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ART e CINEMA Marzo 2020


Riprendono gli incontri del martedì di ART e CINEMA al MU.SP.A.C., rassegna portata avanti da diversi anni e che intende porre l’attenzione sulle continue connessioni tra le arti visive e il mondo del cinema.

Per il mese di marzo il primo appuntamento è con Goya di Carlos Saura, film molto evocativo del 1999 che ripercorre la vita e le opere del celebre pittore, partendo dai suoi ultimi anni di vita. Grazie alla fotografia di Storaro il film è in grado di ricreare i colori, le atmosfere, le luci e le ombre dei dipinti di Goya, mettendo in luce la personalità turbolenta dell’artista.
Il secondo appuntamento è con Sogni (1990), una delle ultime pellicole donataci da Akira Kurosawa pochi anni prima della sua scomparsa. Suddiviso in otto episodi, il film non solo ci rende partecipi dell’immaginario più intimo e personale del regista giapponese, ma riesce anche a mettere in questione alcuni dei temi fondamentali dell’umanità, soffermandosi soprattutto sul rapporto tra l’uomo e la natura.
Il terzo appuntamento è dedicato alla vita del leggendario chitarrista Jimi Hendrix. Il film, diretto da Leon Ichaso nel 2000, mostra la carriera di Hendrix dalla prima band a Seattle fino alla morte di overdose nel 1970.
L’ultimo appuntamento è con The Wall, celebre film del 1982 diretto da Alan Parker, trasposizione cinematografica dell’omonimo concept album dei Pink Floyd, datato 1979. Attraverso la storia della rockstar Pink – interpretato in maniera viscerale e coinvolgente dal cantante Bob Geldof – il film, impreziosito da stupendi ed inquietanti intermezzi d’animazione ad opera del noto fumettista Gerald Scarfe,  pone riflessioni sulla guerra e sul concetto di libertà trattando temi come la morte, il concetto di rivolta, la follia.

L’evento rientra all’interno del progetto “MU.SP.A.C. Scosse dell’arte per un museo della memoria” – operazione RE START

 

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ART e CINEMA

Riprendono gli incontri del martedì di ART e CINEMA al MU.SP.A.C., rassegna portata avanti da diversi anni e che intende porre l’attenzione sulle continue connessioni tra le arti visive e il mondo del cinema.

Tutti gli eventi rientrano all’interno del progetto “MU.SP.A.C. Scosse dell’Arte per un Museo della Memoria” – operazione RESTART.

FEBBRAIO/MARZO

ART e CINEMA FEBBRAIO

 

Il primo appuntamento è con Nightwatching, film del 2007 diretto da Peter Greenaway e basato sulla vita del pittore olandese Rembrandt Harmenszoon Van Rijn, presentato in concorso alla 64ª Mostra del Cinema di Venezia.
Il secondo appuntamento è con Loving Vincent, film d’animazione del 2017 – diretto dalla pittrice polacca Dorota Kobiela e dal regista inglese Hugh Welchman –  che con uno stile da cinema noir, utilizzando la tecnica del Painting Animation Work Station, racconta le ultime settimane di vita del pittore olandese trasferitosi ad Arles, in Francia, nel 1888.
Il terzo appuntamento vuole celebrare i cinquecento anni dalla morte del grande Raffaello con La fornarina, film storico di genere drammatico del 1944 diretto da Enrico Guazzoni, tratto dall’omonimo romanzo di Tullio Gramantieri.

Gianluca Ragni, Giraffa

Ragni Gianluca

BIOGRAFIA

https://www.gianlucaragni.it/

Termoli 1993.

He attended the Liverpool John Moores University and the Academy of fine Arts of Bilbao.

He obtained the master’s degree in Visual Arts at the Academy of fine Arts of L’ Aquila in 2018 where he studied with Bruna Esposito

Lives in Termoli

GROUP EXHIBITIONS

2019 Sabbiadoro, curated by Enzo De Leonibus, Museolaboratorio, Città Sant’Angelo (PE)

AWARDS

2016 Premio Artepollino, Menzione miglior tavola, Latronico (PZ)

RESIDENCES

2019 Cleaning the House Workshop, Marina Abramovic Institute, Evia, Greece 

2019 R.A.M. Ritratto a mano 5.0 with Josè Angelino, Caramanico Terme, PE, Italy

2019 Edhéa Summer School ISR 2019 “Becoming a River – Liquid Disasters and Speculative Stories”, Istituto Svizzero, Roma, Italy

 


Gianluca Ragni, Giraffa

“Giraffa”

Struttura in ferro

 2014

Scansione Africa

SEGNI D’AFRICA esposizione dei materiali di ricerca sulle culture africane

14 Novembre 2019

SEGNI D’AFRICA
esposizione dei materiali di ricerca sulle culture africane

14.11 > 21.11.2019

Giovedì 14 novembre, a partire dalle 18,30, sarà possibile visitare “Segni d’Africa”, mostra documentaria riguardante le ricerche condotte dagli etno-antropologi e africanisti Tito Spini e Giovanna Antongini che hanno come oggetto di lettura lo spazio fisico e metafisico di alcune culture africane.
Alcune ricerche, frutto di vari anni di indagine sul terreno, sono state esposte dal 1990 al 1992 presso lo spazio del Centro Multimediale “Quarto di Santa Giusta”. Sono materiale prezioso (cataloghi, libri, foto e video) donato dagli autori alla multimediateca del MU.SP.A.C.. Per tale motivo viene esposto nuovamente proponendo un’occasione di riflessione, incontro e confronto, aprendo il dibattito sulla conoscenza di modelli culturali la cui ricchezza e complessità, soprattutto in questo periodo, rischia di frantumarsi.
La realtà di diverse comunità che abitano nei villaggi del Mali, del Burkina Faso e del Camerun è stata letta attraverso numerosi “segni”, la cui ricchezza e complessità ha richiesto, per essere decifrata, diversi piani di lettura. Per raggiungere questo obiettivo, i due studiosi hanno condiviso con queste comunità la fruizione degli spazi e degli oggetti, vivendo profondamente dall’interno tale realtà.
Attraverso la rilevazione di segni materiali e utilizzando strumenti essenziali come la fotografia, la registrazione e l’analisi metrico-grafica, hanno osservato le loro tradizioni abitative, riscoprendo in tal modo come dietro la costruzione di una casa si nasconda un sistema molto forte di simbologie. L’architettura dei villaggi e le modalità di insediamento assumono un’importanza fondamentale per le esigenze vitali di queste società, che progettano i loro spazi a partire dai problemi che hanno da esprimere.
Nelle comunità africane gli oggetti d’uso e gli strumenti di lavoro posseggono valori e significati rituali che legano gli individui in un rapporto interdipendente con il mito e la religione. Luoghi, edifici, oggetti e gesti sono il loro tessuto vitale: accompagnano gli uomini fin dalla nascita, perché la corrispondenza tra la loro forza vitale e quella di chi li possiede serve a mantenere un collegamento tra il visibile e l’invisibile del mondo.

La mostra rientra nel progetto “Museo Vivo della Città Territorio” (Operazione Re-start) e nel programma di “Young African Art. Linguaggi oltre confine”, progetto promosso dalla Carlo Maresca s.p.a. e dalla sua galleria d’arte YAG/garage.

Orari di apertura mostra: dal lunedì al venerdì, dalle 17,00 alle 20,00