Baruchello Gianfranco

baruchello gianfranco

Nato a Livorno il 24 agosto 1924.

La prima formazione di Gianfranco Baruchello avviene tra Roma, Parigi, New York. Sin dall’inizio della sua carriera sperimenta tutti i linguaggi: pittura, scrittura, happening, oggetto, performance, cinema, fanno parte di una ricerca ostile alle mode e alle strategie del mercato. Nella sua lunga carriera di artista e pensatore, ha intessuto rapporti intellettuali e di amicizia con grandi figure culturali come Marcel Duchamp, Jean-François Lyotard, Alain Jouffroy e Italo Calvino, condividendo con loro la critica ai modelli di controllo e potere ma restando indipendente dalle principali tendenze del periodo.

In tutto il suo lavoro l’artista riflette sulle contraddizioni del mondo, ripensando il mezzo pittorico attraverso l’assemblaggio e la scrittura e costruendo veri e propri alfabeti del pensiero, in cui si intrecciano vicende personali e vicende pubbliche, riferimenti letterari e scientifici.

Come afferma Carla Subrizi, la sua è “una storia di idee, di progetti talvolta restati inediti: un modo di sfuggire alle classificazioni costruendo tuttavia una strategia personale che ha spesso definito di resistenza. […] Una sperimentazione che ha considerato l’arte come una formula essenziale per vivere, difficile da situare tuttavia importante per aprire le menti e immaginare orizzonti storici, etici, politici lontani”.

Nel 1998, nella sua ex casa-studio a Roma, insieme alla moglie storica dell’arte Carla Subrizi, dà vita alla Fondazione Baruchello, risultato della donazione di circa cinquecento opere che l’artista ha posto alla base di un’impresa culturale destinata al sostegno e alla sperimentazione dell’arte contemporanea. Tra le recenti mostre, una importante antologica presso il Mart di Rovereto a cura di Gianfranco Maraniello (2018) e una mostra a Villa Arson di Nizza a cura di Nicolas Bourriaud (2018).


Baruchello Gianfranco_litografia 73-100_29,5x20,5cm

Senza titolo

litografia

73/100

29,5 x 20,5 cm

 

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