18 Ottobre – 15 Novembre 1996
Sabato 23 novembre, all’interno della manifestazione “Ad Usum Fabricae”, presso il Museo Sperimentale d’Arte Contemporanea, sono state proiettati, in occasione del 50esimo anniversario della morte di Lazlo Moholy- Nagy, alcuni cortometraggi dell’artista, realizzati dal 1926 al 1937 ed inediti in Italia. Laszlo Moholy-Nagy nato a Borsod (Ungheria) nel 1895, morto a Chicago nel 1946. Pittore, grafico, scenografo e fotografo, dal 1923 al 1928 lavoro al Bauhaus. Realizzò lavori d’avanguardia nel Campo del fotomontaggio. Trasferitosi in America, continuò coerentemente al Bauhaus di Chicago il lavoro avviato a Dessau. Genesi di un artista totale. Durante la manifestazione ha avuto luogo un incontro-dibattito con gli scrittori e poeti Daniele Pieroni e Daniela Attanasio, che hanno riflettuto sul rapporto tra architettura e poesia e sull’esperienza di una conseguente “fabbrica” dello scrivere. Daniela Attanasio, poeta e critico letterario della rivista “Leggere” e del “Manifesto, è anche redattrice della rivista “Galleria”. Daniele Pieroni, già direttore della rivista “Ritmica” è autore di diversi saggi e pubblicazioni in versi. La seconda edizione della Mostra “AD USUM FABRICAE” è stata inaugurata con il patrocinio della Regione Abruzzo, della Provincia dell’Aquila e del Comune dell’Aquila il 18 Ottobre. La Mostra sarà articolata negli spazi della Chiesa di San Domenico, del Museo Sperimentale di Arte Contemporanea e del complesso monumentale di Collemaggio. La decisione di utilizzare tali spazi è nata dalla consapevolezza che gli edifici in questione possano confermarsi come veri luoghi urbani, in quanto suscettibili di mantenere una riconoscibilità culturale che gli deriva dal ruolo storico che hanno indubbiamente svolto fino ad ora, senza più memoria e senza più futuro. Muovendo da tali considerazioni preliminari, la Mostra “AD USUM FABRICAE” ha raccolto le opere di artisti nelle quali è stato espresso il rapporto Arte/Architettura, nelle varianti e variabili sotto le quali tale rapporto può comunque manifestarsi: ossia nell’ampio ventaglio che può andare dalla rappresentazione dell’architettura fino alla rappresentazione in quanto architettura. Più precisamente e in generale, la mostra ha inteso configurarsi come una selezione di opere che permangono sulla soglia dei due termini messi in gioco e che potrebbe anche definirsi come quella del “progetto”, inteso però più estesamente quale epifania di un’idea determinata dello spazio e del tempo. Opere e interventi di: l. Barlafante, T. Catalano, T. Francescone, J. Kounellis, M. Mariani, F. Mauri, S. Nannicola, L. Palmieri, G. Paolini, R. Pacquée, M. Pistoletto, O. Raschiatore, F. Rizzo, E. Spalletti, E. Soskic, Croce Taravella, J. Thompson, Uffici per l’Immaginazione Preventiva. Per il 50° Anniversario della morte sono stati proiettati i cortometraggi di Làzlò Moholy-Nagy, realizzati dal 1926 al 1937, inediti in Italia.
Gianni Fileccia