Febbraio 2004
I mulini ad acqua.
La peculiarità del territorio della valle dell’Aterno è l’abbondanza di Mulini ad acqua.
Ne sono stati censiti 101, dei quali 10 ancora funzionanti. L’origine di tali strutture è antichissima e se ne trova traccia già in documenti del 1085. I mulini si caratterizzano per la presenza della raffata, un lungo canale di adduzione dell’acqua all’impianto molitorio, che corre per 500-1000 metri parallelo al corso del fiume e che aveva la funzione di innalzare il livello dell’acqua dal punto in cui, con un salto di quota, questa aziona le pale lignee dette “retricine” dando, in tal modo, la possibilità all’albero di trasmissione, in legno, di muoversi ed azionare la macina in pietra. Questa andava, quindi, a creare attrito sull’altra macina polverizzando il grano che defluiva come farina attraverso la tramoggia, anch’essa in legno, per essere diverso grado di molitura della farina.
Questa era una delle attività più redditizie ed era tramandata di padre in figlio. Le costruzioni che ospitavano i mulini potevano assolvere anche ad altre mansioni. Infatti alcuni funzionavano come frantoio (Mulino di Beffi e di Accili), dove un albero di distribuzione verticale faceva girare una morsa in pietra detta molazza, su un basamento dove erano poste le noci, le mandorle, o le faggiole, ottenendo la ’mposta, una massa oleosa che veniva resa più liquida dopo essere stata messa sotto una pressa di legno. Oppure come segheria (M. Baldassarre o di Acciano), dove la sega a nastro era attivata dall’acqua. Dove era praticata la pastorizia si trovava nei locali attigui al mulino la gualcheria o valcheria, costituita da un fusto in pesante legno di quercia, resistente all’acqua, comprendente due stanghe lingnee dai 2,50 ai 3 metri che azionavano alternativamente due grossi martelli in legno che servivano per frollare i tessuti in lana attraverso un processo di infeltrimento. Il meccanismo era messo in funzione da una ruota con pale, azionata dalla forza dell’acqua.
I mulini possono essere considerati per la loro polifunzionalità le fabbri-che medievali. Oggi molti mulini sono in fase di restauro.
Bibliografia
‘Abruzzo: Guida ai Parchi e Riserva Naturali’ ed. Regione-Abruzzo-Settore turismo, 1998. (Centro documentazione: PL-818).
Siti internet
www.montevelino.it
www.parks.it
www.guidabruzzo.it/parcosirente/intro.htm
dal sito: www.terredelmediterraneo.org/itinerari/sirente_velino.htm)