27-1-2002 giornata della memoria

TRAIN DE VIE Proezione del film in occasione della Giornata Mondiale della Memoria

27 Gennaio 2002

In occasione della Giornata mondiale della memoria il Muspac, in collaborazione con la Sinistra Giovanile, ha ospitato la proiezione del film “Train de vie”, del regista ebreo romeno Radu Mihaileanu.

Il film è ambientato nel 1941 in un piccolo villaggio ebreo nell’Europa dell’est invasa dai nazisti.
Alla notizia dell’imminente arrivo delle truppe naziste, gli abitanti del villaggio decidono di organizzare una messa in scena per salvarsi. Trovato un vecchio treno, lo risistemano come un convoglio nazista e, camuffati essi stessi da nazisti e deportati, iniziano il loro viaggio verso la salvezza.
Durante il viaggio nasceranno scontri e dissapori tra gli stessi abitanti del villaggio, dal momento che ognuno tenderà ad immedesimarsi troppo nel proprio ruolo (tedesco, prigioniero, ecc.)

27-1-2002 giornata della memoria
"Portrait with Scorpion (Open Eyes)", Marina Abramovic, 2002, Silver gelatin print, 125 x 145 cm

ART E CINEMA Proiezioni giornaliere di documentari, video, film d’arte con relativi incontri e lezioni di storia dell’arte contemporanea

Gennaio - Marzo 2002

Marina Abramovic, artista jugoslava, dopo anni di performance è approdata alla video-installazione. Nelle sue mani il mezzo elettronico appare intimamente connesso al corpo, all’intelletto, al respiro. Emerge la sua spiritualità, capace di far recuperare le radici, la luminosità degli oggetti e della materia. Con lei, Leone d’oro alla Biennale del ‘97, il video è diventato uno degli specchi dell’anima. Nel 1975 il Musée d’Art Moderne de la Ville di Parigi respinse la proposta di una sua performance per la presenza d’acqua nella stessa installazione intitolata Warm Cold. Non era la prima volta che performance dell’artista serba erano state rifiutate dalle istituzioni. Nella capitale dell’ex Jugoslavia, la Galleria Doma Omladine aveva sospeso una prima esibizione che trasformava lo spazio espositivo in una specie di lavanderia. Nel ‘78, l’altro progetto non realizzato prevedeva che l’artista mimasse un suicidio. Già da queste primissime esperienze risaltano con manifesta evidenza alcuni elementi ricorrenti. L’eliminazione di vesti imposte dall’autorità familiare; il corpo nudo; la costruzione paradossale. E una nuova percezione e coscienza telematica, che conduce a una verità inutilmente inseguita.

( testo tratto dal sito http://www.italica.rai.it)

Senza nome

SABATINO TARQUINI Mostra al Castello Cinquecentesco dell’Aquila

19 Dicembre 2001

Riemerge finalmente, da un meritato e lungo oblio, la figura di Sabatino Tarquini, pittore, scultore ed intagliatore vissuto artisticamente tra il 1909 ed il 1940. La riscoperta, grazie al contributo del Comune di Prata d’Ansidonia, sua terra natale, e della Comunità Montana Campo

Imperatore-Piana di Navelli (che, già si era segnalata alcuni anni fa per l’interessante mostra fotografica La civiltà del territorio, sfociata poi in

una apprezzata pubblicazione) si è concretizzata, il 25 agosto, in una giornata dedicata alla vita e all’’opera di Tarquini ed in un libro.

Il volume, a cura di Domenico Marcocci, Antonio Mattozza ed Enrico Sconci (con prefazione di Ferdinando Bologna), ripercorre le tappe fondamentali di questo artista complesso e poliedrico, geniale e sfortunato. Dai primi anni vissuti a Prata (in una parte di Abruzzo che a fine ‘800 attraversa una profonda crisi economica causata dal declino della pastorizia, crisi che sfocerà nell’emigrazione Oltreoceano) alla scuola di Arti e Mestieri dell’Aquila, dall’incontro con Teofilo Patini, del quale l’artista è continuatore e superatore nel campo della pittura, alle prime esperienze come intagliatore e scultore, la vita di Sabatino Tarquini influenzerà sempre la sua arte, con la prima che, alla fine, avrà il sopravvento sulla seconda

(…)

da Sipario n.97, 1996

Senza nome
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NATALE PER I PALESTINESI…PASQUA IN PALESTINA Rassegna d’arte contemporanea

18 Dicembre – 6 Gennaio 2001

Rassegna d’Arte Contemporanea, con la partecipazione di 100 artisti abruzzesi, organizzata da Solidarietà internazionale con Land Research Center Gerusalemme.

 

Presso il Muspac, il Museo sperimentale di arte contemporanea dell’Aquila, rilevante laboratorio di ricerche visive e concettuali operante da più di dieci anni sotto la direzione dell’architetto Enrico Sconci, si è tenuta sino al 3 gennaio una significativa rassegna alla quale hanno partecipato cento artisti abruzzesi. La mostra, promossa dall’associazione “Solidarietà con…” ed il “Land Reserch Center Jerusalem” è stata patrocinata dall’Accademia di Belle arti dell’Aquila e come tema portante ha avuto quello del Natale di solidarietà in Palestina. L’importanza critica ed artistica di quella iniziativa risiede in un aspetto: si è trattato, della rassegna regionale con un’amplissima e qualificata presenza di pittori e scultori abruzzesi, da quelle ultime, allora sistematiche, svoltesi negli anni sessanta a Teramo, Penne, Avezzano e L’Aquila. Da quel periodo, rare sono state le occasioni per un’esplorazione organica e complessiva delle evoluzioni stilistiche degli artisti nati ed operanti in Abruzzo a partire dalla generazione anni venti in poi. Nella mostra del Muspac si è ritentato dunque un confronto aggiornato tra la produzione recente degli artisti provenienti dalle varie aree territoriali, cercando di offrire un primo quadro della situazione e delle possibili prospettive, in attesa di una riflessione critica più ampia e della necessità di un primo livello di storicizzazione. Tra gli espositori, nell’impossibilità di menzionarli tutti, sono da rilevare le opere dei tre decani dell’arte abruzzese: i sulmonesi Gaetano Pallozzi e Italo Picini, con quest’ultimo che si caratterizza per la sua pittura impegnata e tematizzata sulle condizioni di emarginazione dei bambini palestinesi, il pescarese Elio Di Blasio, tra i primi a cimentarsi con i linguaggi dell’astratto e dell’informale, ed il chietino Gaetano Memmo. In evidenza la produzione del maestro pescarese Franco Summa. Tra i teramani di notevole interesse le ultime ricerche plastiche di Silvestro Cutuli e Fausto Cheng, così come per i pescaresi Colangelo e Grunert…

 

Alberto Melarangelo

 

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