Senza nome 3

MOSTRA SULLA SCALINATA DI SAN BERNARDINO Corso di Beni Culturali ed Ambientali - Accademia di Belle Arti dell’Aquila

28 Giugno 2005

COMUNICATO STAMPA

Martedì 28 alle ore 18,00 presso la sede del MUSPAC – Museo Sperimentale d’Arte Contemporanea, in Via Paganica, 17 si è tenuta la presentazione di alcuni progetti di Riuso e Valorizzazione della Scalinata di San Bernardino all’Aquila.

Il progetto è stato realizzato con il contributo dall’Assessorato alla Cultura della Regione Abruzzo -Servizio Politiche Culturali, Editoriali e dello Spettacolo e con la collabora-zione del Corso di Beni Culturali ed Ambientali, tenuto dal Prof. Enrico Sconci presso l’Accademia di Belle Arti dell’Aquila.

RENDERE ATTUALE IL PASSATO

PROGETTO DI RIUSO E VALORIZZAZIONE DELLA SCALINATA DI S. BERNARDINO A L’AQUILA

L’Associazione Culturale “Quarto di Santa Giusta” e il MUSPAC – Museo Sperimentale d’Arte Contemporanea dell’Aquila da diversi anni hanno lavo-rato per un progetto di riuso e valorizzazione della Scalinata di S. Bernardino all’Aquila.

Con questo progetto, realizzato con il contributo dell’Assessorato alla Cultura della Regione Abruzzo e svolto in collaborazione con il Corso di Beni Culturali ed Ambientali presso l’Accademia di Belle Arti dell’Aquila, si vuole dare inizio ad un più ampio pro-gramma riguardante la possibilità di mettere in rapporto l’arte di oggi con quella del passato, in linea con quanto ormai da tempo avviene in importanti città italiane.

In questo caso si tratta di far intervenire, con le loro opere, vari artisti nelle edicole laterali della scalinata dato che, in seguito a ricerche d’archivio e analisi storiche, abbiamo appreso che le edicole, fin dalla loro realizzazione, avvenuta agli inizi dell’Ottocento, con il contributo delle nobili famiglie aquila-ne, sono rimaste sempre vuote. Probabilmente, in un periodo in cui il culto della devozione veniva trasporta-to all’esterno, furono costruite per con-tenere proprio delle statue dei personaggi illustri delle stesse famiglie o comunque statue sacre in omaggio a San Bernardino, che non vi furono però mai collocate.

Pensiamo pertanto che con diversi interventi artistici, non limitati solo ai saltuari spettacoli svolti solo in alcuni periodi dell’anno, si possa creare una costante attenzione verso questo importante monumento, per poterlo usare come una sorta di museo all’aperto.

La scalinata, ancor più di quanto non lo sia oggi, potrebbe rappresentare un grande polo d’attrazione, non solo per il comprensibile rifugio romantico di alcuni giovani, ma per tutti i cittadini ed i turisti che, lontano dal traffico automobilistico, potranno comodamente visitarla.

Con il contributo e la partecipazione degli Enti cittadini si potrà realizzare un’adeguata illuminazione delle singole edicole, anche nelle ore notturne, per poter visitare le opere d’arte esposte ed apprezzare meglio sia la bellissima facciata della chiesa di S. Bernardino, sia l’intera struttura architettettonica.

Intendiamo per questo continuare a promuovere un dibattito aperto per scambi di idee, teso a sviluppare una maggiore sensibilità e consapevolezza critica dei cittadini verso i propri Beni Culturali, troppo spesso abbandonati a se stessi.

Attraverso i diversi ma complementari linguaggi dell’arte si può riuscire a far dialogare e mettere a confronto, per lo sviluppo di un sapere unitario, passato e presente – antichità e modernità. Anche perché solo stabilendo una reale connessione con le architetture e gli ambienti dei nostri centri storici, da concepire come grandi musei aperti, contenitori di esperienze interdisciplinari, si può restituire loro il prestigio culturale che meritano e renderli ricettivi all’esperienze dell’arte contemporanea. Senza snaturare il loro senso originario, nel rispetto della loro integrità architettonica abbiamo potuto sperimentare che è possibile stabilire con i monumenti del passato una continuità storica.

