20 Gennaio 1994
Lucio Amelio ha iniziato la sua attività di gallerista nel 1963 utilizzando le sue energie per portare a Napoli artisti del calibro di Beuy s , Warhol , Twombl y, Rauschenberg e per sostenere l’affermazione internazionale di artisti meridionali come Longobardi, Paladino, Alfano, Tatafiore. Il suo lavoro più importante risale al 1980, all’indomani del terremoto, quando lanciò un appello ai pittori e agli scultori di tutto il mondo per la realizzazione di un’opera che evocasse la tragedia del sisma, destinata a restare a Napoli per sempre. Nacque così Terrae Motus, un’imponente raccolta di tele e sculture a cui lavorarono più di cento autori: una preziosissima collezione, ma soprattutto una straordinaria reazione creativa alla catastrofe, subito ospitata in una delle ville vesuviane, villa Campolieto, e in seguito ricollocata nella Reggia di Caserta. Lucio Amelio è morto nel 1994 e da allora la sua eredità professionale è stata raccolta dalle sorelle.
(www.torinofilmfest.org)
Così scrisse Lucio Amelio a proposito della sera del 23 novembre 1980: “Quella notte stessa ricevetti le prime telefonate. Gli artisti chiedevano: possiamo fare qualcosa? Subito ebbi l’idea che l’arte c’entrava in qualche modo. Si doveva rispondere all’evento catastrofico. C’era dell’energia nell’arte, tanta energia da potersi contrapporre a quella scatenata dalla Terra”.
(www.informarte.org)