20 Maggio - 15 Giugno 1996
Rassegna di opere grafiche di maestri contemporanei realizzate dalla storica Stamperia “Fratelli Bulla”
Mostra organizzata dall’Accademia di Belle Arti dell’Aquila con la partecipazione delle Scuole di Incisione delle Accademie di Belle Arti di: Bari, Bologna, Carrara, Catania, Catanzaro, Firenze, Foggia, Frosinone, Lecce, Macerata, Milano, Napoli, Palermo, Reggio Calabria, Roma, Sassari, Torino, Urbino, Venezia
La mostra sull’incisione, allestita negli spazi del Museo Sperimentale, aggiunge un altro tassello alla serie di iniziative che hanno già messo in connessione l’Accademie di Belle Arti, il Conservatorio di Musica, il Teatro, l’Università, e più in generale il mondo della scuola e delle varie istituzioni con la programmazione del Museo. Questo organico collegamento è stato ancor più facilitato dal mio duplice ruolo di direttore del Museo e docente del Corso di Beni Culturali e Ambientali presso l’Accademia. I lusinghieri risultati raggiunti in breve tempo con le numerose mostre e manifestazioni che hanno visto partecipi i nomi più prestigiosi del mondo artistico e culturale, ci hanno fatto comprendere, malgrado le numerosissime difficoltà di ordine finanziario, che, proponendo il Museo come centro di sperimentazione e ricerca, si è stati in grado di individuare una strada giusta. In tale direzione questa mostra didattica sull’incisione rappresenta per il Museo la possibilità di far comprendere al vasto pubblico, non solo il prodotto finale delle opere, ma anche i meccanismi scientifici e tecnici che sono alla base della sperimentazione nel campo dell’opera grafica e le diverse metodologie di insegnamento. Allo stesso tempo è una ulteriore occasione per riflettere sul grande cambiamento che le nuove tecnologie impongono ai musei di tutto il mondo. Seguire la sperimentazione del nuovi linguaggi artistici è un passo obbligato della cultura contemporanea, stare al passo con l’evoluzione del pensiero è diventato più che un dovere, una necessità. La storia più feconda delle istituzioni museali si è avuta quando in passato erano al servizio della cultura, e finalizzate all’alta didattica. Fin quando questa unità di arte, scienza e tecnica si è conservata, i musei sono stati organismi produttivi, sede di ricerca e insegnamento. Quando, in seguito, si è creata la separazione tra conservazione e ricerca, vi è stata anche la conseguente estraneazione della coscienza collettiva. Lo scadimento dei musei a puri depositi e lo scollamento con la sperimentazione artistica e scientifica, ne hanno segnato l’inevitabile marginalità nei confronti della vita sociale. Crediamo per questo che l’interscambio tra museo, scuola e collettività possa restituire a questa struttura una nuova centralità e una nuova funzione di strumento per la promozione culturale e civile. Solo programmando ed indirizzando il sapere collettivo si potrà fare un salto di qualità nella gestione del Beni Culturali e restituire un valore altamente produttivo alla scuola come al museo.
Enrico Sconci
Direttore del Museo. Docente del Corso di Beni Culturali ed Ambientali