DALLA SCUOLA AL MUSEO DAL MUSEO ALLA SCUOLA Stage e laboratori didattici con le scuole aquilane

Febbraio - Maggio 2002

Da Febbraio a Maggio hanno avuto inizio al Muspac gli appuntamenti estivi con il laboratorio creativo “Bim Bum B’Art”. Gli incontri si sono sviluppati intorno al tema dell’estate, ai suoni e colori che la bella stagione porta con sé. I laboratori creativi rappresentano una delle attività proposte dal museo, che vede nella didattica dell’arte uno dei suoi aspetti più significativi. Da una parte i bambini vengono guidati a nuove possibilità di lettura dell’opera d’arte, dall’altra si offre loro un’esperienza pedagogica e creativa che valorizza la loro fantasia e originalità. L’obiettivo del MUSPAC è quello di lavorare attraverso una metodologia che individua nel gioco con l’arte i principali mezzi per imparare e conoscere.

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27-1-2002 giornata della memoria

TRAIN DE VIE Proezione del film in occasione della Giornata Mondiale della Memoria

27 Gennaio 2002

In occasione della Giornata mondiale della memoria il Muspac, in collaborazione con la Sinistra Giovanile, ha ospitato la proiezione del film “Train de vie”, del regista ebreo romeno Radu Mihaileanu.

Il film è ambientato nel 1941 in un piccolo villaggio ebreo nell’Europa dell’est invasa dai nazisti.
Alla notizia dell’imminente arrivo delle truppe naziste, gli abitanti del villaggio decidono di organizzare una messa in scena per salvarsi. Trovato un vecchio treno, lo risistemano come un convoglio nazista e, camuffati essi stessi da nazisti e deportati, iniziano il loro viaggio verso la salvezza.
Durante il viaggio nasceranno scontri e dissapori tra gli stessi abitanti del villaggio, dal momento che ognuno tenderà ad immedesimarsi troppo nel proprio ruolo (tedesco, prigioniero, ecc.)

27-1-2002 giornata della memoria
"Portrait with Scorpion (Open Eyes)", Marina Abramovic, 2002, Silver gelatin print, 125 x 145 cm

ART E CINEMA Proiezioni giornaliere di documentari, video, film d’arte con relativi incontri e lezioni di storia dell’arte contemporanea

Gennaio - Marzo 2002

Marina Abramovic, artista jugoslava, dopo anni di performance è approdata alla video-installazione. Nelle sue mani il mezzo elettronico appare intimamente connesso al corpo, all’intelletto, al respiro. Emerge la sua spiritualità, capace di far recuperare le radici, la luminosità degli oggetti e della materia. Con lei, Leone d’oro alla Biennale del ‘97, il video è diventato uno degli specchi dell’anima. Nel 1975 il Musée d’Art Moderne de la Ville di Parigi respinse la proposta di una sua performance per la presenza d’acqua nella stessa installazione intitolata Warm Cold. Non era la prima volta che performance dell’artista serba erano state rifiutate dalle istituzioni. Nella capitale dell’ex Jugoslavia, la Galleria Doma Omladine aveva sospeso una prima esibizione che trasformava lo spazio espositivo in una specie di lavanderia. Nel ‘78, l’altro progetto non realizzato prevedeva che l’artista mimasse un suicidio. Già da queste primissime esperienze risaltano con manifesta evidenza alcuni elementi ricorrenti. L’eliminazione di vesti imposte dall’autorità familiare; il corpo nudo; la costruzione paradossale. E una nuova percezione e coscienza telematica, che conduce a una verità inutilmente inseguita.

( testo tratto dal sito http://www.italica.rai.it)