08 Giugno 1992
Una lezione di S. Bussotti con Sandra Fuciarelli coreografo del Balletto dallo stesso titolo (vedi programma completo dell’intera manifestazione).
Noto nel mondo come uno dei massimi musicisti viventi, Sylvano Bussotti, negli ultimi anni, lascia intravedere aspetti sempre più vasti della sua opera In ARTE. Scrive di lui Alain Danielou: “Come molti grandi artisti del passato, Sylvano Bussotti si esprime con eguale sicurezza in tutte le arti e vi è una continuità fra lo stile della sua musica, l’eleganza della scrittura e la sensibilità della sua pittura e dei suoi disegni. Padrone della tecnica, utilizza i concetti di un’epoca non esprimendo che se stesso: moderno e classico nel medesimo tempo. Egli percorre con abilità i modi artistici attuali, penetrando il segreto della bellezza o mascherandolo in strutture elaborate, creando di sana pianta, infine, personaggi e scenari delle sue superbe regie teatrali.”
Bussotti è stato per un certo periodo insegnante a L’Aquila, nella prodigiosa esperienza didattica cui seppe dar vita Piero Sadun. Il Centro Multimediale “Quarto di Santa Giusta” fiorisce anche nel seme di quell’insegnamento. Già una mostra di fotografie teatrali, dedicata agli spettacoli di Sylvano Bussotti, scattate con sensibilità acutissima da Jaques Cloarec, illustrava in questo spazio fastose invenzioni bussottiane. Oggi si vuole mettere a fuoco, con questa nuova mostra, la stupefacente ricchezza figurativa delle sue immagini, ripercorrendo in maniera quasi antologica un percorso che va dalla fine degli anni quaranta sino alle recentissime incisioni eseguite a L’Aquila. I confini fra partitura musicale, classico dipinto a olio, disegno, oppure poema e testo letterario manoscritto, sono stati da tempo infranti da Bussotti, superando anche il sogno teatrale che Monteverdi nell’antichità, Wagner all’affacciarsi del mondo modemo ed altri rari musicisti perseguirono appassionatamente; sogno che vede le arti riunite in una sintesi di perfetta armonia, mentre sembra incarnarsi nell’opera, che diremmo oggigiorno unica, di Sylvano Bussotti. Conclude Danielou: “Per apprezzare in pieno queste opere occorre comprendere com’esse siano un riflesso dell’ispirazione musicale del loro autore e della sua visione poetica”.