06 - 30 Giugno 1996
Mostra personale, presentazione in catalogo di Cecilia Casorati, Gabriella Dalesio, Enrico Sconci.
ARTE COME VALORE DI SCAMBIO PER UN’UNITÀ CULTURALE EUROPEA
L’apertura del museo ad artisti stranieri, in particolare europei, è frutto di scelte fondamentali portate avanti nel corso di vari anni di attività dalla nostra associazione, ed ora più compiutamente dal Museo Sperimentale: proponiamo, in un mondo disaggregato per motivi economici, politici, geografici, religiosi e morali, un rapporto pacifico e costante fra intellettuali e studiosi di varie ispirazioni e nazionalità in nome dell’arte, unico strumento rimasto agli uomini per superare le barriere ideologiche e restare uniti contro ogni tipo di violenza. Crediamo, cioè, che esista una concezione unitaria del sapere su cui si colloca l’esperienza artistica, che significa anche unità nel rispetto delle diverse e reciproche forme di cultura, le quali possono arricchirsi solo aprendosi l’una all’altra senza negare le singole identità.
Auspichiamo per questo uno sviluppo della cultura che non intenda più dare risposte geograficamente e territorialmente circoscritte, ma che sappia ridefinire una geografia dei luoghi ed avere una visione più complessa della storia, restituendo all’arte la possibilità di ridivenire, come in un nuovo umanesimo, quel grande valore di scambio di energie creative necessarie al superamento di tutte le pressioni tragiche e distruttive. L’arte, quindi, come un corpo vivo, una realtà in continuo movimento, grande strumento di rinascita e speranza vitale per poter guardare con un respiro internazionale ad una Europa unita. È con questo spirito che abbiamo accolto negli spazi del Museo la mostra di Birgit Ravnkilde, per promuovere cioè un positivo intreccio di nuovi rapporti tra le diverse forme di conoscenza e sperimentazione artistica. Non a caso nella sua opera si avvertono riferimenti a quella linea dell’arte europea che, come reazione alla crisi del funzionalismo, parte dell’espressionismo astratto ed arriva fino all’informale. La Ravnkilde crea una pittura dinamica con l’espressione vibrante di colori accesi, all’interno di leggere e taglienti forme geometriche che decostruiscono e disarticolano la composizione statica della superficie passiva del quadro.
Queste schegge di forme, colori e luce sono brani di vitalità, esprimono la volontà di costruire un ambiente trascendentale che avvolge lo spettatore in un’architettura fantastica. Con la creazione di uno spazio coloristico-luminoso l’artista intende sfuggire alla “chiusura”, con pulsioni interne che si irradiano verso infinite traiettorie per realizzare, con la disponibilità illimitata della materia pittorica, una esistenza allo stato puro: una propria condizione dell’essere nel mondo.
Enrico Sconci