Il grido di allarme dell’avvocato Stefano Rossi sulla situazione di degrado in cui versa la Scalinata di San Bernardino deturpata da scritte e graffiti ha procurato una serie di reazioni tra i cittadini e tra i professionisti. Un’àncora di salvataggio per la riqualificazione del bellissimo monumento arriva dall’architetto Enrico Sconci, direttore artistico del Museo sperimentale di arte contemporanea (Muspac). «Vorremmo dare un nostro modesto contributo – dice Sconci – segnalando il lavoro che ormai da diversi anni stiamo conducendo, sulla possibilità di riuso della monumentale scalinata che, così come è stato giustamente messo in evidenza dovrebbe rap-presentare un fiore all’occhiello per la nostra città».

Il 28 giugno dello scorso anno, infatti, presso il Muspac, sono stati presentati i risultati del lavoro svolto con il corso di Beni Culturali dell’Accademia di Belle Arti, diretto proprio da Sconci. «Abbiamo esposto diversi progetti di riuso della scalinata, ovviamente reversibili, da realizzare all’interno dei sei nicchioni laterali. I progetti sono diversi, si tratta sia di installazioni che di interventi pittorici o scultorei. Stiamo in questo periodo inserendo tutto il materiale prodotto nel sito del museo www.museomuspac.com, mentre alcune opere sono esposte nella collezione permanente in via Paganica. A tutti gli Enti e persone interessate possiamo illustra-re il lavoro svolto, consistente in ricerche storiche sulla scalinata e progetti realizzati anche con pro-grammi 3D».

Lo scorso anno Sconci ha avuto l’occasione di portare sulla scalinata di San Bernardino anche l’artista di fama internazionale Jannis Kounellis, per illustrargli i progetti realizzati.

«Mostrò grande disponibilità a collaborare – dice Sconci – ma ovviamente il suo coinvolgimento diretto, come quello di altri importanti artisti (come Kosuth, Mauri, Fabro, Pistoletto, Patella, che ha realizza-to un grande mosaico su Celestino V che attualmente si trova nei depositi del Forte spagnolo), richiede una volontà politica e culturale per poter sviluppare un turismo qualificato nella nostra città».

In seguito a ricerche d’archivio e analisi storiche, si è appreso che le edicole, fin dalla loro realizzazione, avvenuta agli inizi dell’800, con il contributo delle nobili famiglie aquilane, sono rimaste sempre vuote. «Cogliamo quindi l’occasione – conclude l’architetto – per proporre agli enti interessati una collaborazione per poter creare tramite alcune opere, che già sono state realizzate appositamente per i nicchioni della scalinata, una costante attenzione verso questo monumento, per poterlo usare come una specie di museo all’aperto».

A.D.M.

“Il Messaggero”, 29 maggio 2006

Senza nome 5
emiliano-dante-foto-postmod

THE HOME SEQUENZE SERIES 6 brevi video di Emiliano Dante

15 Giugno

L’EVENTO

 

Il Consorzio Universitario Multimediale, in collaborazione con il MuSpAC (Museo Sperimentale d’Arte Contemporanea) è lieto di annunciare la video-proiezione di THE HOME SEQUENCE SERIES e – in prima assoluta – PAYPHONES (60) di Emiliano Dante. La serata sarà introdotta da un intervento di Marcello Gallucci ed avrà luogo mercoledì 15 giugno alle 22.00, presso i locali del MuSpAC, Via Paganica 17, a L’Aquila.

