7 Maggio - 7 Giugno 1990
Il pensiero mi accompagna verso la città celeste, ombre si allungano sulla terra, dove palpitanti emozioni sfiorano la mente, è un cammino periglioso e oscuro, mentre i passi ci portano nel labirintico luogo della creatività. Figure fluttuanti e di fluido impasto cromatico emergono dalla tela che odora ancora di fresco. Sognando il vissuto già trascorso e aprendo gli occhi per vedere il futuro si apre, con etereo sguardo, una visione illusoria. Le acque cancellano i passi del naufrago, la sabbia umida e salmastra ricopre testimonianze di ruderi che affiorano in questo luogo metafisico e oscuro. Le mura costruiscono uno spazio mentale, dove filtra la luce celeste, nelle acque della fantasia. Figure estraniate, in un’assente contemplazione dello spazio, testimoni del tempo e avvolte da alchemiche trasformazioni. La Colonna di corallo è nelle tue mani, lo specchio d’acqua ti riflette lo sguardo perso della memoria. Nella parete dei ricordi le ombre si allungano e si deformano mentre il silenzio si allontana da me. Sfera di cristallo, i tuoi riflessi creano innumerevoli giochi di luce nelle acque dei miei sogni. Le scale mi portano nei tuoi passi, il tuo sguardo frena i miei pensieri, dalla porta dei misteri la tua ombra si allunga sul tappeto ornato di una moltitudine di colori iridescenti, che accompagna il mio vivere in un’esistenza fragile e fugace. Il sole filtra attraverso le nubi di un caldo meriggio di primavera per affacciarsi in un portico abbandonato dagli uomini, un’ombra silenziosa e metafisica accompagna un inquietante sogno. Le pareti dei pilastri, consunti dal tempo, parlano, testimoni di un tempo trascorso, mentre i raggi solari scivolano nell’architettura irreale e simbolica che fa da sfondo ad una luce aurea. Delicate e trasparenti figure si allontanano in un paesaggio ricco di ricordi di una Toscana evanescente, luminosa e tersa. Un suono misterioso accarezza la mente, illumina i passi che portano ad una verità interiore. Visione oscura ed eterea, enigmatica come la notte, sfuggi al pensiero per sublimarti ed elevarti in un’onirica intuizione. Dal giardino celeste il profumo sale nell’aria, la luce affascina lo sguardo e accarezza il corpo che disteso si abbandona nel verde smeraldo della pittura, mentre il pennello svolazza e intuisce la visione del mondo.
Arezzo, marzo 1990
Franco Fedeli