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rapsoDIE Cinquantunosettanta Workshop con Enrico Pulsoni

WORKSHOP CON L’ARTISTA Enrico Pulsoni

rapsoDIE Cinquantunosettanta

29 gennaio 2025 | ore 11.00/17.00 | Laboratorio di grafica ABAQ

30 gennaio 2025 | ore 11.00/17.00 | MU.SP.A.C. Museo Sperimentale d’Arte Contemporanea

a cura del Proff. Gianluigi Bellucci e Martina Sconci

Il 29 e 30 gennaio 2025, la Scuola di Grafica dell’Accademia di Belle Arti dell’Aquila, in collaborazione con il MU.SP.A.C. Museo Sperimentale d’Arte Contemporanea, ha organizzato un workshop con l’artista Enrico Pulsoni.

Architetto di formazione e artista di fatto, Pulsoni è stato titolare della Cattedra di Scenografia presso l’Accademia di Belle Arti di Macerata ed è coordinatore delle attività culturali della sede romana della Fondazione Filiberto e Bianca Menna e curatore artistico della Collana d’arte Duale edita da Il Bulino di Sergio Pandolfini.

Dal 1991 affianca al suo interesse per la realizzazione di libri d’arte, sovente in copia unica, le Edizioni Cinquantunosettanta, libri calcografici o litografici che testimoniano, in maniera ironica su piani di linguaggio diversi, i suoi rapporti personali ed artistici, con un numero di volta in volta crescente di coautori. Con questa idea di fondo sono stati pubblicati in tutto nove libriccini.

Per questa occasione, il workshop, a cura dei Proff. Gianluigi Bellucci (Editoria d’arte) e Martina Sconci (Storia del disegno e della grafica d’arte), ha riguardato la realizzazione del decimo libriccino delle autonome Edizioni d’arte di Enrico Pulsoni Cinquantunosettanta dal titolo rapsoDIE, con il contributo di un testo del poeta Marco Vitale. Gli studenti, coadiuvati dall’artista e dai docenti, si sono espressi e confrontati nell’arena di un foglio di cinquantuno per settanta centimetri. Il lavoro finale è stato un libro d’arte nato dal taglio e dalla piegatura di un foglio di queste dimensioni, con una copertina con bandelle, un frontespizio/colophon, e pagine piegate e ripiegate in vario modo.

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ART e CINEMA Omaggio a DAVID LYNCH

Domenica 16, martedì 18 e mercoledì’ 19 febbraio 2025, alle 18,00, il museo MU.SP.A.C. ha organizzato – all’interno del progetto ANNUALE D’ARTE 2025 – un altro appuntamento con la rassegna di ART e CINEMA, progetto iniziato 1984 nella sede di via Crispomonti e che intende porre l’attenzione sulle continue connessioni tra le arti visive e il mondo del cinema.
La rassegna di febbraio è stata dedicata al grande artista DAVID LYNCH, uno dei registi più visionari e innovativi del cinema contemporaneo, recentemente scomparso.
Si è iniziato domenica 16 con ERASERHEAD – La mente che cancella(1977), primo lungometraggio nato in un contesto indipendente e underground, che passa in pochi mesi dalle gallerie d’arte di New York alle sale di tutto il mondo. In questa pellicola dal profondo ed enigmatico significato psicologico, Lynch ha dato voce ai suoi fantasmi interiori e alle sue fantasie morbose, conducendoci nella mente di un uomo la cui vita sembra essere un vero e proprio incubo.
A seguire, martedì 18, STRADE PERDUTE (1997) film noir dall’immaginario e dalle tematiche surreali che narra la storia di un assassino dalla personalità multipla, raccontata da due punti di vista. E’ un esempio estremo di quel cinema destrutturato, che viola le regole romanzesche, i meccanismi causa-effetto, la logica razionale, tentando invece di andare in cerca di mistero, di suscitare emozioni e ansia, di moltiplicare analogie ed enigmi.
Infine, mercoledì 19, UNA STORIA VERA (1999) film in netto contrasto con l’immaginario di Lynch, un elogio alla lentezza che narra l’odissea del vecchio Alvin Straight attraverso le città sonnolente e le zone rurali del Midwest. Un film sulla necessità di perdonare e di fare i conti con il proprio dolore.

Il progetto ANNUALE D’ARTE 2025 è organizzato con il sostegno del Comune dell’Aquila.

Prima e dopo la proiezione è possibile vedere le opere della collezione permanente del museo.

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LA CITTA’ CHE VORREI laboratori didattici artistici

Il MU.SP.A.C. Museo Sperimentale d’Arte Contemporanea, nella convinzione che il museo non è riservato solo agli esperti, ma è un vero e proprio luogo di conoscenza, dove imparare tramite il contatto diretto con l’arte e gli artisti, organizza in collaborazione con gli studenti della Scuola di Didattica e comunicazione dell’arte dell’Accademia di Belle Arti dell’Aquila, laboratori didattici creativi per gli alunni della Scuola Primaria Mariele Ventre.

Il progetto dal titolo “La città che vorrei”, allineandosi con il programma didattico, vuole porre l’attenzione sull’importanza della conoscenza della storia della città dell’Aquila.

Nel primo incontro svolto a gennaio, attraverso una lezione interattiva, gli studenti dell’Accademia hanno parlato dei primi insediamenti sul territorio, dei castelli medievali e della fondazione dell’Aquila; di Celestino V, della formazione dei quarti e delle chiese più importanti legate ad essi, della famiglia Branconio, di Margherita d’Austria, dell’invasione spagnola e di altri personaggi illustri che hanno animato la storia della nostra città. 

