Paolo Bielli nasce a Roma Il 29 ottobre 1963. Da bambino disegna sempre soprattutto di notte.
Nel 1987, scelto da Guido Strazza, partecipa alla prima mostra collettiva internazionale di incisione a Biella. Segue una lunga pausa di riflessione e sperimentazione alternando la figurazione con l’astratto giocando con i contrasti. Il suo improbabile universo e’ circondato da un cerchio, elemento ricorrente ed esplosivo, dove i personaggi lottano per uscirne fuori; uno spazio pericoloso dove tutto nasce e si distrugge.
Nella sua ricerca pittorica, concepita come un intervento chirurgico, comincia ad inserire elementi armonici e contrastanti, creando un gioco ironico e di disturbo leggermente violento, dove corpi spavaldi, a volte, tentano di uscire fuori dal quadro.
Dal 2000 si esprime in una serie di mostre e performance utilizzando il suo stesso corpo in gallerie e musei.
Nel 2005 “Sapone” alla galleria Monserratoarte900 a cura di Vincenzo Mazzarella. Una performance in cui denudandosi, si avvelena cospargendosi di una enorme quantità di profumo. Pier Paolo Pancotto scrive un articolo sull’ Unità: “Quando il beauty business diventa arte”.
L’artista prosegue la sua ricerca con “Polvere” e “Pelle”: video-installazione con Marco Giuseppe Schifano.
Per anni i coltelli sono stati protagonisti delle sue opere, tanto da guadagnarsi l’appellativo di “Pittore Killer”. E da bravo Killer fa centro. Espone in una serie di collettive da Elettronicartcaffe’ a cura di AchilleBonitoOliva.
Nel 2009 “Silenzio” al Chiostro del Bramante. Nello stesso anno crea personaggi-sagomati per lo spettacolo teatrale di Vladimir Luxuria “La donna uomo”.
2010 partecipa a due collettive dal titolo “Arciere” a cura di Vittorio Sgarbi.
Prosegue con “Nuda-Apparenza” Onepieceart performance sull’ effimero della moda che si sveste.
Nello stesso anno e’ presente con l’Opera “Ring” alla 54° BIENNALE DI VENEZIA nel Padiglione Italia a Venezia.
Al M.A.A.M nel 2014 dipinge se stesso con smalti direttamente sulle nude mattonelle nelle vesti di un pugile rosa e lottando con se stesso riflette la propria immagine lasciando un ombra violacea alle proprie spalle improvvisando una performance imitando il suo contrario. ….
KING-RING 64
assemblaggio di carte
29,6 x 21 cm
2018
L’opera è stata gentilmente donata dall’artista al MUSPAC nel mese di Settembre 2019
“Le opere di Paolo Bielli hanno una costante visiva decisamente neo-pop, cioè in quella direzione di immaginario allusivo della generazione post-warholiana che rende introversa e anche autobiografica la cifra nitida e stagliata delle forme architettoniche, grafiche, pubblicitarie, di design, diffuse nei dettagli delle metropoli, umanizzandole però e quasi riappropriandosene psicologicamente. A queste forme egli lega sempre un’allusione spesso esplicita alla mutilazione, al taglio, al feticismo, ma in forma anch’essa umanizzata e poeticizzata. Non sfuggono a questa costante neppure le ultime pitture, scevre dagli oggetti taglienti e appuntiti che le caratterizzavano finora (coltelli, puntine, in cui il colore brillante della plastica addolciva e rendeva giocosa la minaccia tagliente del metallo cromato): le immagini di tronchi contorti e tagliati, mutilati anch’essi ma sempre vogliosi di rigerminare dalle loro contorsioni.”
Fabio Benzi