 

LE OPERE THE HOME SREQEUNCE SERIES

 

O: The Photographer; I: Still Life; II: Negative; III: Close-up (Fernsehen); IV: Rear Window (To Josef Sudek); V:Self-portrait (My room)
Ipnotica e minimale, The Home Sequence Series è una serie di sei video correlati sia nel tema (la casa, l’abitare) che nelle scelte formali. E’ un’opera sospesa tra cinema e video-arte, in cui la sinergia tra le immagini e la musica (composta dallo stesso artista) costruisce una unità poetica formalmente rigorosa e austera, ma anche estremamente ricca di implicazioni estetiche e filosofiche. Durante la presentazione, avvenuta a Perugia lo scorso 24 maggio, il critico Fabio Melelli (L’Indipendente) ha notato come <>. Un’architettura formale estremamente attenta e una riflessione sul mezzo costante e profonda si uniscono in The Home Sequence Series ad una componente emotiva melanconica ed inquietante, per formare un lavoro suggestivo, al contempo intimista e rigoroso, delicato e potente.

 

PAYPHONES (60)

– prima assoluta –

 

Payphones (60) è un video basato su ritratti di persone ai telefoni pubblici, riprese la scorsa estate, tra L’Aquila e Perugia. Come in The Home Sequence Series, l’andamento è estremamente ipnotico, fatto accresciuto sia dalla musica che dal conto alla rovescia che accompagna tutto il video (da 60 a zero). << E’ stato un lavoro di strutturazione estremamente laborioso>> – dice l’autore – << Il rischio era quello di creare una mera galleria di ritratti sullo stesso tema, più o meno carini o più o meno suggestivi. Ci ho messo un anno per terminare il montaggio che verrà mostrato mercoledì. Il video è semplice e lineare, ma il processo che lo ha generato è stato per lo meno tortuoso>>.

   L’AUTORE

 

Emiliano Dante, nato all’Aquila nel 1974. Vive tra L’Aquila e Perugia. Ha una formazione di storico dell’arte contemporanea. Si è laureato con Ester Coen all’Università dell’Aquila con una tesi dal titolo ” Piero Manzoni, Merda d’artista ” ( 110/110 e lode e dignità di stampa).

Attualmente svolge un dottorato di ricerca presso l’Università della Tuscia ed è cultore della materia al D.A.M.S. di Roma 3. Artisticamente è decisamente poliedrico. Nato come fotografo, esordisce nel video con un lavoro sul cabaret realizzato per la televisione ( 20″ minuti dal 1994, regia di E.Dante ed A. Cervale, E. Dante e R. Fusco, 1995), per poi dedicarsi per alcuni anni principalmente alla musica. Tornato al video, nell’ultimo anno ha realizzato 8 lavori ( i sei di “The Home Sequence Series”, “Payphones (60)”, “Phones” – di cui è anche interprete. Recentemente ha anche esordito nell’area teatrale con uno spettacolo multimediale per conto dell’Università G.D’Annunzio di Chieti, ” Katia Lisant” (di cui è autore del testo e della regia teatrale).

 

                                                                                                                                                                                                                   (Biografia riferita al 2005)

Emiliano Dante 2005
3MegaCam

HAPPY BIRTHDAY MISTER JOHNS Progetto di Angelo Ricciardi

15 Maggio 2005

Collaborazione con l’artista Angelo Ricciardi per il progetto “Happy Birthday Mister Johns”

Jasper Johns nasce ad Augusta, Usa, il 15 Maggio del 1930. Compirà quest’anno 75 anni. HAPPY BIRTHAY, MISTER JOHNS! Performance dell’artista Angelo Ricciardi trae spunto da “three flags” (1958), uno dei suoi lavori più noti, ma con una leggera modifica: le stelle sostituiscono le strisce e viceversa. Ciò fa si che nasca una nuova bandiera, che, ci piace pensare, sia proprio quella che oggi Johns dipingerebbe. Le tre nuove bandiere saranno realizzate, in occasione del compleanno di Johns, in forma di torta a tre piani, che sarà tagliata ed assaggiata il giorno del suo compleanno a Napoli presso la galleria 404 arte contemporanea e allo stesso tempo in altri luoghi in Europa e negli Usa. Un omaggio al lavoro di un grande artista e, allo stesso tempo, una visualizzazione dello stato (irreversibile?) delle cose.

