litografia

73/100

29,5 x 20,5 cm

 

shirley-visions-of-reality-2013-deutsch-recensione

ART e CINEMA 2019 multimediateca del muspac


Il Mu.Sp.A.C. riprende le proiezioni di film d’arte con ART e CINEMA – operazione RESTART

Film proposti:

– martedì 09 Luglio – ore 21:00 – Van Gogh. Sulla soglia dell’eternità – Regia Julian Schnabel, 2018

– martedì 16 Luglio – ore 21:00 – Egon Schiele – Regia di Dieter Berner, 2016

– martedì 23 Luglio – ore 21:00 – Waste Land – Regia di Lucy Walker, 2011

– martedì 30 Luglio – ore 21:00 – Surviving Picasso – Regia di James Ivory, 1996

– martedì 06 Agosto – ore 21:00 – Luther – Regia di Eric Till, 2003

– martedì 20 Agosto – ore 21:00 – I colori della passione – Regia di Lech Majewski, 2011

– martedì 03 Settembre – ore 21:00 – Il tormento e l’estasi – Regia di Carol Reed, 1964

– martedì 10 Settembre – ore 21:00 – Caravaggio – Regia di Derek Jarman, 1986

– martedì 17 Settembre – ore 21:00 – Artemisia – Regia di Agnes Merlet, 1998

– martedì 24 Settembre – ore 21:00 – Ai Wei Wei – Regia di Alison Klayman, 2012

– martedì 01 Ottobre – ore 21:00 – Pina – Regia di Wim Wenders, 2011

– martedì 08 Ottobre – ore 21:00 – Mr. Turner – Regia di Mike Leigh, 2014

 

Tesseramento Mu.Sp.A.C. 2019: 2€
ingresso: 2€

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