La sua prima esposizione è del 1963, nella Piccola Galleria d’arte moderna di Torino. Dal 1967 si attesta come uno dei primi esponenti dell’arte povera. La sua prima personale è del 1969, a Parigi presso la Galleria Ileana Sonnabend. 1973 Galleria Gian Enzo Sperone. Sempre nel 1973 partecipa alla decima Quadriennale di Roma. Kunstmuseum di Lucerna nel 1976. Stedelijk Museum di Amsterdam 1979, sempre nel 1979 Galleria Christian Stein. Partecipa alle Biennali di Venezia del 1978, 1980 nel 1986 sempre alla Biennale di Venezia con sala personale.Dokumenta IX di Kassel nel 1992. Collezione Solomon R. Guggenheim Museum New York. Autore di sculture geometriche, in particolare di forma stellare, negli anni ottanta introduce nelle sue opere una ricerca sulla luce e sull’energia, tramite fonti di illuminazione e reazioni chimiche in corso. Numerose sono state le esposizioni monografiche di cui è stato oggetto, tra cui quella al Centre Georges Pompidou (1986), al Museo dell’arte di Tel Aviv (1987), alle università di Filadelfia (1988) e di Berkeley (1992). 2000 Galerie Guy Bärtschi, Ginevra. 2001 Dia Art Foundation: Chelsea, New York, NY, Tate Modern, Londra (Inghilterra). 2002 Hirshhorn Museum and Sculpture Garden, Washington, DC; Walker Art Center Minneapolis MN; Museum of Contemporary Art Sydney NSW; MOCA THE GEFFEN CONTEMPORARY Los Angeles CA. 2005ZKM | Museum für Neue Kunst & Medienmuseum, Karlsruhe, Fondazione Arnaldo Pomodoro Milano, sempre nel 2005 alla Kunst und Ausstellungshalle der Bundesrepubilk Deutschland Bonn.Zero to Infinity: Arte Povera 1962-1972 Tate Modern, London, al MAMbo di Bologna (2009). 2011 una grande mostra – evento per raccontare l’Arte Povera a cura di Germano Celant che a partire da settembre si svolgerà contemporaneamente, fino ad aprile 2012, in diverse e importanti istituzioni museali e culturali italiane, a Bari, Bologna, Milano, Napoli, Roma, Torino. A partire dal 7 ottobre 2011 fino all’8 gennaio 2012 il MAXXI presenta Omaggio all’Arte Povera con due grandi installazioni di Jannis Kounellis e di Gilberto Zorio. Nel 2013 partecipa alla LV Biennale di Venezia, le sue opere sono esposte nel Padiglione della Repubblica di Cuba insieme a quelle di H.H. Lim, Francesca Leone, Hermann Nitsch, nella mostra “La perversione della Classicità: anarchia delle narrazioni”.
Elementi ricorrenti delle sue opere sono le stelle, le lance, le pelli di animale. Filo incandescente (1970), giavellotto (1971), raggio laser (1975) sono i vettori d’energia che costruiscono di volta in volta la forma stellare. Vasi, bacinelle e crogioli, come Alambicchi di vetro e di piombo costituiscono alchemici processi di trasformazione. Non c’è però mai metafora, il rimando a qualcos’altro (nonostante le valenze d’archetipo e le risonanze di significato che in generale la stella possiede): a Zorio dell’immagine interessa la forza, non il valore simbolico, dei materiali, anche i più comuni, la possibilità di combinazione che genera positive conflittualità ed energetiche tensioni.
Guggenheim Museum, New York City; Castello di Rivoli Museum of Contemporary Art, Torino, Italy; Dia: Chelsea, New York City; GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, Torino; Museo di Arte Moderna e Contemporanea, Trento, Italy; Museum of Contemporary Art, Los Angeles; Museum of Contemporary Art, Sydney, Australia; S.M.A.K. (Stedelijk Museum voor Actuele Kunst), Ghent, Belgium.
Info da Wikipedia
Vulcano
litografia con interventi manuali e sabbia, tirata su carta Graphia
Tiratura 30 numeri arabi, 5 prove. Serigrafia e polvere di vulcano
44 x 60 cm
1998