Grazie a: Francesca Comisso (a.titolo), Marco De Luca e Marzia Migliora-Maria Mesche Durchblick-Martin Krusche- Nello Teodori e Accademia di Belle Arti Piero Vannucci – Steffen Mueller – I Santini Del Prete- Francop Fiorillo e Enrico Sconci (Museo Sperimentale per l’arte contemporanea – Mary jo walters-Vito Pace e Hochschule fur Gestaltung – Alessandra Borsetti Venier e La Barbagianna-Coco Gordon e Alisa-George Quasha – Codice Ean – Eva Forsman-Alexandros Kyriakides e Annmarie Crampton.

HAPPY BIRTHDAY MISTER JOHNS! avrà luogo contemporaneamente a: Torino, Milano, Gleisdorf, Perugia, Stuttgart, Livorno, L’Aquila, Pforzheim, NewYork, Madison, Firenze, San Francesco, Roma, Glasgow

ricciardi05
russell def

NATIVE AMERICAN DREAM, OLTRE IL SOGNO AMERICANO, RUSSELL MEANS IN ITALIA Manifestazione organizzata dall'Associazione LHASA Laboratorio Autonomo Studi Antropologici

27 Aprile

LHASA Laboratorio Autonomo Studi Antropologici

 

Russell Means in Italia

 

Native American Dream, Oltre il sogno americano

 

l fortunato incontro con Russell Means, attore, musicista, pittore e personaggio politico di grande rilievo, avvenuto in occasione di un Pow Wow cerimoniale nella Riserva Lakota di Pine Ridge, ha consentito al Laboratorio Autonomo di Studi Antropologici – LHASA di elaborare, all’interno delle attività previste nel progetto pluriennale La Cultura del Viaggio, un programma di manifestazioni legate alla sua prossima presenza in Italia. Russell Means, insieme con la moglie Pearl, giungerà nel nostro Paese, dietro invito del LHASA, alla fine di aprile, e sarà a L’Aquila ospite dell’Associazione. Egli si è detto disponibile a discutere le sue multiformi esperienze come rappresentante di un Popolo le cui vicende storiche e la cui situazione attuale suscitano emozioni contrastanti: da un lato, c’è il fascino di una cultura inimitabile, della quale si stanno cercando di preservare gli aspetti più profondi ed universali; dall’altro, c’è l’indignazione, che sfugge a qualsiasi appropriazione di parte, per l’emarginazione cui una “civilizzazione” spesso cieca ha tentato di relegarla. Alle conversazioni con Russell Means faranno da adeguato contorno una serie di manifestazioni collegate, che dureranno diversi giorni e coinvolgeranno le scuole della Provincia e della Regione, i Dipartimenti di Storia Contemporanea, di Geografia, di Arti e Spettacolo della Facoltà di Lettere e la Facoltà di Scienze Naturali dell’Università dell’Aquila, i Dipartimenti di Antropologia, Americanistica, Scienze delle Comunicazioni della Facoltà di Lettere dell’Università di Roma, l’Accademia dell’Immagine, l’Istituto Nazionale di Storia Contemporanea, il Museo Sperimentale di Arte Contemporanea. Una mostra di pitture originali di Russell Means, un’esposizione fotografica sulla rinascita della cultura dei Nativi, a cura del Lhasa, gli interventi di scrittori, editori e giornalisti, proiezioni di filmati e serate teatrali e musicali contribuiranno a rendere l’incontro un vero evento culturale e spettacolare, di rilevanza nazionale ed internazionale. La riflessione sulla tutela dei diritti dei Popoli Nativi in ogni luogo del mondo, sul pericolo della discriminazione razziale, sulle diverse forme di colonizzazione, sullo sviluppo compatibile delle aree svantaggiate e sull’equilibrio necessario per un armonioso rapporto uomo – ambiente sarà parte integrante delle manifestazioni.