13 Aprile 2007
Dal 13 al 30 Aprile 2007, in via Paganica 17 a L’Aquila, il Muspac presenta la mostra personale dell’artista di fama internazionale Corrado Sassi.
L’artista espone negli spazi del museo le sue ultime opere, realizzate durante la permanenza presso la Cité des Art di Parigi (promossa e sovvenzionata da Incontri Internazionali d’arte, Roma), un video del 2001 dal titolo Je suis content d’etre ici e delle foto di grande formato realizzate nel corso dei suoi numerosi viaggi in Europa e negli Stati Uniti .
Corrado Sassi affronta il tema del disegno e della pittura gestuale attraverso un vocabolario espressivo carico di memorie. Nei suoi dipinti non esiste una costruzione spazialmente definita, le forme fluttuano liberamente nello spazio creando un’atmosfera magica e formando composizioni pienamente libere di dispiegarsi in rappresentazioni visionarie. Un terremoto interiore di segni invade la superficie della tela, segni che alludono a spazi dilatati e spingono verso una dissociazione tra forma e colore, segni che si allungano per diventare figure primordiali dell’inconscio, che rimandano all’automatismo psichico del surrealismo e dell’espressionismo astratto. Forme inquietanti e vagamente simboliche esprimono la riappropriazione di un mondo infantile, raccontano piccoli drammi della vita. Realtà filtrate in una visione interiore, costituiscono il momento decisivo per la realizzazione di una forma pittorica sempre più libera da riferimenti esteriori, dove le linee si sciolgono in uno spazio fluido e continuo, dialogando con i colori sfumati e sovrapposti, declinati uno nell’altro. Attraverso grandi macchie di colore e forti segni di graffite ci vengono mostrate figure fantastiche, che alludono ad un mondo velato o solamente intuito. La pittura sembra contenere diretti presagi di una tragedia incombente, ma si configura soprattutto come una complessa forma visiva e simbolica di rappresentazione di spazi misteriosi, disorientanti, che sembrano crescere uno dentro l’altro. La pittura di Sassi è anche una pittura di segni incerti, correzioni e cancellature, come quelle dei bambini, che indicano un pentimento, un tornare indietro sui propri passi, lasciando però le tracce dei propri errori.
Le foto, divise in due parti, non sono mai costruite: in Family l’immagine di una famiglia che aspetta di attraversare la strada, viene bloccata nel caos metropolitano di New York mostrandoci un brano di realtà fissato nel tempo e nello spazio.
Nel video l’artista ripete la stessa frase in tre diverse lingue (inglese, francese, spagnolo): “je suis content d’etre ici” (“sono veramente felice di essere qui”), come in un’immagine virtuale di se stesso che dialoga con il pubblico e come a voler ironizzare sul mito dei grandi artisti assenti alle inaugurazioni. Interessante è il concetto di ripetizione che, come diceva Freud, allude al tema della morte ma allo stesso tempo fa pensare ai matti, che ripetono sempre le stesse frasi.
Corrado Sassi (Roma 1965) vive e lavora tra Roma e Berlino. Dopo gli studi di Psicologia e Letteratura all’Università “La Sapienza” di Roma, tra il 1994 e il 1996 Sassi è a New York dove frequenta l’International Center of Photography, in quegli anni esordisce in una mostra collettiva presso l’Art International Center. Studia fotografia all’Istituto Europeo di Design e nel 1997 frequenta i corsi all’Accademia di Belle Arti a Venezia. Ha esposto in Italia e in Europa con un lavoro che spazia dalla fotografia al video, spesso frutto di sofisticata rielaborazione manuale del digitale. E’ presente nella collezione della Galleria Nazionale d’Arte Moderna Valle Giulia di Roma e ha partecipato a numerose iniziative in Italia e all’estero, tra cui il Festival FotoGrafia di Roma, la collettiva “Forse Italia” allo SMAK di Gent in Belgio, e diverse mostre nelle gallerie Valerie Cueto a Parigi. A Roma ha esposto nelle gallerie L’Union, Pino Casagrande, Via della Vetrina, aka e S.A.L.E.S.; alla Galleria Maze di Torino, nello Studio Barbieri Arte Contemporanea di Venezia, da Pianissimo e Pack a Milano e presso Isabella Brancolini Arte Contemporanea di Firenze.