La mostra all’ex Accademia con le installazioni di Claudio Fazio
museo trasformato
di GRAZIA FELLI
Mentre pone all’attenzione della città i giovani artisti dell’incisione italiana nella mostra organizzata dall’Accademia di Belle Arti dell’Aquila, il Museo sperimentale d’arte contempora-nea ospita nelle sue stanze meno frequentate “Nicchie, crepe e varchi”, l’installazione con cui l’artista siciliano Claudio Fazio ha costruito un percorso suggestivo e delicato, intervenendo sull’architettura stessa delle stanze, secondo la cifra personale che contraddistingue il suo lavoro. Il quale poggia, infatti, sulla considerazione che la parete non è la «semplice estensione della tela ma un organismo plastico dotato di una sua complessa autonomia spaziale».
Questa accezione dello spazio condiziona il concetto stesso di installazione giacchè l’operazione artistica vuole caratterizzare gli ambienti, stabilirne la stoffa e il colore. Così suggestionato dalle forme preesistenti, traendo profitto dai varchi, appunto, dalle crepe, dai passaggi, da una trave o da una nicchia, Fazio ha creato degli spazi poetici e silenziosi in cui anche il tempo risulta rallentato, che si prestano bene alla riflessione come alla contemplazione. La serie dei lavori di Claudio Fazio costituisce l’occasione per fare l’esperienza di una situazione dell’arte contemporanea in cui la complessità dal senso non pregiudica il godimento degli occhi e la bellezza. La mostra resterà aperta fino al 15 giugno.
