15 - 30 Novembre 1988
Il 15 novembre, presso il CENTRO MULTIMEDIALE QUARTO DI SANTA GIUSTA dell’Aquila, si inaugurerà la mostra TEMPI RAPPRESENTATI. Strumenti per una didattica estetica del tempo a cura del gruppo ‘the music of times and tides’ con la partecipazione del Comitato per 1’Avanzamento e la Promozione Internazionale della Ricerca Educativa (CAPIRE). La mostra, che resterà aperta fino al 30 novembre, riunisce materiali grafici, registrazioni sonore e video,testi, e si prefigge di fornire spunti di riflessione teorica e strumenti pratici per esplorare, in una nuova chiave, una dimensione del nostro vivere che abbiamo in larga misura disimparato a “rappresentarci”, cioè il nostro soggettivo tempo quotidiano.La mostra non ha la pretesa di presentare una panoramica esauriente dei possibili approcci ad una tematica così vasta ma vuole focaliz-zare quegli aspetti che possano portarci a fare (di nuovo) della ge-stione del tempo quotidiano un campo d’intervento per la fantasia creativa. Della “Indagine interdisciplinare sui codici analogici soggettivi per la rappresentazione dell’esperienza e della progettazione temporale individuale e di gruppo”, condotta, con un finanziamento del Consiglio Nazionale delle Ricerche, da A. Mayr, E. Pessa, G. Di Bartolo, A. Colimberti e G. Montagano, sono esposti tracciati grafici, registrazioni video e audio relativi ad una prova in cui soggetti adulti dovevano rappresentare i loro cicli interiori nell’ hic et nunc, e delle graficizzazioni delle forme spaziali soggettive di unità temporali come un giorno e un anno. Vicini a questo tema, ma diversi per il maggiore ricorso all’iconicità, sono i disegni di alunni di IV e V elementare relativi alla “Ricerca sulla nozione di anno, secolo, storia nell’eta scolare” condotta dalla psicologa Paola Reale e analizzati nella pubblicazione Ricerche sperimentali sulla nozione di tempo (Patron, Bologna 1984).
Nel caso dei grafici elaborati dagli studenti della Facoltà di Architettura di Firenze che hanno partecipato al “Seminario di analisi spaziotemporale” condotto da Giorgio Pizziolo, Marcello Archetti e Albert Mayr, si tratta invece di “partiture” dei movimenti (afflussi, permanenze, deflussi) osservati in punti scelti attraverso determinate “finestre” spaziali e temporali. Parallelamente sono state svolte indagini mediante questionari sulle abitudini spazio temporali nella stessa zona.
Accanto a questi materiali che hanno a che fare con le temporalità umane, il videotape “Le reazioni periodiche oscillanti” a cura di Paolo Manzelli, chimico e pioniere della ricerca educativa, aprono una parentesi sulle temporalità materiche, confrontandoci con 1’aspetto ritmico dell’auto organizzazione della materia. Con le partiture verbali e grafiche dei compositors R.I.P. Hayman, Albert Mayr, Christian Wolff, del media/performance artist Dan Graham, dell’artista visiva Morgan O’Hara sono presenti alcuni esempi significativi dell’approccio alla percezione e all’organizzazione del tempo nelle arti temporali e spaziali sperimentali, esempi che, oltre a collegarsi con la componente estetica o protoestetica degli altri materiali,possono servire anche da spunto per un lavoro in classe.
Lucia Innamorati contribuisce immagini temporali a livello di personalissime formulazioni verbali a di progettazione di segnatempo, mentre il lavoro di Antonella Baldi compie il passo dalla didattica del tempo al tempo della didattica con una proposta di articolazione temporale (e non solo) della scuola dell’obbligo.
Materiali da: “Indagine interdisciplinare sui codici analogici soggettivi per la rappresentazione dell’esperienza e della progettazione temporale individuale e di gruppo” (A. Mayr, E. Pessa, G. Di Bartolo, A. Colimberti, G. Montagano);
“Ricerca sulla nozione di anno, secolo, storia nell’età scolare” (P. Reale);
“Seminario di analisi spazio temporale” (M. Archetti, A. Mayr, G. Pizziolo);
“Le reazioni periodiche oscillanti” (P. Manzelli). Contributi di: Antonella Baldi, Dan Graham, R.I.P. Hayman, Lucia Innamorati, Albert Mayr, Morgan O’Hara, Christian Wolff.
I materiali di questa mostra, pur nella loro diversità e nella diversità degli intenti e delle occasioni che hanno portato alla loro produzione, hanno questo in comune: sono esempi di come si possa recuperare un immaginario temporale analogico, che si manifesti dunque in configurazioni visuali, sonore, gestuali, che superi la scissione tra componente funzionale e componente estetica e arrivi a sottrarre il tempo vissuto all’attuale gestione, concettuale e operativa, pesantemente alfanumericalquantitativa. L’impostazione della mostra che giustappone materiali di ricerca scientifica e artistica e materiali che si collocano nell’interfaccia tra i due campi è didattica nell’accezione lata del termine, vuole fomire strumenti metodologici e operativi per le più diverse occasioni formative, tra cui anche la scuola dell’obbligo e superiore.