14 Novembre 2019
SEGNI D’AFRICA
esposizione dei materiali di ricerca sulle culture africane
14.11 > 21.11.2019
Giovedì 14 novembre, a partire dalle 18,30, sarà possibile visitare “Segni d’Africa”, mostra documentaria riguardante le ricerche condotte dagli etno-antropologi e africanisti Tito Spini e Giovanna Antongini che hanno come oggetto di lettura lo spazio fisico e metafisico di alcune culture africane.
Alcune ricerche, frutto di vari anni di indagine sul terreno, sono state esposte dal 1990 al 1992 presso lo spazio del Centro Multimediale “Quarto di Santa Giusta”. Sono materiale prezioso (cataloghi, libri, foto e video) donato dagli autori alla multimediateca del MU.SP.A.C.. Per tale motivo viene esposto nuovamente proponendo un’occasione di riflessione, incontro e confronto, aprendo il dibattito sulla conoscenza di modelli culturali la cui ricchezza e complessità, soprattutto in questo periodo, rischia di frantumarsi.
La realtà di diverse comunità che abitano nei villaggi del Mali, del Burkina Faso e del Camerun è stata letta attraverso numerosi “segni”, la cui ricchezza e complessità ha richiesto, per essere decifrata, diversi piani di lettura. Per raggiungere questo obiettivo, i due studiosi hanno condiviso con queste comunità la fruizione degli spazi e degli oggetti, vivendo profondamente dall’interno tale realtà.
Attraverso la rilevazione di segni materiali e utilizzando strumenti essenziali come la fotografia, la registrazione e l’analisi metrico-grafica, hanno osservato le loro tradizioni abitative, riscoprendo in tal modo come dietro la costruzione di una casa si nasconda un sistema molto forte di simbologie. L’architettura dei villaggi e le modalità di insediamento assumono un’importanza fondamentale per le esigenze vitali di queste società, che progettano i loro spazi a partire dai problemi che hanno da esprimere.
Nelle comunità africane gli oggetti d’uso e gli strumenti di lavoro posseggono valori e significati rituali che legano gli individui in un rapporto interdipendente con il mito e la religione. Luoghi, edifici, oggetti e gesti sono il loro tessuto vitale: accompagnano gli uomini fin dalla nascita, perché la corrispondenza tra la loro forza vitale e quella di chi li possiede serve a mantenere un collegamento tra il visibile e l’invisibile del mondo.
La mostra rientra nel progetto “Museo Vivo della Città Territorio” (Operazione Re-start) e nel programma di “Young African Art. Linguaggi oltre confine”, progetto promosso dalla Carlo Maresca s.p.a. e dalla sua galleria d’arte YAG/garage.
Orari di apertura mostra: dal lunedì al venerdì, dalle 17,00 alle 20,00