Gianluca Ragni, Giraffa

Ragni Gianluca

BIOGRAFIA

https://www.gianlucaragni.it/

Termoli 1993.

He attended the Liverpool John Moores University and the Academy of fine Arts of Bilbao.

He obtained the master’s degree in Visual Arts at the Academy of fine Arts of L’ Aquila in 2018 where he studied with Bruna Esposito

Lives in Termoli

GROUP EXHIBITIONS

2019 Sabbiadoro, curated by Enzo De Leonibus, Museolaboratorio, Città Sant’Angelo (PE)

AWARDS

2016 Premio Artepollino, Menzione miglior tavola, Latronico (PZ)

RESIDENCES

2019 Cleaning the House Workshop, Marina Abramovic Institute, Evia, Greece 

2019 R.A.M. Ritratto a mano 5.0 with Josè Angelino, Caramanico Terme, PE, Italy

2019 Edhéa Summer School ISR 2019 “Becoming a River – Liquid Disasters and Speculative Stories”, Istituto Svizzero, Roma, Italy

 


Gianluca Ragni, Giraffa

“Giraffa”

Struttura in ferro

 2014

Scansione Africa

SEGNI D’AFRICA esposizione dei materiali di ricerca sulle culture africane

14 Novembre 2019

SEGNI D’AFRICA
esposizione dei materiali di ricerca sulle culture africane

14.11 > 21.11.2019

Giovedì 14 novembre, a partire dalle 18,30, sarà possibile visitare “Segni d’Africa”, mostra documentaria riguardante le ricerche condotte dagli etno-antropologi e africanisti Tito Spini e Giovanna Antongini che hanno come oggetto di lettura lo spazio fisico e metafisico di alcune culture africane.
Alcune ricerche, frutto di vari anni di indagine sul terreno, sono state esposte dal 1990 al 1992 presso lo spazio del Centro Multimediale “Quarto di Santa Giusta”. Sono materiale prezioso (cataloghi, libri, foto e video) donato dagli autori alla multimediateca del MU.SP.A.C.. Per tale motivo viene esposto nuovamente proponendo un’occasione di riflessione, incontro e confronto, aprendo il dibattito sulla conoscenza di modelli culturali la cui ricchezza e complessità, soprattutto in questo periodo, rischia di frantumarsi.
La realtà di diverse comunità che abitano nei villaggi del Mali, del Burkina Faso e del Camerun è stata letta attraverso numerosi “segni”, la cui ricchezza e complessità ha richiesto, per essere decifrata, diversi piani di lettura. Per raggiungere questo obiettivo, i due studiosi hanno condiviso con queste comunità la fruizione degli spazi e degli oggetti, vivendo profondamente dall’interno tale realtà.
Attraverso la rilevazione di segni materiali e utilizzando strumenti essenziali come la fotografia, la registrazione e l’analisi metrico-grafica, hanno osservato le loro tradizioni abitative, riscoprendo in tal modo come dietro la costruzione di una casa si nasconda un sistema molto forte di simbologie. L’architettura dei villaggi e le modalità di insediamento assumono un’importanza fondamentale per le esigenze vitali di queste società, che progettano i loro spazi a partire dai problemi che hanno da esprimere.
Nelle comunità africane gli oggetti d’uso e gli strumenti di lavoro posseggono valori e significati rituali che legano gli individui in un rapporto interdipendente con il mito e la religione. Luoghi, edifici, oggetti e gesti sono il loro tessuto vitale: accompagnano gli uomini fin dalla nascita, perché la corrispondenza tra la loro forza vitale e quella di chi li possiede serve a mantenere un collegamento tra il visibile e l’invisibile del mondo.

La mostra rientra nel progetto “Museo Vivo della Città Territorio” (Operazione Re-start) e nel programma di “Young African Art. Linguaggi oltre confine”, progetto promosso dalla Carlo Maresca s.p.a. e dalla sua galleria d’arte YAG/garage.

Orari di apertura mostra: dal lunedì al venerdì, dalle 17,00 alle 20,00

Umberto Dante Collage su carta - 2015

Dante Umberto

Umberto D.

Nato a Roma il 19 agosto 1948. Laureato a Cagliari, è docente di Storia Contemporanea all’Università dell’Aquila e di Storia delle Comunicazioni di massa a Roma (“La Sapienza”). In avvio la sua ricerca produce il volume Insorgenza ed anarchia (1979), di cui il prefatore Lucio Avagliano sottolinea l’innovativa individuazione di una fase “anarchica” ignorata dagli studi precedenti. L’interesse per i ceti illetterati prosegue con ricerche su artigiani, fonti criminali, emigrazione, storia locale. Due i lavori più ambiziosi: un saggio sull’Abruzzo e Molise nell’età contemporanea (“Storia del Mezzogiorno”, Edizioni del Sole); L’Italia dentro l’Italia (Colacchi, 2003). Per la storia delle comunicazioni di massa, fondamentali Il verosimile nelle arti visive (Textus, 1999), L’utopia del vero (Meltemi, 2002) e Le bandiere e i canti (Mursia, 2013). Di recente, con una svolta avviata presso Palombi nel 2010 (Ad ovest di Berlino in Una generazione in fermento), Dante critica la storiografia resistenziale-antifascista (in Abruzzo caso unico di polemica revisionista).

 


Umberto Dante Collage su carta - 2015

“Senza titolo”

Collage su carta

 2015

VEDER-CI

 

Umberto D. gioca con le carte della storia

12 – 19 dicembre 20015

VEDI EVENTO
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CON TUTTI I COLORI DEL MONDO laboratori artistici a favore delle persone con disabilità

 

Marzo-Ottobre 2019

“Ruba tutti i colori del mondo e dipingi la tela della tua vita eliminando il grigio delle paure e delle ansie. Abbandona i tuoi vecchi abiti mentali e vestiti di allegria.”
(Omar Falworth)
Il progetto è nato da una ricerca interna effettuata dalla Cooperativa Verdeaqua Nuovi Orizzonti, con l’obiettivo di offrire attività aggiuntive e formative diverse da quelle scolastiche, volte ad accrescere autodeterminazione ed autonomia, fondamentali per vivere pienamente la propria vita. La realizzazione di laboratori di scrittura (a cura dell’ A.P.T.D.H – Associazione per la Tutela dei Diritti degli Handicappati), e dei laboratori di recitazione, musica, danza e scenografia, a cura dell’associazione culturale Quarto di Santa Giusta, ha permesso di raggiungere l’obiettivo principale dell’iniziativa ossia, proporre attività artistiche per gli allievi, con opportunità socializzanti, valorizzazione delle abilità espressive per favorire il benessere relazionale.
L’arte rappresenta un potente strumento di comunicazione, fruibile ed accessibile a tutti, che unisce le persone, accentua ed elogia le differenze e permette anche ad un gruppo poco omogeneo, composto da adolescenti, donne e uomini, giovani e adulti, ciascuno con le proprie sicurezze e capacità, paure e debolezze, di trovare un punto d’incontro, divertirsi, imparare e costruire qualcosa di grande insieme.
Il progetto è terminato il 27 Ottobre 2019, con la messa in scena dello spettacolo “Nila e Bina e il fiore di lava”, tenutosi presso l’Auditorium Conservatorio A.Casella a L’Aquila.