Nato nel 1972 a Roma, dove attualmente vive e lavora, l’artista sperimenta diversi tipi di linguaggi. Le sue opere spaziano dalle installazioni alla pittura, dalla fotografia all’immagine, inserita nella dimensione pittorica. E’ fondamentale dunque nella sua opera l’incrocio complesso ed articolato di tecniche e riflessioni legate alla tradizione della pittura. Il lavoro che fa parte della collezione permanente del MU.SP.A.C., è stato realizzato in occasione dell’Annuale d’Arte 2000 – Lo scandalo dello spirito, evento d’arte contemporanea che richiamò vari artisti di fama internazionale presso il Castello cinquecentesco dell’Aquila. Con la meticolosità e la precisione di un grande artigiano, Montani, dopo aver sovrapposto strati e strati di pittura su una piccola porzione di muro, con la tecnica dell’abrasione lavorò sull’intonaco scrostandolo e consumandolo per poi ricavare un’effimera apparizione di mondo. Emersione è il titolo del lavoro, proprio ad indicare un’apparizione di qualcosa a noi sconosciuto, una forma senza nome, con il perimetro sfrangiato, sfumato, impreciso, che suggerisce una possibilità di continuare, fino a scoprire tutta l’immagine sottostante e a ritrovare l’intera traccia, segno indelebile del primo intervento. Come un’apparizione sacra, il colore esce dal muro da cui è stato intrappolato e cerca di farsi spazio per emergere sulla superficie. Accanto a questa Emersione l’artista aveva posto sette pannelli rettangolari di pittura su carta abrasiva, di uguale misura e stessa dimensione, non aderenti al muro ma leggermente scostati tramite dei perni metallici. Al MU.SP.A.C. è possibile visitare un’altra opera di Montani eseguita in occasione della mostra Protraiti tenutasi nel 1999 nella sede del museo. Si tratta sempre di una Emersione realizzata però su tavola, in cui gli strati di colore a tempera ricoperti dal gesso di Bologna, riemergono, anche qui, grazie ad un lavoro di sottrazione e raschiamento con carte abrasive. Sembra di essere davanti ad uno schizzo, un abbozzo, un prodotto non finito pur essendo invece un’opera compiuta. I colori esplodono nello spazio e il nostro compito è quello di penetrarli abbandonandoci alla visione. Il talento di Montani è dato dal suo impegno scrupoloso nei difficili procedimenti operativi che limitano quasi del tutto l’uso del pennello. Attraverso un movimento lento e meticoloso, distribuisce il colore sulle tavole distese orizzontalmente, per arrivare infine alla creazione di masse, macchie, forme che fluttuano nello spazio e nel tempo. Montani con la sua tecnica riesce a sistemare temporalità diverse in un medesimo quadro, in un solo piano. In esso le figure, sorgendo dai colori, volano o avanzano con gestualità antichissime.
Martina Sconci
Emersione
abrasione su gesso di Bologna e colla di coniglio su tempera su tavola
88 x 121,5 cm
1999
Dalle emersioni
pigmento su carta abrasiva su gesso di Bologna su tavola
28 x 33 cm
2000