17 Marzo 2013
Nell’ambito dei concerti dedicati alle performances musicali, il giovane pianista romano Francesco Prode, ospite della Società Aquilana dei Concerti “B. Barattelli” presenta un programma molto particolare in svolgimento presso il Museo Sperimentale di Arte Contemporanea Mu.Sp.A.C.
Francesco Prode dal 2005 collabora con Karlheinz Stockhausen e inizia a svolgere un’intensa attività di studio e di ricerca, mirata all’esecuzione di numerose composizioni contemporanee sia come solista che con formazioni cameristiche, offrendo esecuzioni di raffinata sensibilità e altissimo livello tecnico. Dal 2009 al 2010 é pianista della PMCE, Parco della Musica Contemporanea Ensemble, fondato dalla Associazione Musica per Roma presso l’Auditorium Parco della Musica. Il programma prevede due omaggi di G.F.Haas, uno a J.M.Hauer e l’altro a Ligeti, entrambi per due pianoforti accordati a un quarto di tono di differenza. Quindi il “Tombeau de Messiaen per tastiera ed elettronica del 1994 di Jonathan Harvey, per passare al clavicembalo con una Toccata di Frescobaldi e la “Musica Ricercata” di Ligeti.
La proposta esecutiva è molto particolare, come racconta il Direttore Artistico della Barattelli, Guido Barbieri: “Francesco Prode, uno dei pianisti più sensibili e raffinati della scena italiana, attentissimo ai linguaggi, ma anche alle contraddizioni, della contemporaneità. E per accogliere questo esperimento la sala del Muspac, grazie alla paziente disponibilità di Enrico Sconci, ha prima di tutto cambiato faccia: via le sedie, via il palcoscenico, via alcuni quadri. Al loro posto un piccolo “museo” della tastiere, antiche e moderno: sulla sinistra due pianoforti a coda, sulla destra un clavicembalo, al piano superiore una tastiera digitale. Accanto a ogni “oggetto musicale” un’opera d’arte: un dipinto, un video, una installazione. Queste tre “centri di attrazione” sono le stazioni di un itinerario che il pubblico è invitato a seguire senza regole e senza doveri (se non quello dell’ascolto…). Durante il primo pezzo in programma ognuno potrà prendere posto in un punto qualsiasi della sala: appoggiato ai muri, seduto per terra, intorno o a lato del pianoforte. Al termine il pianista camminante si sposterà ad un altro strumento e tutti lo potranno seguire, oppure rimanere al loro posto, per ascoltare, da vicino o da lontano, il pezzo successivo, E così fino alla fine della promenade, seguendo il flusso del suono nello spazio, ma mutando ogni volta posizione e punto di ascolto…In questo modo ogni brano verrà “visto” da un’angolazione differente e ogni opera d’arte verrà “ascoltata” con occhi diversi. Il trionfo della perfetta sinestesia…”