Nato nel 1900, rivela già da bambino la sua predisposizione all’arte, soprattutto per ciò che riguarda la musica ed il disegno. Appunto questa sua precocità gli permette di vivere un momento di grande rivoluzione dell’arte in Italia: il Futurismo, ed di viverlo da protagonista tra i protagonisti. E’ amico di Soffici, Marinetti, Papini e Palazzeschi e lavora con loro partecipando alle più importanti manifestazioni futuriste. Nel corso della sua preparazione sente l’influenza di molte correnti, passa dal Liberty al Simbolismo, al Futurismo, rimanendo comunque fondamentalmente legato, almeno in un primo momento, ai Fauves. Dopo una parentesi Cubista torna la Futurismo e poi spinge la sua creatività verso la pittura di carattere religioso e anche questa volta riesce a restituire nuova freschezza ad un ambiente artistico ormai dominato dal Novecentismo. Comunque sembra proprio questo “rinnovarsi” il carattere più importante dell’arte di Conti, quel qualcosa che lo rende contemporaneo in ogni periodo, sia che rivisiti l’Espressionismo, sia che continui la sua ricerca dell’astratto (cosa quest’ultima che gli ha permesso di inserirsi nelle avanguardie degli anni ‘50. L’interesse che provano nei confronti dell’artista i maggiori critici attesta l’importanza che C. ha avuto nell’arte italiana e che continua ad avere a seguito delle sue ultime iniziative che comprendono la creazione degli Archivi del Futurismo (l’unica vera testimonianza di quello che è stato il Movimento Futurista) e l’istituzione della Fondazione Primo Conti a Fiesole.
Senza titolo
Incisione a cera molle 56/150
70 x 100 cm
1921/1980