Nei prossimi mesi seguiranno altri incontri in cui i bambini, dopo un brainstorming, saranno coinvolti in delle attività ludico-didattiche a tema. A conclusione del laboratorio, gli sarà chiesto di palare della loro esperienza in città (cosa fanno solitamente e cosa ricordano di piazze, parchi e monumenti) e di pensare a una personale idea di città, rappresentandola nella forma artistica che preferiscono. Ai bambini verrà, inoltre, fornito il materiale di supporto per la realizzazione della loro idea, per esporla successivamente al resto del gruppo.

I laboratori didattici creativi coinvolgono circa 120 alunni della Scuola Primaria Mariele Ventre e rientrano all’interno del progetto ANNUALE D’ARTE 2025, sostenuto dal Comune dell’Aquila.

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ENRICO PULSONI Brusii

Il MuSpAC | Museo Sperimentale d’Arte Contemporanea dell’Aquila, in collaborazione con l’Archivio Enrico Pulsoni e la Fondazione Filiberto e Bianca Menna, ha organizzato la mostra Brusii, un’antologica di Enrico Pulsoni  inaugurata il 18 gennaio 2025, da cui è emersa la complessa ricerca d’un artista totale.

Curata da Ivan D’Alberto e Martina Sconci, coadiuvati da Antonello Tolve (curatore d’una recente monografia che raccoglie per capitoli l’intero corpus di opere realizzate dall’artista a partire dal 1975), questa nuova esposizione di Enrico Pulsoni (Avezzano, 1956), phantastisch aktor a detta di Tadeusz Kantor, è un ritorno alle origini, a una regione di appartenenza, l’Abruzzo, dove è nato e alla quale è rimasto sempre legato.

Brusii è infatti un progetto speciale che riunisce una serie di momenti della pittura, eleganti libri d’artista, spericolate terrecotte, veloci metalli e potenti papier mâché con l’idea di evidenziare non solo il variegato e labirintico percorso di un maestro da sempre attento a tecniche e materiali per creare «affilati brusii linguistici» (Tolve), ma anche la via d’una grandezza metafisica data da istanze che si nutrono di memorie autobiografiche, di scarnificazioni cromatiche, di scenari ancestrali legati a un territorio, l’Abruzzo appunto, mai dimenticato e anzi ricorrente – sistematicamente – sotto forma di coraggiosa allucinazione.

«Enrico Pulsoni», scriveva Marisa Vescovo nel 1989, in occasione d’una collettiva organizzata alla Galleria Roberto Peccolo di Livorno, «é uno di quegli artisti che da tempo ormai lavorano su un tema ben preciso, nel tentativo di ricompattare linguaggio, tempo, segno. L’artista nel dipanare il suo racconto, sintesi del non detto e dell’esperienza, mette in scena degli eventi che, come nel movimento sinuoso di un fiume, si intrecciano, spariscono, ritornano, proponendo le scansioni ritmiche di un momento di vita che si incunea nel profondo. Quelle di Pulsoni si evidenziano come delle presenze solari, luminose, ma instabili che confessano l’instabilità dell’io, la sua continua metamorfosi. La figura che popola sempre il lavoro di Pulsoni, é la spirale ovvero un labirinto, da leggere anche come luogo della leggerezza, che ci protegge dalla violenza che aleggia intorno. Il labirinto-arabesco dell’artista é soprattutto una sorta di negazione delle forme geometriche chiuse, oppure, come dice il filosofo tedesco Schlegel, una forma originaria della fantasia umana».

La mostra rientra all’interno del progetto ANNUALE D’ARTE 2025, sostenuto dal Comune dell’Aquila.

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ART e CINEMA gennaio 2025

In occasione delle celebrazioni per i 40 anni di attività dell’Associazione e del Museo MU.SP.A.C., all’interno del progetto ANNUALE D’ARTE 2025, venerdì 3, sabato 4 e domenica 5 gennaio, alle 18,00, si terrà un altro appuntamento con la rassegna di ART e CINEMA, evento organizzato già a partire dal 1984 nella sede di via Crispomonti e che intende porre l’attenzione sulle continue connessioni tra le arti visive e il mondo del cinema.

Ad aprire la rassegna di gennaio sarà il visionario e sperimentale regista britannico Peter Greenaway con Nightwatching (3 gen.), dramma ironico in costume basato sul pittore Rembrandt e sul suo più celebre dipinto La Ronda di notte (1642), che gli procurò fama e rovina al tempo stesso.
A seguire (4 gen.) I colori della passione, film diretto da Lech Majewski – con Rutger Hauer, Charlotte Rampling e Michael York – che narra la storia di alcuni dei cinquecento personaggi dipinti nel quadro Salita al Calvario del pittore fiammingo Pieter Bruegel il Vecchio.
Infine (5 gen.) un documentario semi-privato e politico su Ai Weiwei, artista concettuale, geniale e ribelle, uno dei personaggi più emblematici e discussi del mondo dell’arte contemporanea, simbolo del dissenso nei confronti del governo cinese.

Il progetto ANNUALE D’ARTE 2025 è organizzato con il sostegno del Comune dell’Aquila.

Prima e dopo la proiezione è possibile vedere le opere della collezione permanente del museo.